Capitolo 51

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Stefano

Non mi andava per niente di uscire, vista tutta la situazione con Elena. Avrei preferito rimanere da solo a casa, ma se avessi detto a Carlo che non uscivo, lui si sarebbe precipitato qui e addio solitudine. Sì, non avevo proprio scelta. Mentre andavo verso l'armadio per prendere dei vestiti puliti, vidi una foto incorniciata di me ed Elena sul comodino, era una delle foto che ci facemmo scattare dalla ragazza a Capodanno, su quel terrazzo con vista su Firenze.
Quella sera volevo smettere di pensare alla nostra discussione. Carlo forse aveva ragione: avevo bisogno di un po' di svago. Non avrei pensato ad Elena per almeno un paio d'ore.

Elena

Se fossi stata a Firenze, per distrarmi sarei uscita con Teresa e ci saremmo divertite, ma lì a Milano mi dovetti accontentare di mettere il mio pigiama più caldo, con una vaschetta di gelato ai tre cioccolati in mano.
Mi sedetti per terra nella mia camera, con la schiena appoggiata al letto e il mio portatile davanti a me. Feci partire la prima stagione di How I Met Your Mother e mi lasciai trasportare da Ted e i suoi amici. Avevo visto quella serie tv così tante volte che ne avevo perso il conto, però non smetteva mai di farmi ridere (o piangere, in alcuni casi). Per un po' di ore sarei riuscita a non pensare a Stefano e a liberare la mente.

Stefano

Nonostante Carlo si fosse offerto di fare lui da autista per la serata, alla fine andai con la mia macchina e fui io a dargli il passaggio. Clara avrebbe riaccompagnato Flavia e Vincenzo aveva detto che era malato, perciò non poteva venire.
"Io sono sicuro che è uscito con una ragazza" mi diceva Carlo mentre andavamo verso il solito pub "Sono sicuro, però ancora non vuole dirci niente"
"Forse vuole capire se è una cosa seria" ipotizzai.
"Tu hai aspettato due anni per dircelo, in effetti" dal suo tono di voce, quella era sicuramente una battuta, ma non mi fece molto ridere "Troppo presto per scherzare, vero?"
"Non ci siamo mica lasciati" feci io, fermandomi ad un semaforo rosso "E comunque devi ammettere che sono stato bravo a non farvi capire nulla"
Carlo si voltò verso di me e scoppiò una risata "In realtà" iniziò a dire "Io iniziavo a pensare che tu fossi gay"
"Cosa?" risi anche io.
"Prima facevi dei commenti anche tu sulle ragazze, anche se erano sempre meno volgari dei miei. Poi all'improvviso hai smesso di farli e ho iniziato a pensare che avessi cambiato sponda. Insomma, se ti facevo vedere una ragazza carina tu a malapena la guardavi e non ti mostravi eccitato"
Quando il semaforo diventò verde, stavo ancora ridendo "Perchè ormai soltanto c'era soltanto una ragazza che mi eccitava"
"Come hai fatto ad aspettare un anno per fare sesso? Io non avrei resistito"
"È che Non lo so" sospirai "Volevo che lei fosse sicura, non era pronta all'inizio. Non me l'ha mai detto apertamente perchè io non ci ho mai provato, ma sapevo che non era pronta"
La mia idea sul non pensare ad Elena era andata a farsi fottere, ma per fortuna eravamo arrivati al pub, così smettemmo di parlare.
Non appena entrammo nel pub, Clara si alzò dalla poltrona davanti al tavolo e ci venne incontro tutta allegra abbracciandoci "Siete in ritardo, ma vi perdono"
"Grazie per la clemenza" fece sarcastico Carlo, poi Clara gli scoccò uno sguardo truce e lui le sorrise "Sei uno schianto stasera, Angelo è qui?" sentendo le parole di Carlo, guardai meglio Clara ed effettivamente era più curata del solito: portava una tutina bordeaux aderente con uno scollo a V profondo e si era messa degli stivali neri con il tacco, simili a quelli che usava spesso Elena. Il suo caschetto biondo ormai si era allungato fino alle spalle e si era truccata più del solito.
"No" si incupì un po' sentendo nominare il suo fidanzato "Abbiamo litigato"
"Siamo in due allora" scherzai io mettendomi le mani nella tasca della giacca.
Lei mi guardò confusa, però Flavia arrivò e le cinse le spalle prima che lei potesse replicare "Siete arrivati, finalmente"
Carlo studiò Flavia dalla testa ai piedi "Ma non stai morendo di freddo?" la ragazza aveva una gonna nera che le arrivava sopra il ginocchio, però non aveva delle calzamaglie. La camicetta rosa che aveva abbinato alla gonna non mi sembrava molto calda, nonostante fosse a maniche lunghe.
"L'alcool mi riscalda!" replicò lei allegra. L'alta coda di cavallo che legava i suoi capelli ricci iniziò a muoversi insieme a lei.
"Sei consapevole che ti si vede il reggiseno di pizzo, vero?" disse Carlo cercando di guardare i suoi occhi, io non controllai se dicesse il vero sia per non metterla a disagio e sia per scarso interesse nella questione.
Flavia gli sorrise e gli strizzò l'occhio, mentre Clara alzò gli occhi al cielo "Sei sempre la solita"
"Sentite, qui voi siete tutti messi bene, vorrei anche io una notte piena di fuochi d'artificio"
Carlo si schiarì la gola "Io sono disponibile"
"Tutti tranne te" gli disse Flavia scherzando.
Dopo io e Carlo notammo che sul tavolo c'erano due birre ancora piene "Le ho prese per voi" fece Clara "Quindi bevetele"
"Come desideri" le risposi io iniziando a bere la bevanda. Stavo bevendo a stomaco vuoto, ma non mi importava.
"Quindi hai litigato con Elena?" lo sapevo che Clara non avrebbe abbandonato la questione.
Carlo si sistemò sulla poltrona "Perchè dobbiamo sempre fare delle conversazioni pesanti?"
Clara mi guardò con insistenza, mentre Flavia non provava nemmeno a non sembrare curiosa "Sì, ma risolveremo la questione"
"E perchè avete litigato?" continuò ad insistere lei.
"Preferisco non parlarne" continuai a bere la birra "Tu perchè hai litigato con Angelo?"
"Perchè è uno stronzo" rispose Flavia al posto di Clara "E la trascura"
"Non è vero!" esclamò irritata Clara "E non ne voglio parlare"
"Allora parliamo di quanto sia uno schianto quella ragazza!" si intromise Carlo, fissando una ragazza che sembrava più piccola di Elena "Secondo me è minorenne" gli dissi.
Lui sbuffò "Ormai le sedicenni sembrano ventenni"
"Non è vero, è palese che sia piccola" iniziai a ridere "Ma sei così dipendente dal sesso che ti va bene qualunque ragazza"
"Ma smettila! Ho degli standard molto alti. E quella lì?" indicò una ragazza magra con dei lunghi capelli neri e degli occhi celesti.
"L'ho vista all'università" lo informò Flavia "È maggiorenne e sono sicura che sia fidanzata"
"Non sono un tipo geloso" Carlo bevve l'ultimo sorso di birra e poi si alzò sistemandosi la camicia nera. Carlo attraeva un sacco di ragazze e lui diceva che era per la combinazione capelli neri-occhi celesti.
"Vediamo come va a finire" Clara disse ad alta voce quello che sia io che Flavia stavamo pensando e iniziammo a guardare Carlo che approcciava la ragazza.
Dopo circa dieci minuti lei lo prese per mano e andò dritto verso il bagno delle donne.
"Ah" fece Flavia continuando a guardare l'angolo dietro cui erano spariti "Così? Nel pub di un locale? Non è scomodo?"
"Non è così scomodo" dissi sovrappensiero, per poi ricompormi.
Flavia si voltò verso di me con un sorrisetto "Vedo che hai esperienza"
Forse non avrei dovuto commentare, così mi limitai ad una scrollata di spalle e ripensai a Capodanno.

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