Capitolo 4

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Sabato 10 settembre

Tre anni prima

<<Suvvia Sam, non oserei mai indossare quegli indumenti. Sto bene così>> continuava a ripetere la ragazza dai lunghi capelli rossi. <<Ma con quella cosa nessun ragazzo ti noterà>> disse l'amica indicandole la salopette nera.

<<Tranquilla, non morirò se non troverò un ragazzo>> sbuffò ormai stufa del comportamento dell'altra ragazza. <<Non sono del tuo stesso pensiero Eleonor>> alzò le spalle, increspando le labbra in un broncio.

La rendeva capricciosa quel gesto, ed infastidiva Eleonor più di ogni altra cosa; ma non poteva cambiare il pensiero, ed il carattere, di una persona. Non ne aveva il diritto.

<<Sam prendi una felpa, farà freddo fuori dal locale in tarda serata>> si preoccupava della salute della sua amica, e non sembrava mai esserci il ricambio. <<D'accordo mamma, prenderò la giacchetta>> rideva, lasciando però l'amaro in bocca alla sua amica.

Le voleva bene, ma non lo dimostrava. E dunque sorgevano sciocchi dubbi.

<<Max ci sta aspettando giù in auto>> Sam prese la sua amata borsa di Armani, comprata tempo indietro a causa di un piccolo capriccio. <<Allora andiamo>> le sorrise la rossa.

Si trovavano nella grande casa di Sam, per prepararsi ad un ritrovo della scuola. Avrebbero fatto una festicciola nel bar frequentato dagli studenti, che non poteva però permettersi tanto trambusto a causa degli anziani vicini.

<<Ragazze ma quanto tempo ci impiegate? Non abbiamo tutta la notte>> le rimproverò il loro amico. Sam si sedette accanto al guidatore, mentre Eleonor nei sedili posteriori. <<Scusa caro, ma le dive si fanno sempre aspettare>> aveva questo modo eccentrico di apparire alle persone, che in molti la ritenevano difficile da sopportare. Ma Eleonor riusciva a vedere del buono in lei: una persona completamente diversa da ciò che mostrava.

<<Eleonor come mai hai quel coso che non osa mettersi neppure mia nonna?>> le chiese il ragazzo biondo guardandola dallo specchietto. <<Mi piace, tutto qui> rispose osservandosi gli indumenti.

La salopette nera era fantastica a parer suo, e la maglietta verde mimetico che aveva al di sotto le ricordava un cacciatore. Dunque non ci aveva pensato due volte, dato che non aveva alcuna idea di cercarsi un ragazzo.

<<Eleganza cara, o i ragazzi scapperanno>> le disse ridendo Max. <<Ciò che le ho detto anche io, ma non mi ascolta mai>>. Erano fatti della stessa pasta, solo che Max dimostrava amicizia e gentilezza. <<Smettetela, avrò un ragazzo quando ce ne sarà bisogno>> disse lei difendendosi dai due, che se la ridevano divertiti.

Il loro amico parcheggiò la macchina vicino a quella di molti altri, proprio davanti al bar. Al bancone c'erano già molti ragazzi intenti a bere ed altri si trovavano fuori a consumare una sigaretta. Alcuni assieme alla loro compagnia, altri in disparte con le proprie ragazze, o ragazzi. E a contornare le loro figure vi erano le luci a neon colorate, e la musica.

<<Là c'è Cory che serve le bevande, accompagnami>> Sam si incamminava verso il ragazzo, scortandosi dietro la sua amica. <<Lo sai che non mi piace bere>> la rimproverò Eleonor, contrariata dalla decisione di Sam. Avrebbe preferito rimanere con l'amico, magari seduta ad un tavolo.

<<Smetti di lamentarti ogni volta. Cory dacci due vodka>> il ragazzo non fece contesto, e cedette due bicchieri di vodka alle due ragazze. <<Io non la voglio grazie>> la rossa voleva restituirla, dato che sarebbe andata sprecata, ma la sua amica la fermò. <<La dai a Max se non è di tuo gradimento>> insisté tornando dal suo amico.

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