Stanco di sorridere dei guai

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[Vi presento Chris. O meglio, una versione di Chris. Mi sta dando del filo da torcere, sapete? È buono? Cattivo? Solo stronzo? Giuro non lo so. Per il momento è una gara a chi capisce meglio l'altro (e sta vincendo lui). Be', io non demordo... Scoprirò il suo segreto, e quando ne saprò abbastanza lo rivelerò anche a voi. Il mistero è benzina per le storie]



Cap. QUINDICI - Christian


Ci è voluto tutto il mio autocontrollo per non dargli una sberla.

Vederlo così spiazzato e con quell'espressione da coniglio psicopatico mi ha fatto sclerare male. Malissimo. Stavo per saltargli addosso, scuoterlo tipo shaker e urlare: «Svegliati! O ci penso io a forza di botte. Te ne dò tante che rimpiangerai il Fillo!»

Calmati, Chris. Alla gente non piace sentire la cruda verità, me lo sono dovuto ripetere più volte. Preferiscono i sorrisi finti, le frasi fatte. Persino le bugie.

Perciò ho tirato fuori la cosa dell'amico. Non sono abbastanza falso per fingere bontà, ma riesco ancora a trattenere l'istinto omicida.

E lui deve averlo capito. Non era completamente stupido.

Che detto da me è un complimento. No ecco, a ripensarci aveva il tipico atteggiamento da preda al fondo della catena alimentare: spostava le lenti sul naso, deglutiva, sudava. Ci mancava solo che se la facesse addosso. Uno così, fuori dalla tana se lo mangiano.

Non è un problema tuo, fregatene. Tira dritto e tante cose.

Scuoto la testa e attraverso la strada senza guardare.

Proseguo fino alla rotonda con la scultura di siepi. Ormai è irriconoscibile. Credo che una volta fosse una specie di soldato, mentre adesso... be', pare un corpo agonizzante. Alza il braccio implorando aiuto, e nessuno lo sente. Si capisce! Le sue grida sono silenziose.

Troppo per un mondo dove lamentarsi è diventata la principale occupazione della gente e vince chi urla più forte. Ma io dico: ci va pure qualcuno che ascolta. Se no che vi lamentate a fare?

Non a caso ho smesso di usare i social. Proprio così: nel momento in cui la gente si spara ogni-articolo-di-sto-mondo, aperi-chat, call, dirette e webinar in endovena, io ho mollato. Non ci sto a leggere gli scleri. I comizi dei tuttologi. Gli insulti dei leoni da tastiera.

Avanti! Fate pure!

Continuate a rendervi ridicoli come i politici che prima "teniamo aperto" poi "chiudiamo tutto!", "riapriamo tutto!", la salute, la costituzione, l'Europa e i litigi da bambini. Che io a sedici anni non posso ancora votare però non sono mica scemo. Ho le orecchie per sentire e il cervello per pensare. E a voi lassù? Ve n'è rimasto un briciolo che non sia bacato?

Eddai!

Smettila, Chris. Stai di nuovo stringendo i pugni, e non hai bisogno di vederti allo specchio per sapere che sei un vulcano in eruzione. La pelle ti brucia perciò respira, guarda il paesaggio. Calmati, non ti agitare. Okay?

Okay. Ma un'ultima cosa la dico e la dico di pancia, per una volta: avete rotto. Sì, tutto quello che c'era da rompere. E mi fermo qui, se no il comizio lo faccio io. Tanto più che sto parlando da solo.

Prendo una traversa lasciandomi alle spalle la rotonda, e mi incammino in direzione del corso. Quello che prima era affollato a qualsiasi ora.

Non dormiva mai come la città di New York.

QUEL CHE RESTA SIAMO NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora