Eva
<<Vedi questa linea?>> L'indice di Leo iniziò a tracciare un percorso sul mio palmo, seguendo le linee delle mani. <<Questa indica la vita.>>
Mi venne da ridere, ma gli avevo promesso di restare seria, e così avrei fatto. Le sue dita, però, mi facevano venire strani brividi su tutto il braccio. <<E che significa?>> Sussurrai, mordendomi il labbro inferiore per non ridere.
<<Ecco! Mi stai prendendo in giro>> fece lui, incrociando le braccia al petto e portando la mia mano con sé.
Mi ritrovai a tenere la mano incastonata tra il suo petto e il bicipite, perciò il mio cuore iniziò a battere contro la gabbia toracica come una molla. <<Chiedo venia.>>
Leo tirò il braccio e mi fece finire addosso a lui, così scoppiai a ridere e poi si girò, mettendosi sopra di me. Per evitare di schiacciarmi con il suo peso corporeo, si tenne con gli avambracci sulla sabbia. <<Dovresti farti perdonare; prendere in giro la magia non è cosa da poco, potrei maledirti.>>
Risi piano, mettendogli le mani sulla schiena muscolosa. <<Come posso farmi perdonare, mio re?>>
Il sorriso di Leo si fece furbo e, piegando la testa di lato, scese un po' con le braccia. <<Un'idea ce l'avrei, sai?>>
Io, allora, lo lasciai avvicinare di più, finché le nostre labbra non si sfiorarono, poi gli poggiai le mani sul petto e lo spinsi, facendolo rotolare via. <<Oh, mio re, io sono solo una domestica, mi ucciderebbero per questo>> e mi misi sui gomiti.
Leo scoppiò a ridere, mettendosi di fianco e poggiando la mano sulla tempia. <<Non sei carina. Sappi che ti sei giocata tutto.>>
<<No, no, no>> iniziai io, fingendo ancora, e alzandomi per raggiungerlo. <<Perdonami, perdonami mio re.>>
Restò in silenzio, prendendosi entrambe le labbra, mentre io iniziai a baciarlo. La mascella, il mento, le labbra e il collo. Non sapevo dove avessi trovato tutto questo coraggio, ma a me piaceva e dalla pressione dei sui bermuda, evidentemente anche a lui.
<<Sei proprio pazza>> disse, per poi afferrarmi la vita e baciarmi per bene.
Mi circondò le guance con le mani e mi spinse verso di lui con irruenza, costringendomi a schiudere le labbra. Con delicatezza, fece scendere la mano sul mio fianco, infilandola sotto la maglietta.
Risi sulle sue labbra e diedi uno schiaffo alla mano. <<Siamo in pubblico, Leo.>>
<<Non vuoi dare spettacolo?>> Mi baciò il collo, succhiando un po' di più in un punto.
Senza volerlo, mi uscii un gemito e lui rise sul mio collo. Lo spinsi e mi alzai, facendomi leva sul suo petto, proprio mentre sentimmo la voce di Anita urlare: <<Prendevi una stanza!>>
Porgendo la mano a Leo, lo feci alzare e poi mi girai verso la mia amica. <<Emma e Fra'?>> Domandai, raggiungendola per prendere le birre e i gelati.
Mirko fece spallucce, avvicinandosi a Leo, quindi sorrise. <<Francesco ha detto che doveva andare da Stella.>>
<<Ed Emma che doveva andare a prendere dei souvenir per la zia>> disse Anita, completando la frase di Mirko.
Ma che cari, ora si completavano le frasi a vicenda?
<<Ma non dovevamo andare tutte insieme?>> Feci io, passando la birra a Leo, lasciando che la stampasse per me.
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The Last Wave. Cavalca l'Onda I
Romance⚠️PRIMA STORIA CHE HO SCRITTO⚠️ NON È REVISIONATA E NON CREDO LO FARÒ 5 ragazze, 4 settimane, 3 amici, 2 gruppi e 1 vacanza. Natalia, Luna, Eva, Anita ed Emma sono diventate amiche durante il liceo e con fatica sono riuscite a mettere da parte i so...