Capitolo 4

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Scarlett pov

Durante il viaggio per arrivare alla base degli intrepidi non so con quale coraggio mi sono avvicinata a Tobias, all’inizio è stato un momento molto imbarazzante, ma dopo pochi minuti avevamo quasi lo stesso rapporto

Era cambiato, l’ultima volta che lo vidi fu quando avevamo tredici anni, non aveva subito dei cambiamenti drastici fisicamente, si potevano notare subito le braccia più muscolose, i tratti del viso che ora sono più evidenti, però il cambiamento più evidente erano i suoi occhi

Non che avessero un colore diverso o si fossero intensificati ma per quanto abbia provato a non farmi capire nulla, io l’ho visto, aveva gli occhi di chi è andato all’inferno, di chi ne aveva passate tante, ma anche di chi le aveva superate tutte uscendone sempre a testa alta, ma non gli chiederò, d’altronde abbiamo appena parlato dopo tre anni perché si dovrebbe confidare con me

Lo sto guardando ma lui guarda fuori dal vagone, si gira guardandomi negli occhi e mi disse solo una cosa “stanno saltando” vado accanto a lui per vedere ed effettivamente i figli degli intrepidi stanno tutti saltando, alcuni atterrano in piedi e per non cadere corrono, altri sono caduti e si sono sporcati di ghiaia

quello che mi preoccupa adesso è che lo dovremmo fare anche noi così senza far caso al sorriso divertito che mi manda Eric come a dirmi “su puoi ancora cambiare idea, vai negli esclusi” sapendo che una delle paure di Tobias è l’altezza gli prendo la mano andando in fondo al vagone, gli lancio occhiata che lui ricambia

nel momento esatto in cui saltiamo anche Eric è saltato, atterriamo tutti e tre insieme, ma la cosa sconvolgente è che siamo atterrati tutti e tre in piedi ci lanciamo un’occhiata tra noi ed io e Tobias sciogliamo le nostre mani allontanandoci da Eric

“perché proprio sul tetto dovevano farla questa cosa” dice Tobias probabilmente neanche se n’è accordo di averlo detto ad alta voce ed io faccio finta di niente, sul cornicione del palazzo è seduto un ragazzo che avrà al massimo uno o due anni in più di noi, ci sta scrutando, appena finisce il suo giro di sguardi, si alza in piedi probabilmente per farsi vedere da tutti, anche da chi è dietro di noi e si mette in piedi sul cornicione

“io sono Derek e sono uno dei capofazione, dai vostri sguardi posso già capire che ora, dopo essere saliti e scesi da un treno in movimento, pensate di essere già degli intrepidi, ma no, sono curioso vediamo un po’ chi saranno gli iniziati a diventare intrepidi e chi mollerà” fa una pausa in cui sfoggia un sorriso sadico e continua “per diventare intrepidi dovrete saltare, allora chi è il primo” dice praticamente urlando l’ultima frase come se non vedesse l’ora di vederci spaventati

Dalle facce dei figli degli intrepidi si può benissimo capire che neanche loro lo sapevano appena vedo l’espressione spaventa di Tobias mi affretto a dire “non ci ucciderebbero mai, quindi c’è sicuramente
qualcosa pronto a prenderci” dico sfruttando la mia parte erudita, lui mi lancia uno sguardo pieno di ringraziamento per aver cercato di tranquillizzarlo invece che prenderlo in giro e faccio un lieve sorriso

“forza allora chi sarà il primo, non ho tutto il giorno” dice Derek urlando leggermente dopo aver visto che nessuno si faceva avanti, “se uno di noi salta poi salterebbero tutti, quindi potrei andare prima io” allora faccio un passo in avanti e Derek dopo aver visto qualcuno muoversi disse sospirando “finalmente”

Scende dal cornicione per lasciarmi salire e con un attimo di esitazione salgo, guardo in basso ma vedo solo un enorme buco nero, sento ancora una volta di avere tutti gli occhi addosso e salto, dopo pochi secondi sono atterrata su una rete, sorrido soddisfatta di aver avuto ragione

Sento un paio di braccia maschili che mi prendono per i fianchi portandomi fuori dalla rete e facendomi appoggiare i piedi al suolo e mi chiede “come ti chiami, scegli bene, il nome che dirai sarà il tuo nome per tutto il percorso degli intrepidi”

“Scarlett” rispondo con sicurezza

“prima a saltare: Scarlett” urla hai suoi compagni ed è lì che finalmente metto a fuoco la figura davanti a me e non riesco a credere ai miei occhi

William

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