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《Li abbiamo contattati.》
《Grazie signor Kim. È importante per me fare giustizia.》
《Ho notato.Sei molto vendicatore, ma fai bene ad esserlo.
Per quanto possa essere rischioso l'importo d'armi in Corea devi semre considerare che lui è in torto dal  principio. Lui ha ucciso e tu no, giusto?》
Si irrigidì.
《Giusto.》

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《Ma lo finirai mai un piatto? 》
Jimin sobbalzò alla domanda; era da quasi un'ora intera che il verde menta stava in silenzio.
《Te l'ho già detto...non voglio parlarne ancora...》
《Non ti fidi,mhm?》chiese avvicinandosi un pò con un sopracciglio inarcato.
《N-non è così...è che se tu non rispondi alle mie domande io non lo faccio alle tue.》
《Giustamente...》
La cena di Jimin terminò con metà pizza ancora nel suo piatto ed  una fetta in quello di Yoongi. Un traguardo per entrambi.
Il silenzio era nuovamente calato tra i due, ma questa volta molto meno piacevole di quello tranquillo che si creava di solito.
Fu alla quarta sigaretta del maggiore che Jimin sbottò.
《Facciamo un gioco?》
《Mhm? Quanti anni hai, quattro? 》chiese continuando disinteressato la sua fumata.
《È obbligo e verità. Un pò modificato...》
《Ti ascolto.》
《Una partita a testa al giorno. E basta.》
《Non è niente di che...comincia tu.》
《O-obbligo o verità? 》
《Verità. Se avessi detto obbligo mi avresti fatto smettere di fumare,ed io non ho la minima intenzione di smettere.》disse espirandogli il fumo in faccia
Jimin fece una smorfia; in realtà aveva creato il gioco proprio per quello, ed in quel momento era a corto di domande,soprattutto non conoscendolo bene.
《Le 9:25. Hanno un significato per te?》
《Sì.》
《E cosa...?》
《Una partita a testa per giornata. E comunque non era una verità.》
《Obbligo o verità, Park Jimin?》scandì bene il suo nome, anche se un pò gli mancava chiamarlo " marmocchio".
《Obbligo...》
《Ti obbligo a toglierti il cappello.》
Il minore spalancò la bocca,sussurrando cose sconnesse e tirandosi ancora più giù il beanie. Per quanto gli fossero leggermente cresciuti i capelli, erano ancora molto corti e continuava a detestarli.
Gli mancavano veramente tanto le sue tinte o il mullet che si era fatto anni prima, e si vergognava di mostrarsi così.
《Dai, cos' avrai mai da nascondere? Hai i capelli rosa per caso?》
Jimin arrossì: gli sarebbe piaciuto farli.
《N-no...è solo che il mio parrucchiere ha fatto un brutto taglio...》
《Ma allora cosa sarà mai!》gridò Yoongi facendosi fastidiosamente espansivo e togliendogli il cappello dalla testa in una mossa.
Il più piccolo era incredulo.
Per quanto fosse stato un obbligo, comunque non si sarebbe mai aspettato una mancanza di rispetto simile da parte sua.
Aveva già la bocca aperta per commentare ma Jimin gliela fece tappare strappandogli il cappellino dalle mani e correndo in bagno. Ora Yoongi era incredulo; non si sarebbe mai e poi mai aspettato che avrebbe reagito in quel modo.
In un certo senso qualcosa si era spezzato nel cuore di Jimin.
Lui si fidava di Yoongi.
E d'altro canto il maggiore,andato a fumarsi un'altra sigaretta sul terrazzo allo scoccare della sua ora, si chiedeva solo cosa avesse fatto incazzare così tanto l'altro.

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