YOU MAY BE RIGHT, I MAY BE CRAZY

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«Allora, Shug, pronta per New York?» mi chiese quella mattina il mio migliore amico, appena accettai il suo braccio per iniziare a dirigerci verso il McKinley.

«Pronta per New York sicuramente, per l'audizione non lo so» gli risposi scuotendo la testa.

Eh sì, era ora di andare a New York per la mia audizione della BAD, e avevo una paura tremenda. Ero entrata nella fase ansia e solo ansia, che di solito si trasformava in adrenalina, e speravo che anche quella volta sarebbe successo.

«Oh andiamo, Roxie! Da quando tu non sei pronta per un'audizione di ballo?» mi chiese Blaine con rimprovero.

Io lo guardai titubante.

«Hai provato per ore e ore con l'aiuto di Mike, ho visto quello hai intenzione di fare, sei strepitosa!» disse ancora Blaine con aria ovvia.

Io sospirai.

Aveva ragione, ero pronta, la coreografia lo era per le meno, però l'ansia non aiuta.

«Non lo so, Blaine, non credo che si possa mai essere pronti per una cosa del genere. È l'audizione più importante della mia vita, e ho una paura folle di non farcela» dissi con la voce ricca di ansia «E se mi succede come a Rachel? E se salgo sul palco e mi blocco? E se non riesco a ricordarmi la coreografia?» iniziai a chiedere spaventata.

«Roxie, Roxie...» mi disse Blaine per fermarmi «...non succederà nulla di tutto questo. Hai studiato, sei pronta, e anche se dovessi dimenticarti i passi improvviserai, perché sei una ballerina e sai fare anche quello» mi rassicurò poi.

Io puntai i miei occhi nei suoi con gratitudine mista a terrore, e vidi che era davvero convinto di quello che aveva detto. Credeva in me, e quello mi rincuorava non sapete quanto.

«Grazie» gli sussurrai prima di fargli un mezzo sorriso e appoggiare la mia testa alla sua spalla, continuando a camminare verso la scuola.

Dopo pochi passi Blaine riprese la parola.

«A che ora è il tuo volo oggi pomeriggio?» mi chiese.

«15:30. Perché me lo chiedi? Sarai a scuola, non puoi accompagnarmi» gli risposi io confusa.

Lui mi guardò con un sorrisetto furbo.

«Per essere certo di aver preso i biglietti giusti» mi rispose poi, distogliendo lo sguardo da me e puntandolo sulla strada con noncuranza.

Come se non avesse appena detto una frase che mi aveva lasciata spiazzata.

«Come scusa?» gli chiesi infatti.

Volevo esultare, perché se non avevo capito male Blaine veniva a New York con me, però allo stesso tempo ero molto molto confusa.

«Sai che tra due settimane avrei avuto l'audizione per entrare alla NYADA...» iniziò a dirmi lui.

Sì, Blaine aveva fatto domanda alla scuola del suo fidanzato e di Rachel, scuola che io trovavo perfetta per lui, e che ero felicissima avesse scelto, così saremmo andati a New York insieme dopo il diploma.

«...beh, ho chiesto esplicitamente di fare il provino questa settimana a New York...» continuò Blaine «...così possiamo andarci insieme!» esclamò in conclusione con un sorriso a trentadue denti.

Ne feci uno anche io, e gli saltai al collo entusiasta.

Stavo per partire per New York con il mio Blaine!

Non vedevo l'ora!

«Che bello, Blainey, che bello!» esclamai stretta tra le sue braccia.

Poi gli lasciai un rumoroso bacio sulla guancia, prima di ricominciare a camminare.

My Life Would Suck Without YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora