19. Chiacchiere notturne

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«Ti ho cercando dappertutto papà» il grande capo dell'esercito coreano era fuori a fissare il suo giardino, l'una di notte era ormai scioccata da pochi minuti e lui stava lì, a godersi quella piacevole arietta fresca di fine agosto. 

«Scusami Jae, volevo stare qui fuori a pensare» rispose il padre, guardando appena il suo primogenito per poi ritornare a fissare l'orizzonte. Si trovavano nella scala d'ingresso in pietra della loro villa, dove l'anno precedente avevano trovato Seung ricoperto di sangue e con le costole rotte.

«La mamma ha discusso con Seung, l'ha cacciato via nel peggiori dei modi» parlò Jae mentre si sedeva accanto al suo vecchio.

In braccio aveva il suo ultimo figlio di appena tre mesi, gli stava dando il biberon, si era svegliato nel pieno della notte per la fame, e visto che la moglie era stanca, aveva deciso di prendersi lui cura del suo piccolino. 

«Papà» il minore lo chiamò ancora, l'uomo annuì appena. «Ha detto delle cose terribili a Seung, sono preoccupato ho anche scritto ad Anja» raccontò, cercando di fare conversazione su quello che era accaduto poche ore prima, ma il capo dell'esercito continuava a non proferire parola, rimaneva zitto mentre fissava quel giardino.

«Devi dire a Seung del divorzio» 

«Non ho intenzione di divorziare con la mamma, se lo facessi lei perdere tutto, la amo troppo. Credo che sia tutta colpa di quel stra maledetto signor Kim, chissà cosa gli ha detto per farla diventare così» sospirò «Vostra madre è sempre stata giù di morale da quando ha perso la sua famiglia in quell'incidente, lui ne ha approfittato. Non voglio dir niente a Seung perché lui è sensibile ed ha già abbastanza problemi, soprattutto con Anja» 

Il signor Kang, non voleva dare altri problemi a suo figlio più piccolo, il rapporto con la moglie stava affondando peggio del Titanic, milioni di faglie si erano create in un matrimonio di quasi trent'anni, ed era tutta colpa di un fottuto banchiere che pareva voler dominare il mondo, mai nella sua vita avrebbe mai pensato di odiare qualcuno. Non voleva divorziare dalla sua amata, avrebbe fatto di tutto pur di farla tornare quella che era. 

«Hai ragione! Forse dovete risolverla tra di voi, spero al più presto, mi fa male vedervi separati e lei così nervosa - guardò il suo bambino -
Mio fratello è troppo buono per questo mondo» disse con un lieve sorriso mentre cominciava a ricordare a suo fratello da piccolo.

«Alcune volte mi chiedo come abbia fatto a venir fuori un ragazzo così buono dalla nostra famiglia, soprattutto se ci mettiamo a pensare  a mio padre» il famoso nonno Kang, aveva partecipato alla guerra delle due Coree, un uomo forte con dei grandi principi, aveva allenato il figlio, Haesung, in modo severo e violento lo frustava alcune volte, lui voleva che la famiglia Kang continuasse a dominare l'esercito coreano fin alla fine dei tempi, eravamo alla sesta generazione.

Nonno Kang era morto quando il secondogenito aveva solo dieci anni, infatti lui se lo ricordava appena. Un giorno Haesung aveva lasciati i figli ad allenarsi con il vecchio, il piccolo Seung aveva sbagliato un esercizio e il nonno gli aveva fatto un occhio nero, per fargli capire che un Kang non deve mai sbagliare, soprattutto in battaglia.

Il futuro soldato, triste per aver offeso il nonno gli aveva portato i suoi dolcetti preferiti per chiedergli scusa, credeva che il nonno fosse un uomo triste perché era sempre solo e lui questo non lo voleva. Haesung una volta tornato, vedendo quel occhio decise di allontanare i propri figli da quell'uomo. L'unico ricordo di Seung di suo nonno era in quella casa in campagna, lui lo salutava con la manina, mentre il vecchio stava dritto e severo proprio come un vero soldato, il vecchio Kang morì qualche mese dopo di tumore. 

«Seung è sempre stato così, fin da piccino lui è sempre stato buono, si prendeva le colpa per tutto. Ha pianto a dirotto, quando il suo porcellino d'india, Snap è morto» rise il primogenito per quel ricordo, avevano cinque anni di differenza, eppure erano molto legati, si volevano veramente bene, mai avrebbe pensato che il suo fratellino che piangeva per tutto diventasse più forte di lui, era sempre stato uno spirito libero fin da quando era piccino.

Sarang & Kal ~ SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora