Capitolo 5

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Venerdì 28 dicembre

Tre anni prima

La luce del sole che filtrava tra le tende della finestra, illuminava i due amanti stesi ancora sotto le coperte. Remington le accarezzava la spalla sinistra coperta dalla manica della maglietta a righe rosse e nere.

<<Buongiorno>> mormorò la ragazza sorridendo. Posò le sue mani sugli occhi stropicciandoli, per poi aprirli ed osservare il ragazzo che le stava accanto. <<Dormito bene?>> chiese lui sorridendole. <<Anche troppo>> fu sincera.

<<Hai fame? Papà ci aspetta per la colazione>> si mise seduto guardandola mentre stirava i muscoli. <<Sì, effettivamente ho una certa fame>> si sedette osservando la luce che proveniva fuori dalla finestra.

<<Els c'è una cosa che avrei voluto darti per Natale>> ella si voltò verso il ragazzo, intento a mettere in disordine i suoi capelli neri ancora più del dovuto. <<Cosa?>> chinò la testa su un lato, curiosa di ciò che doveva dirle il ragazzo.

Remington si sporse verso il cassetto del comodino, dal suo interno prese una piccola scatola in velluto blu. Prese le mani della ragazza, e ci poggiò sopra l'oggetto, dopo averlo aperto. Rimase abbagliata da tanta bellezza. Era un anellino fine, in oro bianco: una forma ellittica allungata in verticale era formata da diamantini, al centro vi era un rubino (così pareva per il colore rosso).

<<Dì qualcosa se no mi spaventi>> alzò il volto verso di lui, calde lacrime le erano scese; non si sarebbe aspettata tale sorpresa. <<Cosa dovrei dire? E' semplicemente perfetto>> asciugò le gocce d'acqua con la manica della maglia, e lasciò che il ragazzo le mettesse l'anello. <<Volevo sorprenderti>> ammise alzando le spalle. <<Non dovevi puntare a tanto. Mi sarebbe bastato uno yatch>> ironizzò, come meglio sapeva fare.

<<Oh tranquilla, ho acquistato un castello qui vicino, non avremo bisogno dello yatch>> adoravano entrambi la loro ironia: saper sdrammatizzare in ogni occasione, per far tornare il sorriso in un secondo.

<<Dai andiamo a sfamare il tuo pancino>> la caricò sulle spalle, correndo verso la cucina. La posò a terra appena entrarono. <<Buongiorno ragazzi, Carola vi ha preparato uova fritte con bacon>> si sedettero sugli sgabelli presenti all'isola. <<Buongiorno Signor Grey>>.

<<Vedo che qualcuno ha ricevuto un ottimo regalo di Natale>> fece riferimento al gioiello. <<Tranquillo papà, ho un anello anche per te>> rise il ragazzo. <<Molto gentile da parte tua>> rise a sua volta l'uomo. <<Mi piace molto>> ammise Eleonor iniziando a mangiare.

<<Oggi resterete a casa? Avevo in mente di guardare una partita di baseball>> chiese. <<Posso vederla anche io? Non ne ho mai vista una>> chiese Eleonor gentilmente. <<Volentieri. Anzi un giorno di questi ti insegnerò qualche tiro>>.

Il padre di Remignton fu gentile con lei, la trattava come una figlia nonostante fosse entrata nella casa da pochi mesi. L'aveva colpito la sua gentilezza, il suo modo di scherzare. Ma soprattutto l'intelligenza che ella aveva: aveva un modo di porsi tutto suo, anche nei discorsi più maturi di lei. L'aveva vista ragionare su fatti filosofici, e porgere altrettante analisi.

<<Molto volentieri>> sorrise contenta. <<Nel frattempo potremmo anche parlare del tuo libro, correggere le varie parti che non ti convincono e aggiungere novità>> i suoi occhi brillarono; fu felice di sapere che l'uomo aveva anche una laurea in lettere, oltre ad un master in economia aziendale e business. <<Certamente>> drizzò la schiena.

Finita la colazione Eleonor corse in camera del ragazzo a prendere l'enorme raccoglitore ad anelli, azzurro, dove al suo interno vi erano molti fogli colmi di inchiostro. Si misero a lavoro, Remington le era rimasto affianco durante il suo lavoro. Gli piaceva osservarla, la trovava carina mentre era concentrata.

Nessuno riusciva a distoglierle l'attenzione dal suo lavoro.

Brain's Rules ||Le Regole Del CervelloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora