Siamo fiori nel catrame

128 15 10
                                    

[La Silent Disco è roba forte. Riuscite a capire quanto mi sia utile a questo punto della storia? Sia per le caratteristiche fisiche (l'assembramento è vietato, si respira il profumo del proibito, di un pericolo imminente) sia per quelle spirituali (siamo isolati o connessi? Cosa sentiamo?) che hanno generato i dialoghi di questo capitolo. E forse qualcosa in più...]



Cap. VENTOTTO - Alex

«Buttati, Alex! Così guarda.»

Jiāng Li si abbandona al ritmo incalzante delle cuffie.

Io sollevo lo sguardo. Terrorizzato.

Un avviso di sistema si apre da qualche parte nella mia testa. Tipo quelli di Windows con la X nel bollino rosso. Dice: IL TUO SISTEMA È DANNEGGIATO!!! (i punti esclamativi sono miei) e aggiunge: la tua versione attuale di sicurezza è corrotta. Clicca sul bottone AGGIORNA...

Capirai, come se non avessi provato.

Il fatto è che io clicco, clicco fino a consumarmi. Ma quella sfrenata voglia di libertà che spinge Li in mezzo agli altri, a cantare, ballare e festeggiare, io non ce l'ho. La vorrei, ma niente, sono bloccato sul vecchio sistema. Continuano a spaventarmi i dialoghi, i commenti, la pesantezza di certi giudizi. Vorrei poter credere a chi diceva che alla fine dell'isolamento saremmo stati diversi. Anzi. Migliori.

«Ma sì, Volpe di Giada» le dico, anche se ormai parlo da solo. «Vai a sfogarti senza di me. Intanto io studio queste cuffie stereo wireless con illuminazione LED, miracolo di Madre Natura elettronica.»

Me le giro e rigiro fra le mani. Provo il selettore dei canali, il regolatore del volume. Sistemo l'archetto elastico e mi chiedo quanta autonomia possa avere la batteria al litio. Due ore? Tre? Cinque?

Intorno c'è gente che si agita, che si abbraccia, che brinda.

Intorno c'è gente che si agita, che si abbraccia, che brinda

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Un po' mi viene da ridere. Sembrano dei pazzi se non senti la musica, però a ripensarci sono simili a me. Ognuno si isola dal mondo nel proprio modo: loro lo fanno insieme. Con altri che ascoltano canzoni sia uguali che diverse. Ecco, per esempio c'è un tipo alto, dreadlock biondi, pantaloni di tela a fiori larghi. Scommetto che la maglietta se l'è tolta per mostrare il fisicaccio. Ha una collana di quelle a grani grossi in stile surfer californiano. Contento lui... È lì che canticchia da solo.

Poi arriva una canzone figa, almeno a giudicare dallo sguardo spiritato: si avvicina a una ragazza dai capelli scuri e le fa cambiare il canale. Finiscono a ballare insieme. Vicinissimi.

Altro avviso di sistema: ERRORE IMPREVISTO! Impossibile completare l'operazione perché l'altro programma è occupato.

L'altro programma è Jiāng Li!

La ragazza che quel tipo sta abbordando, o quello che è.

Da come si muove, sembra apprezzare le sue attenzioni. Sorride più del solito. Si mette di profilo. Ancheggia. E per qualche ragione, mentre si dimena ad occhi chiusi tra una selva di corpi, sento l'aria riscaldarsi. O forse sono io. Cioè, loro si muovono e io sudo?

QUEL CHE RESTA SIAMO NOIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora