THE ASIAN BOY

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Il giorno del Ringraziamento era arrivato, e io non stavo nella pelle.

Perché? È un giorno come tutti gli altri solo che si mangia il tacchino e si fa festa con la famiglia.

Beh, quel giorno del Ringraziamento sarebbe stato diverso da tutti gli altri. Per più di un motivo. Uno di cui ero già al corrente, e uno che fu una grande e bellissima sorpresa.

Ma iniziamo da quello che sapevo già sarebbe successo.

Quinn era tornata in città!

Lei e gli altri diplomati si erano promessi che il giorno del Ringraziamento sarebbero tornati a Lima per rivedersi e per salutare noi che eravamo ancora a scuola. Non tutti mantennero la promessa però, infatti Kurt e Rachel non si fecero vedere, e non tornarono nemmeno a salutare le loro famiglie. Ma poco importava, perché la mia Quinn era tornata, e insieme a lei si fecero vivi Santana, Mike, Puck e Mercedes.

Eh sì, Mike!

Non vedevo l'ora di vederlo, perché volevo sapere se quella cotta che avevo qualche settimana prima fosse ancora lì, e quindi non sarebbe stata una cotta, o se invece mi fosse passato tutto, e quindi sì, era decisamente una cotta.

Quando quel giorno entrarono in aula canto per salutare noi Nuove Direzioni fu una gioia unica. Gente che si abbracciava felice di rivedersi, e anche qualche lacrima di felicità.

La prima persona che abbracciai io fu ovviamente Quinn, che mi era mancata da morire, e nonostante le videochiamate che facevamo quasi ogni sera, averla davanti in carne e ossa era tutta un'altra cosa.

«La mia Roxie!» aveva esclamato lei, mentre mi stringeva a sé con forza «Mi sei mancata così tanto» aggiunse poi, staccandosi per guardarmi negli occhi e sorridermi.

Quanto mi erano mancati i suoi splendidi occhi verdi da cerbiatto!

«Mi stai guardando come se fossi mia madre e io tua figlia» le dissi io con aria divertita.

Lei scoppiò a ridere e mi strinse in un altro abbraccio.

Quanto mi era mancata la sua risata contagiosa!

Poi concentrai la mia attenzione sugli altri. Più che altro su Puck, perché gli altri tre li avevo visti poco meno di un mese prima.

«Sexy come sempre» mi disse con aria ammiccante.

Io gli tirai una pacca sul braccio ridendo e poi lo strinsi a me felice di vederlo.

«Sai chi trovo sexy io?» gli chiesi poi per provocarlo «Il tuo fratellino. Se non mi fossi imposta di non uscire con ragazzi più piccoli di me gli sarei saltata addosso dal primo momento che l'ho visto» dissi annuendo convinta.

Poi scoppiai a ridere di nuovo, perché la sua faccia diceva tutto.

«Buon sangue non mente» mi disse lui tirandosela e facendomi ridere di nuovo.

Ma non aveva tutti i torti!

Quando arrivò il momento di salutare Mike sentii un altro tuffo al cuore. Non c'era niente da fare, potevano passare giorni, mesi o anni, ma i suoi occhi color cioccolato mi avrebbero sempre fatta sussultare dopo un po' che non li vedevo. Non so se sia quella gentilezza innata che li ha sempre caratterizzati, o il fatto che siano così profondi e teneri allo stesso tempo, ma avrei sempre avuto un debole per quelle due sfere scure e luminose.

Era così bello!

Oh no, non era una cotta evidentemente.

Quando finalmente ci fummo salutati tutti e prendemmo posto sulle sedie, Mercedes annunciò che avevano preparato una canzone.

My Life Would Suck Without YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora