A NEW BEGINNING

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«Professor Schue, abbiamo un nuovo membro per il Glee Club!» aveva annunciato Quinn appena avevamo messo piede in aula canto.

Sentivo gli occhi di tutti su di me, ma devo precisare che non tutti guardavano il mio viso. Infatti c'era un ragazzo con la cresta da nativo americano, che aveva lo sguardo fisso sul mio sedere con aria ammiccante, e quando tolse gli occhi da lì, li puntò sul mio seno senza neanche cercare di nascondersi. Poi c'era un ragazzo sulla sedia a rotelle, che passava lo sguardo da me a Brittany a Santana con aria sognante, come se non credesse possibile che fossimo tutte e tre nella sua stessa stanza. Dietro c'erano due giocatori di football, uno con i tratti asiatici e uno di colore, che mi squadravano con aria interessata, e poi c'era un ragazzo che sembrava titubante. Voleva guardare me e le altre due cheerleader, ma uno sguardo fulminante di Quinn lo aveva colto sul fatto e bloccato per il terrore. Pensai che dovesse essere il suo ragazzo, ma non potei fare a meno di chiedermi se fosse anche il padre del suo bambino. Sembrava troppo poco sveglio per aver messo incinta una come Quinn.

Ma chi ero io per giudicare?!

«Bene, ragazze! Sono fiero di voi!» esclamò in quel momento il professor Schuester, attirando la mia attenzione su di sé.

Era un uomo decisamente allegro, a volte anche esaltato azzarderei, ed era decisamente giovane per essere un professore (e bisogna dirlo, anche molto sexy). Però si vedeva che amava il suo lavoro e i suoi studenti, e in poco tempo sarebbe diventato la persona a cui chiedere aiuto per tutto. Aveva sempre un consiglio per tutti ed era sempre capace di motivarci e trovare un modo per salvare il suo amato Glee Club, per cui avrebbe dato la vita.

Fece cenno a Quinn, Santana e Brittany di prendere posto, e io rimasi da sola con lui al centro della stanza.

«Roxanne, vero?» mi chiese allora il professor Schuester, ricordandosi della sua lezione di spagnolo a cui avevo partecipato quella mattina.

«Sì, ma preferisco essere chiamata Roxie» gli risposi io con un mezzo sorriso.

«Roxie, come la protagonista di Chicago. Sapete, il musical...» iniziò una ragazza con un naso importante e con voce agitata, che venne zittita all'istante da un «Taci, nana!» proveniente dalla sedia di Santana.

«Sì, come Roxie di Chicago» dissi invece io alla ragazza con il naso importante, che mi fece un sorriso eccitato.

«Sai cantare?» mi chiese il professor Schuester, ignorando gli sguardi infuocati che si lanciavano Santana e la ragazza con il naso grande.

«Me la cavo» risposi come avevo fatto in bagno con Quinn, Santana e Brittany.

«E balli?» mi chiese ancora il professore.

«Tengo il tempo» risposi io di nuovo con modestia.

Ancora una volta non volevo sembrare troppo arrogante. Era la prima volta che quei ragazzi mi vedevano, non volevo che si facessero una brutta impressione di me, anche perché avevo davvero bisogno di amici, e loro per il momento sembravano gli unici disposti a diventarlo.

«Beh allora, Roxie, benvenuta nel Glee Club!» esclamò il professor Schuester con entusiasmo, e poi mi fece segno di sedermi accanto al ragazzo asiatico.

«Mike Chang» si presentò lui, porgendomi la mano e rivolgendomi un sorriso.

«Non si fanno le audizioni qui per entrare?» gli chiesi io un po' stranita dalla cosa.

In effetti mi aspettavo di dover cantare almeno una strofa di una canzone per essere ammessa. Invece nulla, solo due semplici domande a cui avrei tranquillamente potuto mentire (come avevo fatto) e che non erano garanzia di bravura.

My Life Would Suck Without YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora