Capitolo 8

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Mercoledì 24 febbraio

<<Ha accettato>> disse Connor dall'altro lato della linea telefonica. <<Come ha fatto a convincerlo?>> chiese Endrick. <<Ho trovato una scusa a causa del mio lavoro. Non volevo lasciarlo da solo a casa>> spiegò brevemente.

<<So che è un colpo basso per lui>> iniziò lo psicologo. <<Ma è necessario, per entrambi>> concluse l'altro. <<Fin troppo necessario>>. Conclusero così la chiamata.

Entrò nella famosa stanza, dove avrebbe fatto ingresso ancora per poco tempo. <<Vi vedo assente Eleonor>> si sedette al solito angolo. <<Sto morendo>> disse roca. <<Avete paura della morte?>> ella negò. <<Esiste il quadrifarmaco>> egli sorrise: Epicuro. <<Ammirate Epicuro?>> chiese.

<<Perché ammirare solo una mente?>> chiese lei. <<Avete ragione, la filosofia è interessante in generale>> sbagliò risposta. <<Errato>> disse la giovane. <<La filosofia non ha concetti del tutto interessanti. Perché dovrebbe esserlo?>>.

<<Siete colta Eleonor>> affermò. <<Non la penso così>>. <<L'ignoranza è intelligenza. Siete qui per gelosia>> disse Endrick. <<Chi crede di essere intelligente sbaglia. Non esiste l'intelligenza; questo avete analizzato nei vostri scritti>> disse ancora.

<<Li ha davvero letti dottore>> sembrava stupita di ciò. <<Sì, e ne sono rimasto affascinato. Raccontate la vostra storia inserendo più quante metafore possibili>> iniziò a raccontare. <<Sia sincero>> lo pregò. <<Non ho amato come avete descritto l'amore, poiché ho un pensiero diverso dal vostro. Ma mi ha affascinato il vostro modo di scrivere>>.

<<Mi ricorda una persona dottore>> ammise volgendo lo sguardo allo specchio. <<Chi?>> era curioso di sapere. <<Il Signor Grey>> un battito fu perso dal cuore dello psicologo. <<Chi è?>> chiese fingendo di non conoscere l'uomo.

<<Il padre di Remington>> disse soltanto. <<Com'era?>>. <<Un padre nei miei confronti>> continuava ad osservare le sue stesse labbra muoversi. Sullo specchio apparve per un attimo la figura del nominato. <<Gli volevate bene?>> chiese ancora. <<Sì>> ammise.

<<Lizzy dov'è?>> chiese la giovane posando lo sguardo sull'uomo. <<A casa, sta bene>> le sorrise. <<James?>> chiese ancora. <<Sta bene anche lui. Presto tornerà a salutarvi>> sorrise ancora.

<<Lei non è come gli altri>> gli disse, lasciandolo interdetto. <<Lei non mi ha fatto del male. Mi ha creduto fin dall'inizio, non pensava fossi pazza>> spiegò. <<Appena vi ho vista Eleonor ho solo provato pena per voi. Per un attimo ho creduto che Lizzy fosse frutto della vostra immaginazione, ma Thomas mi ha aiutato. E Lizzy mi ha fatto aprire gli occhi su di voi>> spiegò a sua volta. <<Fa sempre bene a dubitare dottore>> gli sorrise lievemente.

<<Questa notte l'ho sognata. Sono riuscita a dormire per qualche minuto>> confessò. <<Che cosa facevo?>> chiese curioso. <<Eravamo in un parco. Io battevo i tasti di una macchina da scrivere vintage. Al mio fianco c'era Remington; c'erano anche Lizzy e James. Lei stava parlando con il Signor Grey. Era una splendida giornata, il sole era alto nel cielo>> raccontò, facendo rimanere affascinato l'uomo dinanzi a lei.

<<E' uno splendido sogno>> disse lusingandola. <<E' un sogno egoista>>. <<Perché?>> chiese Endrick. <<Non si avvererà mai, mancano due cose all'appello>> disse. <<Remigton, ed il sorriso sulle labbra di tutti>> lo lasciò con l'amaro in bocca.

<<Tornerete a sorridere Eleonor. Perché non avete speranza di questo?>> chiese. <<Perché quando diventi un assassino, non hai più niente in cui sperare>> i suoi sensi di colpa non si erano minimamente affievoliti. <<E se non fosse morto?>> voleva farle vedere un'altra faccia della medaglia. <<Mi chiederei perché non è mai venuto da me>>.

<<Vi date davvero la colpa di tutto? Vi prendete la responsabilità di ogni cosa accaduta?>> chiese sorpreso. <<Non sarei qui altrimenti>> tacque. Non parlò più con l'uomo. Si strinse all'angolo, avvolta dalla camicia di forza, intenta ad osservare il suo sadico riflesso.

Brain's Rules ||Le Regole Del CervelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora