Capitolo 38

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Elena

Io e Stefano stavamo aspettando che Luca ci venisse a prendere per portarci alla stazione di Santa Maria Novella: dovevo prendere il treno per tornare a Milano.
"Stefano" lo chiamai e lui si girò verso di me "Niente saluti drammatici"
"Niente saluti drammatici" concordò.
"Non voglio salutarti come se non ti rivedrò più, perchè non è così"
"Nemmeno io" mi sorrise "Niente saluti drammatici"
"Niente saluti drammatici" ripetei io, prima di vedere la macchina di mio fratello davanti a noi.
L'auto di Luca era stracolma. Seduti sui sedili anteriori c'erano Luca e Claudia, mentre io, Teresa e Stefano eravamo seduti sui sedili posteriori. Mio fratello aveva chiesto a Stefano se volesse sedersi davanti con lui, ma il mio fidanzato aveva ceduto il posto a Claudia per potersi sedere accanto a me.
C'era un'atmosfera triste nell'auto: nessuno parlava, quasi come se non ci dovessimo rivedere più. Entrambe le mie mani stringevano la mano di Stefano e Teresa, seduti accanto a me. Avevo detto a Luca che ognuno poteva andare con la sua macchina alla stazione, però lui aveva insistito nel portare tutti con la sua macchina.
Quando mio fratello parcheggiò, a turno uscimmo dall'auto e improvvisamente sentimmo un clacson suonare dietro di noi.
"Credevi che non ti avremmo salutata?" Marco uscì dalla sua auto di fretta, seguito da Matteo; feci ad entrambi un sorriso allegro e corsi ad abbracciarli circondando entrambi con le mie braccia.
"Sono contenta che siate qui" dissi io.
"Qualche volta vienici a trovare a Bologna!" fece Marco "Abbiamo sempre posto per te, e anche per Teresa"
"Ricevuto" replicai sciogliendo quell'abbraccio "Voi quando partite?"
"Tra due giorni" replicò Marco "Abbiamo posticipato la partenza"
"Elena, dovremmo andare" Teresa si avvicinò e abbracciò Marco, per poi fermarsi davanti a Matteo "Ciao"
Stavano ancora litigando, anche se non si ricordavano per che cosa.
Matteo alzò gli occhi al cielo e la prese per un braccio, avvicinandola e baciandola. Io e Marco li guardammo e poi incrociammo i nostri sguardi, sorridendo come due genitori che vedevano i propri figli fare pace. Tutti e quattro raggiungemmo gli altri e poi arrivammo davanti ai binari del mio treno che stava per arrivare.
Iniziarono i saluti. Claudia mi abbracciò per prima "Mi mancherai, torna il prima possibile per favore"
Annuii "Lo farò, mi mancherai anche tu"
Poi fu il turno di Matteo e Marco, che mi abbracciarono di nuovo insieme, senza dirmi niente se non "Fai buon viaggio"
Teresa, quando fu il suo turno, allontanò con la forza i due ragazzi che mi abbracciarono e mi strinse nascondendo il viso nella mia spalla, solleticandomi il viso con i suoi capelli ricciolini "Mi mancherai tantissimo"
"Anche tu" la strinsi a mia volta "Anche tu. Ti voglio bene"
"Ti voglio bene"
Tirò su col naso e quando si allontanò vidi i suoi occhioni celesti lucidi. Volli abbracciarla un'altra volta, ma Luca mi strinse tra le sue braccia "Salutami mamma e papà quando arrivi" mi accarezzò la nuca mentre mi abbracciava "Stai attenta" ora ero io ad avere gli occhi lucidi "Ti voglio bene, sorellina"
"Mica me ne vado per sempre" replicai io, cercando di allentare la tensione.
Luca si allontanò e mi afferrò saldamente le spalle con le sue mani "Già, ma mi mancherai"
"Anche tu" gli diedi un bacio sulla guancia e poi mi preparai per l'ultimo, forse il più difficile, saluto.
Stefano si era messo in disparte, aspettando pazientemente che salutassi tutti.
Luca, un po' controvoglia, si fece da parte e lasciò che Stefano si avvicinasse. Il fatto che tutti ci fissassero mi metteva un po' in soggezione "Tanto tra qualche giorno verrai a Milano"
Lui annuì tristemente e debolmente "Niente saluti drammatici"
"Niente saluti drammatici" eliminai la distanza tra di noi e gli circondai la vita con le mie braccia, appoggiando la fronte sul suo mento. Anche lui mi abbracciò a sua volta ed entrambi chiudemmo gli occhi.
"Ti amo" mi sussurrò.
"Ti amo" gli risposi, alzando la testa e aprendo gli occhi.
Lui mi guardò con dolcezza, poi si sistemò una ciocca di capelli dietro il mio orecchio e avvicinò il suo viso al mio per baciarmi. Ricambiai il bacio premendo con forza le mie labbra contro le sue, come se volessi lasciare un segno.
Gli feci un ultimo sorriso prima di allontanarmi da lui. Luca mi passò la valigia ed io, sistemandomi bene lo zaino in spalla, entrai nel treno che era appena arrivato.
Mi sedetti vicino al finestrino, sistemando la valigia sopra la mia testa e lo zaino sul sedile accanto al mio. Mi voltai un'ultima volta guardando fuori dal finestrino e tutti erano lì, a guardarmi oltre il vetro. Alzai una mano per salutarli, ma il treno partì prima che loro potessero notarlo.


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