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Harry's pov

Un qualcosa di diverso quindi? Beh Harry...pensa.

Avevo pensato molto a quello che mi aveva detto Kate. Ultimamente stavamo parlando davvero di tutto, ovviamente senza soffermarmi sui particolari della mia vita.

Era davvero bello sentirsi come una persona totalmente libera, vivere gli anni che mi erano stati strappati troppo presto.

Avevo fatto qualche scatto qua e la, il solito paesaggio autunnale e strade ormai vuote. Ero da ore davanti al computer in cerca di un'ispirazione che non arrivava. Ero tempestato di spartiti, leggii e un'enorme finestra che dava sul Tamigi.

Poi mi venne un'idea.

Stavo rischiando? Si.

Me ne importava? No.

Presi la macchina fotografica e la poggiai su una fila di libri di fronte alla scrivania. Presi il mio quadernetto degli appunti e cominciai a scrivere qualcosa. Impostai l'autoscatto a 10 secondi (sperando di non lasciarlo impostato) e mi andai a sedere.

3

2

1

Click.

Mi alzai per vedere il risultato della foto. Beh, niente male Styles.

Riaprì il computer per modificarla un pò, giusto per regolare le luci e altre piccolezze, che solo un vero esperto avrebbe realmente notato.

Andai sul blog e la pubblicai.

          Then maybe you're surprised by the result

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Then maybe you're surprised by the result.

Spero solo che non lo capiscano. Lo sto facendo per te Kate, non farmene pentire!

.......

Miv's pov

"Quindi questa qui è casa tua?" chiesi imbambolata.

"No, è del mio amico australiano. Solo che io ho le chiavi perché, sai com'è, 18 ore di volo sono un po troppe e mi ci sono trasferito abusivamente!" rispose scoppiando a ridere.

"Un "si Miv, è casa mia" sarebbe bastato eh!" dissi.

"Vieni, ti faccio fare un giro!"

Lo seguii.

La casa era un insieme tra pareti color avorio e mobili bianchi. La vista era spettacolare. Si vedeva il Tamigi, la ruota panoramica, il Big Ben e tutto il paesaggio mozzafiato. Nel piano inferiore c'era l'enorme cucina con uno strano disegno sulle pareti (sembravano dei roll di sushi) con un'isola centrale, il salotto che era collegato alla sala da pranzo e un pianoforte nero. Mi prese la mano e salimmo al piano superiore. C'erano un casino di stanze da letto e bagni. La camera di Liam era davvero stupenda, come del resto tutta la casa. Le pareti erano grigie e al centro c'era un letto ad una piazza e mezzo. Alcuni spartiti e strumenti facevano da cornice e delle finestre facevano entrare la luce.

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