Keep eachother company.

41. Vip solitaria

canzoni:
•Recuerdo- TINI
•Change your ticket- One Direction
•OUT WEST- Travis Scott, JackBoys

Cammino verso il bar, ancora tutta assonnata e affamata.
Assonata, semplicemente perché la mia sveglia ha fatto il suo show insopportabile come ogni mattina, mentre affamata perché...
Non lo so perché.
Ho già mangiato in realtà.

Noto il mio collega Sean già all'opera. Sistema una per una le tazzine al proprio posto. Lo raggiungo al bancone, <<Buongiorno Sean>> gli sorrido. Vedo che non ricambia il saluto, ma si limita ad un mezzo sorriso che scompare subito.
Qualcosa non va.

Di solito mi saluta con il suo solito "Buongiorno collega" allegro e caloroso, oggi no.

<<Che succede?>> chiedo dubbiosa, <<A me nulla>> risponde con evidente indifferenza.
Scrollo le spalle e inizio a servire i primi clienti che fanno ingresso.
Se vorrà parlarne me ne parlerà.
Adesso all'opera!

🍩🍩🍩

<<Arrivederci>> saluto l'ultimo cliente della lunga fila che si era creata stamane.
Tiro un bel sospiro di sollievo e mi appoggio al bancone con la schiena.

<<Allora, hai passato bene il weekend? Visto che non ho avuto nessuna tua notizia>> enuncia Sean dal nulla, mi volto verso di lui confusa.
Ecco perché è arrabbiato!

<<Uhm, sono stata da sola. Ho cercato di riposarmi, quindi non ti ho chiamato>> rispondo sincera, lui non mi guarda, <<Un messaggio potevi mandarlo, Terry>> alza il tono e si volta dalla mia parte.
Ha davvero un'aria molto infastidita.

Non credevo che ci sarebbe stato mai qualcuno a prendersela perché non mi faccio viva. Non mi è successo molte volte prima d'ora.

<<Ha funzionato la tua giornata da vip solitaria?>>
<<Vip solitaria?!>> inarco un sopracciglio, trattenendo una ristata, ma lui resta impassibile.

<<Avanti Sean, mi dispiace. Scusami se non ti ho chiamato. Volevo semplicemente stare da sola>> mi gratto la nuca a disagio. <<Ho persino spento il telefono per tutta la giornata, poiché avevo timore di qualche messaggio da parte di Mike. Poi a caso è venuto Travis e->> mi interrompe Sean: <<Lo so, l'ho visto prima che arrivasse a casa tua. Come è andata?>> si interessa.

<<Davvero ti importa?>> lo provoco.
Non può restare ancora arrabbiato con me.
<<Certo che mi importa. Oddio, non dirmi che per riappacificare avete sc->> lo fermo bruscamente, <<Sean!!!>> gli mollo una sberla sul braccio.

Il mio collega si concede una rumorosa ristata e io scuoto la testa scioccata.
È tornato il mio Sean.
Gli racconto quello che ci siamo detti, punto per punto e non possono mancare i suoi soliti commenti troppo entusiasti.

<<Ora un abbraccio per favore>> allargo le braccia e aspetto che mi stringa. Fa una finta smorfia antipatica, ma alla fine sorride e mi abbraccia forte. Dopotutto sono ancora profondamente innamorata delle sue braccia.

Non potevo innamorarmi solo e soltanto di lui, non credo che mi avrebbe dato poi così tanti problemi.

Sentiamo dietro le nostre spalle qualcuno che si schiarisce la voce. Io posso riconoscere la sua voce tra mille ormai.
Mi volto di scatto e lo guardo sorpresa.

Lui va subito a chiedere cosa vuole ordinare, ancora non si immagina di chi si tratta.
<<Vorrei un caffè amaro>> si rivolge a Sean, <<preferibilmente all'italiana>> stavolta passa lo sguardo su di me.