[Inizia il conto alla rovescia: - 5 episodi. Come si prepara un finale? Si crea un problema serio, si mischiano le carte e azione azione azione. Poi, mi raccomando, riunite le sottotrame e i dettagli seminati per strada. Insomma accendete la miccia dei fuochi d'artificio]
Cap. QUARANTATRÉ - Christian
Afferro la testa del tipo e lo tiro via.
Che ti prende? Le autorità questa la chiamano aggressione.
Io la chiamo "resa dei conti", facile no? Poi non lo so che mi prende, come una pentola a pressione con la valvola chiusa. Se non la apri è un casino, immagino. Ecco, così.
E ho la testa affollata che neanche lo stadio per la finale di Champions prima del virus: c'è lui, c'è Vera, c'è mia madre e il suo "bisogna aspettare" e nonna Rosa nel letto intubata.
Com'è che si chiamava, 'sto qua? Vabbe'.
«Allora? Che succede?»
Mi guarda con due occhi a palla.
«Con la mia ragazza, Vera. Vuoi che ti faccia uno schemino?»
A gesti mi fa notare la bocca coperta, levo la mano.
«Niente, non succede niente.»
«Andiamo, se me lo dici farò il bravo.»
«Sì, come no.»
La valvola, Chris. Aprila subito oppure...
«Li vedi questi?» Mostro i pugni chiusi, stretti. «Te li faccio assaggiare se non mi dici subito perché le ronzi attorno. Non scherzo.»
«Chissenefrega di Vera!» sbotta prima di me.
La tentazione di capovolgere il suo mondo e schiantarlo sul cavolo di cemento mi elettrizza. Mi pompa il sangue nelle vene.
«Dillo un'altra volta e giuro che per tornare da dove cavolo sei venuto ti servirà una carrozzina, okay?» Va così, brutale.
Ma lui tace. Fissa un punto alle mie spalle, e se non fosse per lo sclero di poco fa non sarei nemmeno sicuro che mi abbia sentito.
Respira, il che è positivo. Poi però si siede senza chiedere il permesso e così non so bene che fare. È la prima volta che mi capita.
«Sei riuscito a farti la cinese» butto lì, con più cattiveria di quanta ne volessi usare. «Adesso chi punti a farti, Vera?»
«Vuol dire che ti brucia.»
«Mi brucia dover spaccare la faccia a una merda.»
«Non capisco.»
«Quale parte di merda non ti è chiara, merda?»
Lui deglutisce. Intorno a noi non c'è nessuno. Soltanto la portiera aperta del furgone che ho lasciato di traverso sul marciapiede.
Maledetto, fottuto, furgone bianco.
Hai superato abbondantemente la razione giornaliera di parolacce.
Me ne sbatto, ma non posso proprio sopportare che Vera mi consideri uno stronzo psicopatico per averle dato buca. Non lo sono.
Colpa tua che hai fissato l'appuntamento.
Se non fosse stato per il furgone, ci sarei andato. Come potevo immaginare che quelli del turno precedente avrebbero fatto tardi? Che nel passarmele, facessero cadere le chiavi in un tombino? Che quelle di scorta fossero nel più lontano degli uffici? Tipo l'Odissea ma senza Penelope, Circe, Calipso e le altre, solo con i maledetti proci.
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QUEL CHE RESTA SIAMO NOI
Teen Fiction⭐️ WATTYS 2021 WINNER - YOUNG ADULT ⭐️ Alex preferisce stare a casa da sempre, da prima che scoppiasse il virus. Poi ci sono Jiāng Li, che trasuda veleno dal giorno in cui i genitori hanno deciso di tornare in Cina; Christian che nasconde un segret...