3. Non ci sto.

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canzoni:
•Life is good- Drake
•5 shots- gianni & kyle
•Bouncin- Kiana Ledè

È da una settimana ormai che lavoro al "Ginger's Bubles Club" e mi sto trovando davvero bene.

Con Sean ho lasciato perdere, ho capito che probabilmente non gli interesso, o è semplicemente gay.

Però abbiamo instaurato una bella amicizia, resta comunque un ragazzo simpatico e dolce.

Oggi dopo il mio turno, finalmente, traslocherò negli alloggi qui al villaggio.

Dire che sono contenta è un eufemismo, non vedo l'ora.

Non avrò più problemi di orario, non dovrò più prendere taxi o bus in mezzo a gente puzzolente e sudata.

Per non parlare di quando lo spericolato dell'autista prende le curve, per mantenermi in equilibrio ho fatto i muscoli ovunque.

Raggiungo il bar, in divisa e trovo già Sean.

<<Buongiorno collega>> mi saluta tutto sorridente, <<Buongiorno a te>> alzo la mano in segno di saluto e mi affianco a lui.

<<Finalmente ti trasferirai qui>> allarga le braccia felice, annuisco e lo abbraccio. Teresa mia, dovrai accontentarti solo di questo con il mitico Sean.

Ci stacchiamo, <<Uhm...Terry>> mi richiama, alzo lo sguardo su di lui e lo ascolto.
Avrà cambiato idea?
Io sono ancora disponibile.

<<Oggi dovrai lavorare per un oretta senza di me>> mi avvisa, eh che palle!
Stupida io che ci casco sempre.

<<Come mai?>>
<<Devo trasportare qui alcuni prodotti che ci consegnano>> spiega.

<<Oh, ok>> dico solo, <<Fa niente?>> chiede preoccupato, annuisco sicura, alla fine è solo un'ora, l'altro giorno ho lavorato tutto un turno da sola. Mi sorride grato e fa un occhiolino, eh vabbè.

Colgono la mia attenzione i primi clienti che fanno la loro entrata.

Oggi è molto affollato, sarà perché il signor Walker più tardi avrà una riunione con tutte queste persone e ne approfittano per venire a bere un caffè da noi.

Dopo un'ora Sean mi avvisa che deve andare, lo lascio e rimango da sola a lavoro.

Tranquillamente continuo a preparare caffè su caffè, fin quando non inizia la riunione e il bar ritorna vuoto e silenzioso.

Ne approfitto per passare un panno umido sul bancone, togliendo tutte le macchie causate da quegli energumeni.

A farmi alzare lo sguardo è un ragazzo che si è appena seduto al bancone, quindi poso via il panno.

<<Buongiorno>> mi rivolgo a quest'ultimo, lo osservo per bene: ha una grossa statura, ha delle spalle molto larghe e un'aria misteriosa.

Indossa una t-shirt nera attillata, e per la prima volta dopo giorni giorni, rivolgo lo sguardo ad altre braccia muscolose, che non siamo quelle di Sean, ma le braccia del ragazzo qui di fronte sono piene di tatuaggi.

Ha i capelli ricci che gli ricadono sulla fronte, castani come i suoi occhi, con uno sguardo vuoto e indifferente. Mi inquieta leggermente, ma che dico? Fa paura.

<<Scusa?>> mi passa una mano davanti al viso, figura di merda.

Mi rimetto sull'attenti, <<Si, Buongiorno. Mi dica>> gli sorrido e mi schiaffeggio mentalmente per la mia stupidaggine.

Keep eachother company.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora