[Per dare profondità a un personaggio a volte bisogna farlo parlare a vanvera. Nel senso che il lettore deve conoscere i suoi pensieri, i gusti e la filosofia di vita. Non devo proprio essere tutto "funzionale". Altrimenti si ha la sensazione di leggere un manuale di istruzioni. Ecco perché vale la pena di impiegare del tempo a raccontare Christian durante un semplice spostamento. Ho detto semplice? Scherzavo: questo è il momento di rompere l'equilibrio e inserire qualcosa che spingerà avanti veloce la storia. Tutto serve, in un modo o nell'altro]
Cap. DICIANNOVE - Christian
L'OK Market si è trasformato. Mentre io facevo le ronde, i commessi hanno spostato gli scaffali e creato percorsi obbligatori con il nastro adesivo. Se devi andare al banco della macelleria, o prendi la corsia giusta o circumnavighi l'arcipelago della frutta e verdura.
Col rischio di incagliarti negli incapaci.
Stacci alla larga. L'ultima volta hai perso un sacco di tempo.
Be', un errore lo possono fare tutti. Pure io.
Ma cascarci di nuovo è da fessi. Tanto più che gli incapaci si riconoscono a colpo d'occhio: da come vagano grattandosi la nuca, spinti dall'aria condizionata che, non so il perché, profuma di disinfettante.
È la sanificazione, mi pare ovvio. Per non rischiare infilo la corsia dello scatolame. Agguanto piselli, fagioli e mais.
Il telefono vibra di sottofondo. Lo ignoro.
Un rapido controllo e mi avvicino al triangolo delle farine dove, narrano le voci, quintali di lievito spariscono nel nulla. Un mistero proprio. Al punto che una setta di casalinghe ha evocato con la magia nera il lievito madre, la leggendaria creatura da cui discende ogni panino.
Questa era bella. Vedi che sai essere simpatico, se vuoi?
Mi piazzo davanti allo scaffale e agito la mano nel vuoto. Tra la farina di riso e il grano saraceno. Non c'è niente da ridere, dico io.
Con la coda dell'occhio vedo un commesso dileguarsi. Mi abbandona nella bonaccia dei dubbi esistenziali. Parli come il capitano Achab.
Sorrido. Achab è il mio idolo. Un eroe tragico e ossessionato.
Mi ricorda qualcuno. Peccato non ci sia uno specchio...
Un gomito si appoggia sul ripiano e il paesaggio marino viene sostituito dal sorriso marcio del Fillo. Fine della tranquillità.
«Ehi Chris, ti sei incantato?»
«We, Fillo.» Continuo a fissare il vuoto.
Devi smetterla di parlare con i parassiti. Eh, lo so.
«Che combini? Ti sei calato qualcosa?»
«Be'...» La rabbia mi lascia a corto di parole.
Digli la verità: hai trovato il frigo vuoto e per riempirlo sei venuto a fare la spesa, e già che sei qui prendi qualcosa per gli anziani della casa di cura.
«Ti stavo aspettando.»
«Sul serio?»
«Dove hai lasciato i tuoi cuccioli?»
«Dici Ocelot e Scar?»
Odio le cose ovvie. Prosciugano il mio tempo, la mia voglia di vivere. Hai visto che bel sole? Non sono mica cieco. Sei venuto a far la spesa? No vengo a spolverare gli orsetti di pelouche. Sei arrabbiato? Io sono sempre arrabbiato. E la colpa è di quelli come te, Fillo.
«Non ti si può nascondere niente» dico invece. Mi giro e incrocio le braccia al petto. «Hai finito coi preliminari? Sputa il rospo.»
«Perché ti sei intromesso fra me e Alex?»
«Te l'ho detto: i Controllori controllano e basta. Se vuoi pestare la gente fai domanda per entrare in un cartello messicano.»
Aspetto che mi risponda, ma dallo sguardo da foca monaca capisco che l'ironia non è nel suo DNA. E non sa cos'è un "cartello".
Ti ricordo che non l'hai scelto per l'intelligenza. Lo so, lo so.
«Ho un conto in sospeso con quel coniglio.»
E siamo a due. Alla terza esplodo.
«Senti, i litigi con i fidanzati sono affare tuo» sogghigno alzando le mani per tirarmene fuori. Ho già i miei, di conti in sospeso.
«Abbiamo un accordo, mi pare.»
«Il nostro accordo non prevede che io ti lasci fare ogni cosa. Ti ho procurato la nomina a controllore. Che altro vuoi?»
Chino la testa più avanti del consentito e ripeto la domanda con un tono di voce minaccioso nonostante la cacchio di mascherina.
Fillo impallidisce. «Io... voglio solo... che ti fidi di me» dice facendo precipitare lo sguardo sulla tasca dei miei jeans scoloriti.
Vrrr Vrrr! È inutile che ti arrabbi. Rispondi!
«Ignora il mio telefono» lo anticipo, «e ascoltami bene perché non te lo dirò un'altra volta: io non sono tuo amico. Non sei il mio contatto in caso di incidente mortale. Abbiamo un accordo e tu...»
«Non ho ancora mantenuto la promessa» interviene Fillo, togliendomi le parole di bocca. «Ecco perché sono qui. È il momento.»
Lo dice con il tono di un qualsiasi attore di drama coreani. Mancano la slow-motion, i sottotitoli e un acuto di colonna sonora: il resto c'è tutto. Raddrizzo la schiena, torno a distanza di sicurezza.
«Ti ascolto.»
Gesù, ti ringrazio. Non la reggo più la cosa dell'amicizia.
«Ho il codice. I corrieri smontano fra mezz'ora e mio padre è chiuso in casa. Se fa un passo la sua... compagna lo uccide.»
Guardo l'orologio. «Vuoi andare adesso?»
«Se non hai altri impegni» ridacchia lui.
Non eri tu che odiavi i discorsi scontati?
«Pago alla cassa» rispondo gettando tre pacchetti di farina a caso nel cestello blu. Il resto lo prendo al volo mentre esco. «Tu aspettami fuori. Anzi no, aspettami alla rotonda. Non dobbiamo...»
«Farci vedere insieme. Lo so» conclude lui. «Sono più sveglio di quanto credi, fidati. Magari prima o poi te ne accorgi.»
Non lo sbatto contro lo scaffale solo perché vado di fretta, e mi serve.
«Perché tieni tanto alla mia fiducia?»
«Non te la prendere. I segreti li rivelo solo agli amici.»
Mi sfila accanto e si incammina veloce verso l'uscita. Non ci credo: mi ha fregato! Immagino che con lui sistemerò tutto dopo.
[Le domande sono più importanti delle risposte. Sempre. A questo punto della storia ci trascinano avanti. Quale accordo hanno Chris e Fillo? Perché non devono farsi vedere? Dove vanno proprio adesso? La curiosità spinge il lettore a proseguire (si spera, insomma). A volte un dialogo misterioso può persino salvarmi da una situazione di stallo. Tipo questa: non so ancora cosa faranno. Lo scopriremo presto insieme...]
*FINE DODICESIMO EPISODIO*
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QUEL CHE RESTA SIAMO NOI
Teen Fiction⭐️ WATTYS 2021 WINNER - YOUNG ADULT ⭐️ Alex preferisce stare a casa da sempre, da prima che scoppiasse il virus. Poi ci sono Jiāng Li, che trasuda veleno dal giorno in cui i genitori hanno deciso di tornare in Cina; Christian che nasconde un segret...