Capitolo 60

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Elena

Laura aveva una crisi isterica, per quello al mio risveglio Stefano non era accanto a me: era andato nella camera accanto dalla sorella per farla calmare. Riuscivo a sentire le loro voci attraverso la parete.
"Lorenzo non mi risponde!" era stata la frase dominante della loro conversazione "E il vestito forse non mi va più, poi i miei capelli, Stefano! I miei capelli! Guarda come sono sporchi eppure ieri sera mi sono fatta una doccia!"
Mi misi a sedere sul letto strofinandomi gli occhi, poi infilai le mie infradito lilla e raggiunsi i due fratelli "Ehi" feci una volta entrata "Tutto bene?"
"No!" Laura mi guardò come una disperata, poi si rivolse a Stefano "In più so già che mia madre e mia nonna saranno stressanti oggi. E Vanessa mi prenderà in giro perchè il vestito non mi andrà bene"
"Ci penso io a loro" fece Stefano, non curandomi di uno sguardo "Farò in modo che non vengano qui in camera tua finché non sarai pronta"
"Non le convincerai, mamma ha chiamato una sua amica che mi deve truccare e pettinare, donna che io non sopporto"
"Posso truccarti io!" mi proposi "E possiamo pensare insieme alla pettinatura, la fidanzata di mio fratello mi ha insegnato qualche trucco" non mi aspettavo che accettasse, ma non appena dissi quelle parole le si illuminarono gli occhi.
"Lo faresti?" mi chiese.
"Certo"
Lei sospirò e si lasciò cadere sulla sedia della scrivania "Non sai quanto te ne sono grata! Ora mi faccio una doccia e provo a rilassarmi un po', così tu hai tutto il tempo di prepararti"
"Non ci metterò molto" l'assicurai "Verrò subito da te"
"Non volete fare colazione?" si intromise Stefano, ricordandoci della sua presenza.
"Sai quanto mangeremo oggi?" gli rispose la sorella "E con tutto il nervosismo che ho addosso, potrei vomitare"
"Passo anche io" dissi "Vado a vestirmi, per che ora devi essere pronta?"
"Alle undici dobbiamo stare in chiesa, ma alle dieci faremo le foto qui con i parenti"
Guardai l'orologio appeso alla parete: erano ancora le 6:30, potevamo farcela.
Andai in camera, ringraziando il cielo che avesse il bagno in camera, e mi feci una doccia veloce, lavandomi i capelli. Dopo, con addosso solo la biancheria intima, mi misi davanti allo specchio e mi feci le onde ai capelli, per poi fissarli con della lacca.
Prima di infilarmi il vestito e prima di truccarmi, aprii la finestra perchè il vapore che aveva invaso la stanza mi stava facendo sudare.
Non mi truccai molto pesantemente: dopo aver messo la base del trucco, mi tinsi le labbra con un rossetto rosa pesca che si avvicinava molto al colore naturale delle mie labbra, successivamente mi misi sulle palpebre un'ombretto color carne con i brillantini per poi sfumarlo con un ombretto nero in prossimità dell'angolo esterno degli occhi. Misi un po' di ombretto color carne anche lungo il contorno inferiore degli occhi e conclusi mettendomi il mascara sulle ciglia superiori e inferiori, ma non in maniera eccessiva.
Mi misi il vestito e fui molto soddisfatta del risultato finale: il rossetto aveva lo stesso colore delle sfumature rosa (dovute alla luce) delle decorazioni argentate del vestito. Dovevo ringraziare Teresa per avermi portata a fare shopping l'ultimo giorno a Firenze delle vacanze di Natale. Infilai, cercando di non cadere, i sandali col tacco argentati; per fortuna grazie ai tacchi il vestito non strisciava a terra, ma fluttuava a circa due centimetri da essa. Strinsi il cinturino alla caviglia più del dovuto per sicurezza.
La piccola borsa argentata con dentro il telefono, i fazzoletti e un po' di soldi era pronta sul letto in camera da letto, dovevo solo aggiungerci il rossetto.
Uscii dal bagno e ritornai nella camera, dove c'era Stefano in piedi nel suo completo nero nuovo di zecca. Era molto elegante e lo faceva addirittura sembrare più alto, nonostante lui avesse già una notevole statura; proprio mentre entrai nella stanza, lui si stava aggiustando il colletto della camicia bianca. Lo osservai in piedi, appoggiata allo stipite della porta del bagno, poi mentre lui indossava i gemelli da polso, notò la mia presenza e si bloccò.
Mi guardò in silenzio a lungo prima di parlare "Wow"
Gli feci un sorriso imbarazzo "Dovrei andare da tua sorella"
Continuò a fissarmi con le labbra semichiuse "Mhm"
Iniziai a camminare verso la porta, quando lo sentii dire "Ti stanno bene così i capelli"
La battuta, forse un po' cattiva, mi venne spontanea e non riuscii a trattenermi "Perchè? Sono più simili a quelli di Flavia?"
Mi guardò afflitto "Non è per quello"
"Lo so" sospirai "Scusa"
"Ci sarà anche lei oggi"
"Lo so"
"Promettimi che non le staccherai la testa"
"Solo se smetti di guardarmi con quello sguardo" incrociai le braccia, irritata "Mi fissi in una maniera che mi mette ansia"
Lui distolse lo sguardo ed io uscii dalla stanza per andare da Laura, trovandola con addosso l'accappatoio e seduta davanti allo specchio.
Il tutto avvenne in maniera silenziosa: parlare la rendeva nervosa e a me deconcentrava, perciò entrambe rimanemmo zitte mentre la truccavo e la pettinavo.
Volle un trucco abbastanza semplice: rossetto color corallo, un ombretto color carne, una linea sottilissima di eyeliner e un filo di mascara.
"Più semplice è, meglio è" erano state le poche parole che mi aveva detto.
I suoi capelli castani e lisci superavano di circa cinque centimetri le spalle "Fammi due piccole trecce ai lati del viso e poi uniscile dietro la testa, in modo che mi raccolgano i capelli"
Seguii le sue istruzioni e le pettinai i capelli.
Quando ebbi finito, lei si guardò a lungo allo specchio, per poi farmi un sorriso a trentadue denti "Hai fatto uno splendido lavoro! Grazie, grazie, grazie!"
Feci un piccolo sospiro di sollievo mentre lei andava a prendere il vestito. Era un lungo abito bianco con le maniche che arrivavano fino ai gomiti e con uno scollo quadrato. Era aderente sul busto e ricadeva morbido sui fianchi; la gonna era coperta di balze in pizzo bianco.
La aiutai ad infilarlo e a sollevare la zip, appena in tempo prima che arrivasse Stefano.
"Come sto?" le chiese la sorella.
"Sei un incanto" fu la risposta di Stefano che non smetteva di fissarla con gli occhi lucidi "Sei pronta?"
"Prontissima" fece e mi prese a braccetto "Grazie ad Elena, dove l'avevi nascosta per tutto questo tempo?"
Nessuno rispose alla sua domanda e ci affrettammo ad andare in giardino dove era stato allestito un vero e proprio set fotografico. Tutta la famiglia si fece le foto con la sposa, la maggior parte dei sorrisi erano tirati e quasi a tutti i muscoli facciali iniziarono a fare male. Si era unito anche il padre di Laura con la sua nuova famiglia, che si beccò degli sguardi sprezzanti dalla mamma, la nonna e l'altra sorella di Stefano.
Dopo le foto andammo tutti in chiesa, dove si tenne una cerimonia molto emozionante. Io e Stefano eravamo seduti tra le prime file dato che facevamo parte della famiglia della sposa. O meglio, lui faceva parte della famiglia della sposa mentre io lo accompagnavo solo.
Mentre io e Stefano ci dirigevamo in macchina al ristorante dove si sarebbe tenuto il ricevimento, l'aria tra noi era carica di una palpabile tensione: nessuno di noi due aveva la voglia di affrontare il resto della giornata.

Ciao! Non scrivo molto spesso nell' "angolo autrice", però volevo condividere con voi una notizia: sto lavorando ad una nuova storia, più precisamente ad una nuova storia d'amore, e mi piacerebbe sapere se voi sareste interessati a leggerla! Fatemi sapere nei commenti.

-collaterallove

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