29. Il marchio di Faku

528 67 194
                                    

Paralizzati. Il resto dei presenti in quella grande villa erano paralizzati, riuscivano a muovere solamente gli occhi; il terrore aveva preso il sopravvento i nostri protagonisti, tentavano invano di muoversi ma era del tutto inutile, quel innocuo e semplice veleno sarebbe durato per circa sei ore. Mei, la sera prima era riuscita di entrare di nascosto nella villa e mettere cinque gocce nelle bottiglie d'acqua.

Non era previsto che loro fossero lì, dovevano rimanere a Shanghai ad attendere Ju con il povero Namjoon, ma il nuovo boss della mafia non voleva rimanere a casa, lui si voleva divertire e poi era da mesi che aveva il pallino in testa di assaporare il bel Taehyung.

Ora l'aveva tra le mani, dopo mesi finalmente lo aveva tutto per sé, si poteva divertire veramente dopo tanto tempo. Trasportava il corpo privo di sensi del leader dei Kal a modi sposa, nonostante fosse pieno di droga e sonnifero era sempre bello e perfetto, un angelo sceso in terra.

Faku si fermò nel bel mezzo del corridoio gli scappò un piccolo sorriso, davanti a lui c'era il giovane drago appoggiato al muro mentre tentava con tutto sé stesso di contrastare il veleno paralizzante.

«Jeon Jungkook...» il primo a parlare su fu il figlio del temibile Songcheol, il corvino non rispose, era troppo intento a fissare il corpo svenuto del suo amato, un grande senso di rabbia e gelosia si manifestò dentro di lui.

In quel momento aveva una gran voglia di spaccargli la faccia, da tanto non lo vedeva, gli erano bastati quei pochi secondi per volere ardentemente spegnergli quel fastidioso sorrisetto stampato in viso ma non poteva farlo, aveva un grosso problema, stava iniziando a non sentire più nessuna parte del suo corpo.

«Oh...- cercò di trattenere la risata - Stai rivedendo un dejavù, Jeon?» lo provocò Faku. Il minore non rispose, rimase in silenzio mentre provava con tutto sé stesso di avvicinarsi a quell'uomo per salvare la sua amata boccuccia di rosa da un fatale destino.

Il pazzo sorrise ancora, si stava eccitando, nel vedere come quel leader lottasse con tutto sé stesso per salvare qualcuno che amava; era incuriosito da quel gesto, incuriosito dalle persone che avrebbe fatto di tutto per amore, lui non sapeva cosa significasse.

Posò il corpo di Taehyung su una sedia lì vicino, Jungkook voleva ucciderlo ancora di più di prima, non doveva trattare così il suo amato anche se quel pazzo non stava facendo assolutamente niente.

Faku si avvicinò sorridendo al leader degli Yong. «Scommetto che ti manca mio padre, vero? Chissà quanto a lui tu mancherai lassù...» disse ridendo, la rabbia del minore non smetteva di aumentare, gli istinti omicidi crescevano, non poteva far nulla, il suo corpo non rispondere più ai suoi comandi.

In un secondo fu a terra, emise un piccolo gridolino, la schiena ancora piena di lividi aveva sbattuto contro il pavimento, il pazzo gli aveva fatto lo sgambetto, era stato facile visto che ormai il veleno paralizzante era entrato in circolo.

Il povero ragazzo guardava il soffitto di quel posto, si sentiva strano, il suo corpo non lo sentiva, era già tanto se riusciva a muovere ancora la testa, ma solo verso destra e sinistra; invano tentò di alzarsi, almeno per vedere se il fidanzato stesse bene, era inutile, ormai era completamente immobilizzato.

Un leggero fastidio sentì sopra di lui, spostò gli occhi davanti a sé, Faku si era messo a cavalcioni su di lui. «Ho sempre ammesso che fossi un bel ragazzo, ma con te mi sono già divertito quasi un anno fa... Ma se vuoi rigiocare con me, io sarò ben felice di accettare la tua richiesta» scoppiò ridere in una sonora risata che stavano udendo tutti all'interno della villa.

«Sei condannato bel drago, non è così che ti chiamata il tuo Taehyung? Vabbè, comunque tu sei condannato da tempo, arriverà la tua ora, attendila con impazienza» gli prese il viso tra le mani, stampandogli un bacio su quelle labbra carnose. Jungkook voleva dargli un pugno in faccia, ma era impossibile non sentiva più nessuna parte del suo povero corpo, non poteva contrastare quel bacio, non poteva far niente era completamente alla mercé di quell'essere.

Sarang & Kal ~ SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora