Nero. Ero di nuovo avvolto dall'oscurità, come sempre negli ultimi tempi.
Sono sempre stato qui. Non capisco più niente. Vedo sempre quel ragazzino con quei occhi, sono sempre gli stessi, non è un brutto ragazzo è più piccolo di me; avrà sui diciotto anni eppure sembra intelligente, carino e gentile. È così familiare...
Perché mi fido di lui? Non so nemmeno chi sia.
Finisce sempre nello stesso punto, nello stesso modo: io avvolto nell'oscurità, vengo inghiottito dall'acqua nera. Catrame, ma questa volta c'è un urlo...
Il maggiore della coppia si svegliò di soprassalto, l'aveva rifatto, aveva rifatto un'altra volta lo stesso stra maledetto sogno. Non riusciva a dargli una spiegazione, si era messo a guardare i significati su internet ma non servivano a niente; non capiva chi fosse quel ragazzino eppure, si fidava.
Girò la testa verso destra rendendosi conto che l'urlo che aveva udito poco prima proveniva dal suo fidanzato. Si guardò attorno, la camera era in condizioni pietose tutta in disordine, gli ci vollero altri secondi prima di capire che il minore stava avendo un incubo.
Le sue mani si posarono sul tatuaggio cominciando a scuoterlo leggermente, insieme al suo nome ma lui non voleva svegliarsi, continuava a lamentarsi e il respiro era sempre più corto. Era preoccupato, continuava a chiamarlo, ad urlare il suo nome ma il suo piccolo coniglietto non voleva svegliarsi, era in trappolato in quel incubo.
«Jungkook...» lo chiamò ancora disperato, non smettendo di scuoterlo.
«Jungkook!»
Una mano afferrò il polso di Taehyung con forza facendogli quasi male, fece una smorfia di dolore per colpa di quella forza smisurata, guardò in basso, il minore era sveglio. Gli occhi erano sbarrati, spaventati, i capelli ricci e neri come il catrame di quel sogno, erano attaccati alla tempia mentre altre goccioline di sudore iniziarono a scendere.
«Kookie, stai be-ne?» balbettò il castano in ansia, lì posò la mano sulla guancia bollente, sembrava assente come se fosse ancora nel mondo reale. «Kookie...»
Il leader dei Kal si avvicinò ancora, portando il braccio sinistro sotto la testa piccola di Jungkook, mentre l'altra mano andò a posarsi, di nuovo, sulla guancia accarezzando dolcemente, cercando in tutti i modo di calmarlo, doveva farlo tornare nel mondo reale.
Posò la fronte su quella del corvino, i loro respiri si erano fatti uno solo e subito dopo fece scontrare le loro labbra. Non c'erano doppi fino o altro, Taehyung voleva riportare indietro il suo fidanzato, come se fossero in una favola. «Amore, stai bene?» ma in quel esatto momento, Jungkook si tolse di dosso il castano, si mise vicino al bordo del letto e rigettò tutto nel tappeto.
«Am-ore?» balbettò il leader dei Kal sconvolto per quello che era appena successo. «Ti prego rispondermi!» non ricevette risposta, il giovane drago guardava ancora il tappeto sporco di quello che aveva mangiato la sera precedente, aveva il respiro affannato, gli occhi pieni di lacrime e dalla bocca scendeva una piccola scia di saliva.
Sentì la mano del suo fidanzato sulla sua schiena, i polpastrelli andarono a posarsi su quel livido, provocato da quel padre che non sapeva cosa significasse amare, lo accarezzava dolcemente, come se avesse paura di fargli del male. Arrossì, nell'esatto momento in cui delle labbra si posarono su quel segno maledetto.
«Chiamo Jin?» domandò dolcemente. Attese per qualche secondo ma il minore non rispose ancora, stava lì nella stessa posizione, guardando il vuoto. Taehyung lo prese per il braccio, costringendolo a voltasi, se lo portò sul petto ancora nudo dalla notte di passione appena trascorsa, lo accarezzò dolcemente, facendogli capire che era lì, non capiva cosa stesse veramente succedendo ma doveva stare vicino al suo coniglietto.
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Sarang & Kal ~ Sequel
FanfictionYong e Kal si sono ufficialmente divisi. Dopo quasi un anno di lotta contro Songcheol, le due gang hanno deciso di separarsi e spargersi per il mondo. I nostri protagonisti sono pronti a vivere nuove avventure sotto copertura. Il destino, però, non...