Una giornata che non auguro a nessuno

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[Passare da un punto di vista all'altro si sta rivelando più difficile del previsto. In particolare con Vera, che ha un linguaggio ricercato, similitudini e un sottobosco social che richiede un certo sforzo per sembrare realistico. Vabbè io ci provo. Il metodo che sto utilizzando: scrivere con la voce di un solo protagonista alla volta. Cioè, se oggi scrivo Vera e il capitolo va bene e mi avanza tempo, non inizio Alex, lo inizio domani mattina. È un buon modo per non andare in corto circuito. Altra cosa: il giardino urbano che vedete qui sopra è il Parco Dora di Torino, l'ispirazione per questo episodio. Volete scrivere? Uscite, viaggiate, visitate posti strani. Finiranno presto o tardi nelle vostre storie]

Cap. VENTINOVE - Vera

«Raga, indovinate dove mi trovo?»

Mi ero detta basta Instastories fino a che non avessi nutrito quella parte di me affamata di vita vera, di aria aperta e – faccina occhi a cuoricino – amore. Che per me ha un nome: Chris.

Quello che mi ha dato buca e non risponde ai messaggi. È una cosa che non avrei mai creduto possibile. Ha troppo da fare per la sua ragazza?

Mi fa sentire più sola che in quarantena.

«È bellissimo uscire di casa. Non vedevo l'ora di passare un pomeriggio in giro non-so-nemmeno-io-dove» tutto attaccato.

Lo dico spostando la fotocamera dal décolleté in primo piano – petto in fuori e posa da vamp – al murales sulla parete scrostata dietro di me, dove c'è la street art di un tipo a me sconosciuto, né più né meno dei millemila followers che alzano il contatore sullo schermo in modo vertiginoso. Ogni secondo che passa. Parola dopo parola.

"È questa la vita che sognavi?" dice la scritta che la sagoma scura di un uomo col cappello e l'impermeabile ha appena scritto. Lo so perché il pennello gronda ancora di vernice. Cioè, sembra. Credo che l'artista volesse dare proprio quest'impressione. È bellissimo.

«Lo conoscete? Dai lo avete visto Tutti Tutti Tutti» aggiungo esagerando con le maiuscole, e per concludere una smorfia

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«Lo conoscete? Dai lo avete visto Tutti Tutti Tutti» aggiungo esagerando con le maiuscole, e per concludere una smorfia. La gente adora quando tiro fuori la lingua a punta e mostro il piercing.

«Io sogno di trovare una persona. La sto cercando da ore, tipo. Voi cosa fate quando non trovate un amico/amica? Cioè, a qualcuno di voi è mai capitato? Chi mi aiuta?» Altra smorfia. «Non vi precipitate qui che tanto ora mi sposto e continuo-a-camminare-senza-meta.»

Scandisco bene le parole. Strizzatina d'occhio e fine.

Ho appena staccato il pollice dal pulsante bianco, che già la storia ricomincia in loop sparando nell'aria la mia voce.

Tolgo il volume. Subito.

Odio risentirmi, almeno quanto odio Beauty mask di ksubones, l'effetto che i miei followers hanno scelto nel sondaggio settimanale.

Neanche quello posso decidere. Sono fake.

Una bellissima, simpatica, affettuosa fake per servirvi.

QUEL CHE RESTA SIAMO NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora