5. Sette mesi

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«Ciao!» qualcuno salutò il ragazzo dai capelli castani, non lo vedeva bene anzi, non lo vedeva affatto: era circondato dall'oscurità più totale, da lontano si sentiva solo il dolce rumore del mare. Dove sono? pensò il giovane sempre più spaesato.

La voce di quella persona continuava a salutarlo, diceva solo quello. Decise di seguirlo, in fin dei conti non aveva nulla da perdere. Camminava nell'oscurità, non sapeva dove stesse andando, il ragazzo non parlava più. Acqua, i suoi piedi erano bagnati. Abbassò la testa rendendosi conto che aveva cominciato a vedere, vedeva i suoi piedi nudi, sommersi da un'acqua cristallina.

«Ciao!» era di nuovo quella voce. Il castano si voltò e non vide nessuno, solo due occhi, uno di completamente azzurro, mentre l'altro era metà azzurro e metà marrone.






Taehyung si svegliò di soprassalto, si guardò attorno spaesato, stava cercando di capire dove fosse. Abbassò lo sguardo notando che il minore stava comodamente dormendo sul suo petto, sorrise, nel vederlo dormire così beatamente. Buttò la testa all'indietro, si mise la mano sulla fronte, e mentre guardava il cielo notturno cominciò a pensare a quel stranissimo sogno. Non gli aveva messo ansia, anzi, nonostante fosse particolarmente strano era come se si sentisse al sicuro, come se conoscesse quella persona eppure, non aveva mai conosciuto un ragazzo con un occhio di due colori diversi.

«Tae...» mugolò il corvino strofinando il naso sul petto del suo fidanzato, che scoppiò a ridere immediatamente per quel piccolo gesto. «Sei già sveglio!»

Il castano non rispose, annuì solamente mentre affondava completamente le sue mani su quei capelli morbidi che venivano già spettinati da quel piacevole vento notturno. Erano lì, loro due cullati dal mare, volevano lasciarsi andare alle coccole, volevano solo pensare a loro ma il maggiore aveva la testa da tutt'altra parte, continuava a pensare a quel sogno.

Improvvisamente vide il viso del giovane drago troppo vicino a lui, prese paura, era troppo assorto nei suoi pensieri per accorgersi che si era posizionato sopra al suo corpo. Taehyung cominciò ad accarezzare il viso del suo bellissimo fidanzato, nell'esatto punto in cui c'era quella dolce e tenera cicatrice, che da sempre gli ha gli aveva fatto tenerezza fin da quando si è innamorato di lui, gli diede un bacio veloce in quel punto e tutti due sorrisero. «Dobbiamo parlare, amore mio» prese parola il maggiore mentre si stese di lato.

«Di cosa, boccuccia di rosa?» un tuffo al cuore; quel nomignolo per lui era davvero importante e soprattutto pieno di bei ricordi, sorrise, cercando di trattenere le lacrime. Si sentiva ancora strano, era tutto scombussolato, per via del sogno ma non doveva pensare troppo a quei occhi, in quel momento doveva solo pensare a lui e al suo Jungkook.

«Dobbiamo parlare di questi sette mesi» parlò il castano serio «Vestiamoci, così possiamo parlare»

Jungkook annuì andando a prendere le sue vesti, sapeva che dovevano parlare di quello che era accaduto, ad entrambi, in quei lunghi mesi. Dopo essersi rivestito si mise seduto a guardare il mare attendendo che il suo amato finisse di vestirsi. Il vento di quella notte era piacevole, non caldo ma leggermente freddo, chiuse gli occhi, rilassando i muscoli e improvvisamente si sentì abbracciare da dietro.

«Dove sei stato in questi sette mesi?» a quella domanda il giovane drago fu scosso da milioni di brividi. Aveva paura. Non aveva mai detto al suo amato, che fin dall'inizio voleva andare da Juan, il suo primo amore. Fece un respiro profondo, cercando di stare il più calmo possibile, era giunto il momento.

«Sono andato da Juan» disse velocemente Jungkook. Il suo cuore gli batteva all'impazzata, si guardò le mani, attendendo con ansia la risposta, o almeno una piccola reazione da parte del leader dei Kal.

Sarang & Kal ~ SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora