Vorrei scomparire in un glitch

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[It's time. Nella mia testa Alex e Li viaggiavano insieme fin dall'inizio e avevano bisogno di spazio per parlarci un po' del loro mondo. Che è anche il nostro. Ve li ho raccontati in parallelo, perché su Wattpad vale tutto (o quasi), mentre in un libro cartaceo avreste letto prima di uno, poi dell'altro. Riprendiamo dal litigio in famiglia, dal rumore che spesso ci tormenta fino ad annullare ogni cosa. E allora che si fa? Li ha una soluzione infallibile: «Spegni il mondo e accendi la musica»]

Cap. SETTE - Jiāng Li

Mia madre mi molla un'occhiata a palpebre ammezzate.

«Torniamo in Cina. Qui non ci vogliono.»

Ma dai?! Come se non l'avesse detto altre cento volte.

Eppure era lei che «Nella vita tutto dipende da te. Bisogna impegnarsi per ottenere il successo. Niente viene regalato.» E adesso?

Vuole scappare, ha già preparato tutto. Le valigie sono piene e gli armadi vuoti. Ogni volta che mi serve una maglia faccio la caccia al tesoro e mi tocca stirarla. E ho detto tutto. Io. Che. Stiro.

«Ancora, ma'!» esclamo. «Gli aeroporti sono chiusi. CHIU-SI. Vuol dire che non si può volare nemmeno da regione a regione, figuriamoci in un altro continente. Casa nostra è un accampamento.»

«Abituati all'idea che non è più casa nostra.»

Giuro che adesso urlo. Forse non ha ancora capito.

Io non ci voglio andare in Cina! I parenti mi basta salutarli su Skype, e non perché sono stronza: voglio restare con i miei amici, parlare la lingua che ho studiato, mangiare cornetto e caffè per colazione.

È tanto difficile da capire? A quanto pare sì.

Incrocio le braccia al petto e inclino la testa. La frangia mi finisce davanti agli occhi. «È casa nostra finché qualcuno non la compra» ribatto secca, «e chi vuoi lo faccia con la crisi che c'è?»

«Non gliel'hai ancora detto, Tian?» si gira verso mio padre.

«Detto cosa? COSA?» ripeto alzando la voce.

«Tieni lo zaino sempre con te.» Papà riprende il discorso da dove si era interrotto e spalanca la porta. Un raggio di sole mi investe. «E preparati a registrare il codice QR in qualsiasi momento.»

Do un colpetto allo zaino. «Ce l'ho a portata di mano.»

«Ormai è tutto in mano vostra.» Il tono è scettico, quasi non volesse crederci. Eddai papà! «Lo dicevamo o no, che voi giovani eravate il futuro? Be', ci siamo... Ragazzi che guidano, ragazzi a lavoro, ragazzi ovunque. Quelli al posto dei poliziotti, i Controllori, hanno più o meno la tua età, e sono spietati. Senza peli sulla lingua.»

Mi sorride con lo stuzzicadenti fra gli incisivi.

Ignoro la battutaccia solo perché a lui, e sottolineo LUI, voglio un bene dell'anima. È l'uomo della mia vita. Ora e per sempre.

E poi ho sentito vibrare il telefono. Alex mi messaggia.

«Qualsiasi cosa succeda, chiamaci.»

Mamma Tigre sbuffa come a dire «sì, figuriamoci!»

La guardo fissa mentre infilo gli auricolari e attacco la prima canzone della playlist uscita-di-prigione: Bad guy di Billie Eilish.

Sono persa nei bassi martellanti della traccia quando mia madre aggiunge non so cosa. Sorrido cambiando le parole in bad girl.

Ed esco. In un mondo sconosciuto, immenso.

[Li è uscita lasciandosi dietro un particolare... Ci avete fatto caso? Noo? Meglio così. Inserisco sempre piccoli dettagli che acquistano importanza pagine e pagine dopo. Piuttosto, vi ricordate quando dicevo che per Li la musica era importante? È passato un po', eppure solo adesso le ho fatto inforcare gli auricolari. In una storia il tempismo è tutto. Come nella musica. E che musica!!! La mia canzone preferita di Billie Eilish. Ora torniamo da Alex e vediamo come se la cava]

Cap. QUATTORDICI - Alex

Forza, sceriffo. Riempili di piombo. Non so chi sei, ma questo è il momento di mostrare il braccio violento della legge. Daje!

«Allora non vi dispiacerà se continuo io» lo sento dire.

Il Mucchio Selvaggio riassesta i ranghi, tra pugni stretti e smorfie di rabbia. Ocelot e Scar osservano il capo. Lui rimane il silenzio.

«Proprio come pensavo» commenta Chris, guardandolo dall'alto in basso. Mi spinge avanti e si incammina. Tutto qui? Ma dai...

I banditi ci stanno ancora fissando quando giriamo l'angolo. Tiro un sospiro di sollievo. Rilasso braccia e gambe. Quasi mi sciolgo.

«Grazie, stavo per fare una brutta fine.»

Vado avanti a spiegare che quei tre frequentano il mio stesso liceo e sono più fastidiosi di un trojan horse, il malware per eccellenza. Poi chiedo se Chris è il diminutivo di Christian. Lui si gira di scatto.

«Mettiamo le cose in chiaro» mi ringhia in faccia, fregandosene della distanza di sicurezza. Dubito sia il caso di farglielo notare. «Io non sono tuo amico. Non ti ho salvato. Ho solo impedito un'ingiustizia. Odio le ingiustizie e odio i bastardi che appena hanno un po' di potere lo usano per maltrattare gli altri. Smettila di leccarmi il culo.»

«Veramente io...»

«Scommetto che non sei nemmeno in regola.»

Mi strappa di mano il telefono e controlla.

«Lo sapevo. Ora dimmi, che devo farci con uno come te? E l'autorizzazione? Se ce l'hai ti dò cento euro!»

«S-sono uscito di fretta. L'ho dimenticata.»

Poi qualcuno mi prende per mano.

«Dov'eri finito, tesoro?»

Faccio qualche passo. Incespico. Mi volto e vedo gli occhi furbi di Jiāng. Un sorriso da rappresentante di dentifrici sul viso. Sento girare la testa. No. Tutto il mondo. Vorrei scomparire in un glitch.

«Ce l'ho io la sua certificazione» mente rivolgendosi allo sceriffo con la faccia da duro. La mascella squadrata. «È la prima volta che esce e non è ancora pratico con l'App. Chiudi un occhio, dai.»

Io e lui continuiamo a fissarci. Tipo mezzogiorno di fuoco. Poi lo vedo annuire. Gonfia le guance, mi restituisce il telefono.

«Sei in debito» mi dice serio. «Presto o tardi restituirai il favore.»

Riesco solo ad abbassare la testa.

Me la batto come un insetto.

[Li e Alex si sono incontrati e abbiamo dovuto ricrederci su Christian. A questo punto, io sarei curioso di sentire che si dicono. E voi? Be', toccherà aspettare perché questo è il momento ideale per passare agli altri personaggi. Come si dice: l'attesa del piacere è essa stessa il piacere. Boh, chissà... Magari è solo sadismo. Fatto sta che Vera e Christian hanno parecchio da dire e non posso più tenerli a bada. Pensate che uno di loro lascia messaggi sui muri della città. Tipo questo]

*FINE SETTIMO EPISODIO*

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*FINE SETTIMO EPISODIO*


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