CAPITOLO 22

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Clarke Pov's
Sono appena arrivata a lavoro, come al solito i clienti ancora non ci sono, arriveranno verso le 20.
Intanto come mio compito devo sistemare i piatti.
Mentre li sistemo non posso a meno di pensare a quello che è successo con Bellamy......prima ci 'odiavamo' poi siamo diventati amici e poi d'improvviso qualcosa dentro di noi è scattato....ci siamo baciati.
Ma l'amore è una debolezza ed infatti la felicità è durata un giorno, abbiamo litigato.
Lo ammetto ho esagerato, se non se la sente di parlare non importa, ma a me non ha dato fastidio il fatto che non mi abbia raccontato di quel periodo della sua vita ma bensì il fatto che mi ha paragonato a un 'qualcuno'.
E si lo ammetto dopo il bacio e il resto per lui non mi sentivo più un qualcuno.
A interrompere i miei pensieri è un piatto. Mentre lo asciugavo mi è caduto dalle mani.
Ora è in frantumi.
Mi abbasso per raccogliere i pezzi e proprio mentre sono giù sento il campanello d'entrata e quindi significa che i clienti sono già qui.
"Mi scusi, sistemo questo e vengo subito da le-" alzo gli occhi e vedo Bellamy.
"Ehy" dice e io mi attengo solamemte a un cenno di capo e ritorno a sistemare il casino che ho combinato con il piatto.
Sento i suoi passi avvicinarsi a me.
In men che non si dica si abbassa per aiutarmi.
Mi prende le mani
*No, no, no è impossibile rimanere arrabbiata con lui*
"Non mi piace come ci siamo lasciati, quello che tentavo di dirti prima che te ne andassi è-"
Lo fermo, non mi interessa sapere il motivo di prima e del suo silenzio.
"Non importa, con il tempo se vorrai me lo dirai" dico io.
Ci alziamo entrambi.
"Invece si che importa, ho due cose da dirti, la prima è quella più dura da raccontare" dice lui e io annuisco.
"Echo....così si chiamava la mia ex....siamo stati insieme due anni poi mi ha tradito con quel bastardo di Finn" vedo che fatica a parlare.
"Bell n-" mi precede.
"Principessa devi saperlo" continua lui "Dopo la rottura io sono andato in crisi, non volevo vedere più nessuno, quel periodo è stato orribile, non avevo superato ancora la morte di mia madre e in più dovevo superare una situazione che ammetto non ero in grado di affrontare: un cuore infranto. Erano passate appena due settimane, Octavia era a casa di Raven  e io ero da solo." Avevo paura che continuasse ma ormai si era spinto troppo oltre.
"Ho tentato il suicidio. In quel momento non avevo pensato a O', agli amici, a nulla...solo che volevo finirla" si allontana un po' da me ma io mi riavvicino notando che ha gli occhi lucidi.
"Clarke, con la scusa dell'ansia prendevo delle pillole, ne prendevo più del dovuto, poi quel giorno ne presi di più e mi sentii male" dice e d'instinto gli prendo le mani e le stringo a me.
"Tutti mi chiesero cosa fosse successo ma io non dicetti la verità, dissi che non avevo letto l'etichetta e che quindi per questo ne prendevo più dosi più volte al giorno, dopo però Octavia vedendomi ancora a pezzi mi fece un discorso e grazie a questo mi rispresi e poi con il passare del tempo la ferita che si era creata si stava riducendo pian piano. Ma poi-"
Lo fermai e lo guardai negli occhi, suo suo volto si formò un leggero sorriso.
"Clarke, poi sei arrivata tu, tu mi hai cambiato e in meglio, prima pensavo solo a me stesso e guarda un po', da quando ci conosciamo non faccio altro che chiedere scusa a ogni mio errore appena compiuto , fidati che scusarsi non è da me" dice lui.
Non restisto.
Lo bacio e lui ricambia ma dopo poco si stacca.
"Tu sei importante per me principessa, tu non sei semplicemente un 'qualcuno', Clarke ho bisogno di te nella mia vita." Dopo questo gli accarezzo il viso e lo ribacio, ma stravolta con più passione.
Mi prende in braccio e mi appoggia al banco, ci stiamo ancora baciando.
Non riesco a staccarmi.
Al diavolo il piatto per terra.
Al diavolo tutto.
Mi sto per slegare il grembiule quando Bellamy mi ferma, avrà capito le mie intenzioni.
"Abbiamo tutto il tempo e vuoi veramente farlo per la prima volta in un bar?" Dice e comincio a ridere come non mai.
"Hai ragione, sc..usa" non riesco a smettere di sorridere come un ebete.
"Clarke come mai ridi cosi tanto, qualche cliente ha fatto qualche battuta?" Entra Nate.
Io e Bellamy siamo ancora in 'posizioni' inappropriate, io seduta sul bancone con le gambe attorno alla sua vita mentre lui ha le mani attorno ai miei fianchi.
*Cazzo ci ha visti*
"Vogliate scusarmi ma vi pare il luogo e il momento esatto per coccolarvi?" dice lui avvicinandosi, ma non sembra arrabbiato, anzi.
"Aspetta, ma questo non è come lo avevi descritto tu il classico figo ragazzo stronzo che abita con te?" guarda dalla testa ai piedi Bellamy che a quanto pare sembra sconvolto.
"Ehm si..ma Nate ti ricordo che lo avevo definito stronzo quando ancora non andavamo per niente d'accordo" con la bocca provo a dire un semplice scusa, e Bell notandolo non fa altro che sorridere.
"Piacere Bellamy Blake, a quanto pare ora sono solo il classico ragazzo figo che abita con lei" dice lui stringendo la mano al mio ormai capo.
"Piacere tutto mio, Nate" dice lui.
"Il DJ?" chiede Bellamy ricordandosi di quella notte.
"Ah si..certo il dj del locale in centro...ho saputo di quello che è successo quella notte dai giornali e mi dispiace tantissimo per il vostro amico, non me lo sarei mai aspettato da Marcus." Dice lui alquanto dispiaciuto.
Io e Bellamy ci guardiamo e come al solito con uno sguardo ci capiamo all'istante.
"È stato un piacere conoscerla, ora vado e lascio lavorare questa ragazza stupenda...spero di rivederla signor Nate" dice lui.
"Si certo ma non in occasioni così per favore" dice ridendo Nate.
Bellamy si ferma sulla porta e sembra che si sia dimenticato qualcosa, torna in dietro e mi bacia.
Un bacetto veloce ma inteso come gli altri.
Poi se ne va.
"Mamma mia come siete dolci, mi fate venire la nausea" dice lui indicandomi in piatto ancora per terra.
"Ups...si scusami"  dico io e poi mi riabbasso per pulire.
"Clarke tranquilla faccio io, sta sera sembra tranquillo, molto tranquillo, a causa del mal tempo in arrivo hanno chiuso le strade quindi da solo posso cavarmela, torna dal tuo innamorato" dice lui facendo cenno di alzarmi.
Lo guardo e per un attimo penso di andarmene ma poi mi viene incontro un pensiero.
*l'affitto, devo pagarlo*
"Nate, non so se Kane prima di.... beh hai capito ti ha riferito che io dovrei avere un anticipo....fra pochi giorni scade l'affitto del secondo mese in casa e io non ho abbastanza soldi per pagarlo" dico io passandogli scopa e paletta.
"Si me lo fa riferito, e tranquilla, qualche giorno fa ho visto gli schedari e il calendario dei tuoi giorni lavorativi del mese scorso, hai lavorato tutte le volte che c'era bisogno di te, sia per i tuoi turni sia per prendere il posto di Lexa o il mio quando ne avevamo bisogno, dopo l'incidente ovviamente non hai potuto lavorare però ci sono abbastanza turni da occupare persino quel periodo!" Dice lui e io non posso fare di abbracciarlo.
"Troppo contatto fisico, il tuo ragazzo non sarebbe felice, beh comunque il tuo pagamento ti arriverà domani per posta" dice lui sorridendo.
"Ma aspe non eri anche tu fidanzato con una ragazza, come è che si chiamava?" Dico io incuriosita.
Ormai è come se fossimo noi clienti, siamo seduti a un tavolino e di clienti ancora nessuna traccia.
"Jackson" dice lui e sul suo viso si forma un sorriso a 32 denti.
Io lo guardo e gli brillano anche solo dicendo quel nome.
"Cara mia donzella ora vai da lui, Bellamy giusto?"
"Si esatto, grazie mille sei il migliore" lo saluto ed esco dal bar.
Non mi sarei mai e poi mai immaginata che Nate Miller fosse così, beh gentile e simpatico, all'inizio non mi piaceva e guarda un po' ora, ci siamo messi a parlare per quasi un ora di noi.
È vero che le persone più le conosci più sai qualcosa di loro e più cambi modo di vederle.
A sto pensiero mi viene in mente subito Bellamy.
Noto che in cielo si stanno formando dei nuvoloni orribili e inquietanti, a quanto pare le dicerie "su una eventuale tempesta di fulmini" si stanno avverando.
Prendo l'ombrello che mi ero portata per sicurezza e corro verso casa.




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