4. Il rumore del mare

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«Lui è mio marito!»

Quella voce rimbombava nella mente del castano, lui l'aveva già sentita. Non poteva essere veramente la sua, non poteva essere quella del suo piccolo coniglietto arrabbiato.

Il suo cuore perse un battito nell'instante in cui, con la coda dell'occhio decise di guardare chi fosse colui che l'aveva afferrato in tempo. Era lui. Lo vedeva appena ma quei lineamenti, quella mascella ben marcata l'avrebbe riconosciuta dovunque.

Aveva paura di girarsi completamente verso quel ragazzo, aveva paura e non sapeva nemmeno lui il perché; forse perché credeva che fosse solo uno dei suoi soliti sogni, voltò la testa verso sinistra e per quasi non gli venne un colpo, era veramente Jungkook.

La prima lacrima solcò il suo viso credendo che fosse solo uno dei suoi tanti sogni, non voleva credere che fosse lui, anche se il suo cuore gli continuava a dire il contrario. Ma se fosse stato veramente solo un sogno, avrebbe voluto rimanere lì, tra quelle braccia per sempre e non svegliarsi mai più.

Taehyung si stava maledicendo anzi, stava maledicendo il fato stesso se quello era veramente solo un fottuto sogno o peggio, uno scherzo della sua mente forse troppo instabile in quel momento.

La prese della mano che aveva nella sua vita si fece salda, sentì l'altra mano sotto al suo mento e senza neanche rendersene conto le sue labbra si unirono con quelle di quel presunto Jungkook.

Taehyung rimase immobile, con gli occhi spalancati senza sapere cosa fare, il minore muoveva le labbra sulle sue, erano loro, quel tipo di bacio lo poteva dare solo lui, il suo rivale. Riconosceva il buon sapore di cioccolato e latte, di cui il corvino non poteva farne a meno, erano leggermente screpolate, come al suo solito, quelle labbra erano sul serio quelle del giovane drago.

Rilassò il corpo, chiuse gli occhi e finalmente dopo tanto tempo poteva godersi appieno quel bacio che aveva sognato per sette e lunghi mesi. Mise le braccia attorno al collo del minore e approfondì il bacio, inclinò la testa verso sinistra mentre il minore portava l'altra mano sulla vita del suo fidanzato stringendolo ancora di più a sé.

Il leader dei Kal picchiettò la lingua sul labbro del corvino e lui gli lasciò subito libero accesso, trasformando quel semplice dolce bacio, in uno a dir poco passionale e vorace. Non si baciavano da tanto tempo, forse troppo, non riuscivano a staccarsi, le loro lingue continuavano a rincorrersi e danzare dentro a quella cavità orale. Avevano bisogno d'aria ma comunque non si riuscivano a separarsi soprattutto Taehyung, perché aveva paura che se si fosse staccato il suo Jungkook se ne fosse andato via di nuovo.

Le prime le prime lacrime solcarono il suo viso, non riusciva ancora a crederci, non poteva essere vero. Lui non era lì. Come poteva essere tutto vero?

«Yoo-gi amore...» il maggiore degli Yong fece un semplice "mmh" per poi voltarsi verso il suo pulcino «Hai un fazzoletto?»

Il biondo aveva cominciato a piangere, pensando che erano semplicemente bellissimi, si soffiò il naso con la maglietta di suo marito che in quel preciso momento voleva strozzarlo per quello che aveva appena fatto. E subito dopo, il piccolo Jimin prese il cellulare per immortalare quel momento e ovviamente mandarlo agli altri.

«Sei qui...» i due leader si staccarono, Taehyung prese quel volto tra le mani, negando con la testa il fatto che lui fosse veramente lì. Lo studiò, come se volesse impararlo a memoria, come se volesse trovare una prova che quello non era solo un sogno.

Iniziò dal mento e dalla mascella marcata, il suo sguardo si alzò verso quel tenero naso, poi giunse a quei grandi occhi marroni, anch'essi pieni di lacrime. Gli accarezzò le guance, sorridendogli perché ormai aveva compreso che non era un sogno ma era la realtà. Notò i capelli lunghi e neri come la notte, ci infilò le dita dentro per far scontrare ancora le loro labbra in un semplice e fugace bacio «Sei tornato da me»

Sarang & Kal ~ SequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora