MY BROTHER'S BACK IN TOWN

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Qualche giorno dopo, io e Quinn stavamo passando per i corridoi del McKinley come sempre, chiacchierando e non facendo conto a tutti quegli sguardi puntati su di noi. Sembrava un giorno come tutti gli altri, ma per la prima volta nella nostra vita nessuno di quegli sguardi era puntato sul nostro fondo schiena, o almeno, sicuramente non su quello di Quinn, anche perché era alquanto difficile vederlo considerando che era seduta su una sedia a rotelle.

Eh sì, come aveva detto lei, dopo l'incidente avrebbe dovuto passare del tempo sulla sedia a rotelle prima di poter camminare di nuovo. L'avevo già portata a due sedute di fisioterapia, e i medici continuavano a essere positivi, anche se non riuscivano a darci una data precisa per quando sarebbe stata capace di camminare di nuovo sulle sue gambe. Nonostante tutto però, Quinn era sempre allegra e positiva, non si lamentava mai e aveva sempre il sorriso stampato in volto.

Che forza della natura!

«Sai, è abbastanza bello essere su questa sedia» mi disse Quinn a un certo punto, mentre la spingevo attraverso gli studenti «Si spostano tutti al mio passaggio» aggiunse sorridendo, quando le chiesi che cosa intendesse.

«Non hai bisogno della sedia a rotelle per farti notare da tutti» la corressi io divertita.

Sarà anche stata su una sedia a rotelle, ma era ancora una delle ragazze più belle della scuola, se non la più bella.

«Può darsi» acconsentì lei tirandosela un po' e facendo oscillare la testa.

Io scoppiai a ridere, e con quel sorriso stampato sul volto attraversammo i corridoi per andare in aula canto, dove proprio quello stesso giorno al Glee Club Quinn e Artie si esibirono con "I'm Still Standing" di Elton John.

Quinn lo volle fare per far capire a tutti che essere sulla sedia a rotelle non l'aveva buttata giù, anzi. Aveva comunque un sorriso smagliante, e anche se molti la guardavano con pietà, lei non ci faceva caso, e passava per i corridoi come se nulla fosse successo e a testa alta. Questo la rendeva ancora più bella.

Quanto la ammiravo!

Io non avrei mai avuto tutta quella forza d'animo che aveva lei, e probabilmente mi sarei vergognata di passare per quei corridoi sotto lo sguardo di tutti quegli studenti pronti a prenderti in giro per ogni minimo sbaglio.

«Ho una lezione da scrivere alla lavagna» disse Quinn finita la canzone con Artie «Mai messaggiare mentre si è alla guida. È la cosa più stupida che abbia mai fatto» aggiunse poi convinta.

Io mi schiarii la voce per ricordarle che aveva fatto qualcosa di più stupido.

«Ok, a parte andare a letto con Puck» precisò, dandomi ragione e facendo ridere tutti.

Poi spiegò la situazione in cui si trovava per fare in modo che tutti avessero le idee più chiare, e chiese a Tina di non piangere, perché si sarebbe ristabilita. Ne era più che certa. Per concludere fece una promessa, che si sforzò in tutti i modi di mantenere, e per cui noi la supportammo ancora di più se possibile.

«Vi prometto che per l'esibizione alle Nazionali io mi sarò alzata da questa sedia e danzerò sul palco» disse.

Mi venne il magone a sentirle dire una cosa del genere. Sarebbe stato davvero bello vederla ballare sul palco delle Nazionali per la prima volta dopo l'incidente. Volevo davvero che potesse farcela, perché le Nazionali erano un traguardo importante per tutti noi del Glee Club, e visto che era il suo ultimo anno al McKinley non poteva perdersele o viverle costretta su una sedia a rotelle, senza poter dare il meglio di sé su quel palco.

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«Mio fratello è tornato in città» mi disse Blaine il giorno dopo, mentre ci dirigevamo verso l'aula canto.

My Life Would Suck Without YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora