La giornata mondiale delle balle

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[Quanto devono essere lunghi i capitoli? Non c'è una regola fissa. Più sono corti, più facilitano la lettura, quindi a volte si studiano vere e proprie tabelle di marcia. In questo caso no. Ho lasciato decidere alla storia. Insomma state per leggere un capitolo lungo. Mi avrebbe fatto comodo spezzarlo, dato che mi sarei portato avanti con la pubblicazione dei prossimi episodi. Però mi sono accorto che avevo bisogno di dire certe cose senza interruzioni. Ed eccoci qua]


Cap. TRENTATRÉ - Christian


Guardo lo sfondo neutro di WhatsApp, poi i riquadri bianchi allineati a sinistra. Perché le ho scritto? Avrei fatto meglio a tenere il telefono spento o, che so, chiudermi le dita nella porta.

Sarebbe stato più facile e meno doloroso.

Chris, smettila di preoccuparti. Rispondi, scusati e spiegale una volta per tutte come stanno le cose. Almeno non sei costretto a guardarla in faccia.

Spiegare? Come faccio, se sono il primo che non ci capisce niente?

Troverai il modo. Basta che ti sbrighi: sei in ritardo.

Giusto. Torno ai messaggi, richiamo la tastiera e mi metto a digitare come una persona anziana: un tap alla volta. Mentre lei va più veloce di un pilota di Formula Uno e in cima appare sempre una sola scritta.

"Vera sta scrivendo".

Già, ma non sento pressione. Per niente.


VERA: Dopo avermi scaricata hai detto: ti spiego poi.

CHRISTIAN: Non ti ho scaricata

VERA: Avevamo un appuntamento e non sei venuto

VERA: Sono abbastanza sicura che valga come bidone

VERA: IN QUALSIASI PIANETA DEL SISTEMA SOLARE

VERA: Ti sono persino venuta a cercare

CHRISTIAN: Allora eri tu in piazza durante... lo sai

VERA: Preferirei non saperlo

CHRISTIAN: Senti io non...

VERA: Affrontiamo un disastro alla volta, è meglio

CHRISTIAN: Mi dispiace

VERA: E...?

CHRISTIAN: Te l'ho detto

CHRISTIAN: Avevo un impegno che non potevo rimandare

CHRISTIAN: L'ho saputo all'ultimo minuto

VERA: Davvero non lo sapevi prima?

CHRISTIAN: Giuro su mia madre

VERA: Almeno dimmi che impegno era

CHRISTIAN: Non posso

VERA: Dimmelo Chris. Ho bisogno di sentirlo altrimenti come faccio a crederti? Se questo è essere egoisti... allora sì lo sono!

VERA: Non posso mi spiace

VERA: Perché mi fai questo? Perché mi torturi?

CHRISTIAN: Le cose non stanno così

VERA: Allora dimmi come stanno!

CHRISTIAN: Le cose importanti non si dicono per messaggio. Non ci si capisce mai ed è un casino

VERA: Mi stai chiedendo un secondo appuntamento?

CHRISTIAN: Primo o secondo fa differenza? Vediamoci

QUEL CHE RESTA SIAMO NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora