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《Park Jimin!È il suo turno! 》urlò un'infermiera.

Sua madre gli prese il viso tra le mani e gli lasciò un bacio sulla fronte.
《Andrà tutto bene Chim, è solo un controllo.》gli sussurrò accarezzndogli una guancia con un sorriso stanco e tirato.
Jimin annuì,ma esitò comunque prima di entrare nella clinica: Era sempre nervoso quando doveva fare i controlli.

Entrando nella stanzetta subito vide la signora Kim, ovvero la dottoressa che l'aveva seguito maggiormente durante i suoi interventi,ed accelerò il passo per correre ad abbracciarla.
Vide i suoi occhi chiudersi leggermente formando delle mezzalune rugose, e capì che la donna stava sorridendo dietro la sua mascherina medica.

《Ciao Jimin...Sai già cosa fare.Oggi oltre al solito controllo dovrò anche fare una gastroscopia, e lascio a te la scelta su cosa fare prima.》spiegò mentre preparava il materiale occorrente.
Jimin optò per fare prima la visita, così cominciò lentamente a cambiarsi.

Se fosse stato in circostanze normali non si sarebbe preoccupato di cambiarsi davanti ad una donna, soprattutto considerando il fatto che fosse gay e che conoscesse bene quella persona,ma essendo consapevole delle condizioni del suo fisico si vergognava di spogliarsi.

Restato in boxer e calzini cominciò la visita salendo sulla bilancia, come faceva usualmente,ma sentendo lo sguardo dell'infermeria su di sé capì che qualcosa non andasse bene.
Tenne comunque lo sguardo alto per non vedere il numero, fino a quando la dottoressa non gli toccò delicatamente un fianco con un guanto per farlo scendere.
《Sei calato ancora.Dopo aver controllato anche i risultati della gastroscopia vedrò se prendere in considerazione l'opzione di farti prendere delle medicine per stimolare l'appetito.》
Annuì energeticamente,stufo di quella situazione.

《Ora distenditi,dovrei tastarti lo stomaco e controllati la pressione,poi farò l'esame e dopo sarai libero.》
Lui si distese sul lettino a pancia in sù come gli era stato detto e lasciò la dottoressa finire gli accertamenti.

《Va bene.Ora è il momento, distenditi sul fianco sinistro, come fai sempre.》
E così Jimin fece.
Apprezzava il fatto che la dottoressa continuasse a parlare durante la visita per fargli mantenere la calma,e poi quella donna era veramente un angelo, perciò si fidava pienamente di lei.

Gli mise il solito fastidioso boccaglio per impedirgli di mordere lo strumento durante l'esame,e cominciò delicatamente a mettergli il tubicino in gola,assicurandosi di non colpire il cavo orale troppo forte.
Quando il tubicino gli arrivò nello stomaco lei cominciò a girarlo in modo da riprendere tutto quello al suo interno, e poi lo levò con la stessa delicatezza.

《Tieni.Sei stato bravissimo come sempre.》gli sussurrò dolcemente passandogli i vestiti ed un bicchiere d'acqua.
《Grazie mille per tutto...a dopodomani,signora.》salutò con un inchino.
《 Non so quante volte ti debba ripetere che non servono tutte queste formalità,ma so anche che continuerai comunque...perciò ci vediamo,Jimin.》

Uscendo trovò come sempre sua madre preoccupata, così gli fece il punto della situazione per tranquillizzarla,e poi si riavviarono verso casa nella loro calda macchina.

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A cena provò i tutti i modi a finire la sua minestra,ma frustrato,non ci riuscì.
Si alzò da tavola senza dire niente e semplicemente si rinchiuse in camera sua,sistemandosi nella sua solita postazione da stalker.

Alla medesima ora il verde menta si presentò sul balcone,facendo come sempre qualcosa che Jimin non poteva capire dalla sua distanza.

Dopo essersi distratto un attimo ad accarezzare uno dei suoi gatti rialzò gli occhi al cielo per guardare il maggiore,ma ci guadagnò solo un aereopleanino di carta sulla radice naso.
Una volta essersi ripreso dallo spavento lo prese tra le sue mani tremanti e lo scartò.

Era piegato perfettamente ed era un pò stropicciato,con varie cancellature.
Ma al centro del foglio si leggevano solo poche parole disordinate,che lui però capì subito.

00:30, panchina.

Ps.Oggi non sarò ubriaco.

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