Luna
Quella serata non poteva concludersi meglio, se non con il restare a dormire sulla spiaggia.
Questo genere di cose erano quelle che avrei sempre voluto fare con le mie amiche o Samuel, quando ci frequentavamo all'inizio. Lui non voleva mai, diceva di odiare la sabbia e l'odore di pesce che c'era al mare. Ogni volta che lo diceva, mi domandavo se andasse a farsi il bagno nel cesso di una pescheria.
Ora che il sole era completamente calato e che la luna faceva capolino al nostro lato, io era seduta a riva del mare, con i piedi in acqua e la testa sulle ginocchia.
Mi sentivo come se un enorme macigno fosse stato fatto cadere dal mio petto, e tutto grazie alle mie amiche. Confidarmi con loro, aveva tolto più della metà dei miei dubbi e delle mie insicurezze. Certo, non mi sarei mai aspettata una reazione così esagerata di Natalia, ma la capivo perfettamente.
Lei era sempre stata, tra tutte, quella a cui Samuel non piaceva, quella che gli rispondeva male, quella che mi diceva che non era giusto per me. E aveva ragione. Aveva ragione, ma io ero troppo idiota e spaventata per accettare la cosa.
Sentii qualcuno sedersi vicino a me, ma non ebbi bisogno di guardare per capire chi fosse. Eva si mise nella mia stessa posizione, solo che le braccia le allacciò sulle gambe. <<Una nuova posizione per lo yoga?>>
Risi, poi sollevai il viso e osservai il mare. <<Sai che ti voglio un mondo di bene. Lo sai, vero?>>
Lei mi cinse le spalle con le braccia, quindi io le poggiai la testa sulla spalla. <<Lo so. E la stessa cosa è per me, socia>> disse, usando il modo in cui ci chiamavamo spesso.
<<Che dovrei fare? Con Samuel e Ivo, intendo.>>
Eva tolse il braccio dalle mie spalle e aggrottò la fronte. <<Ivo sa di Samuel e che è il tuo ragazzo attuale?>>
Annuii, quasi vergognandomi di me stessa.
<<Be', vuoi un parere da amica onesta o da amica moralista?>>
<<Il parere più onesto del mondo.>>
<<Accanna quel pezzo di merda>> disse in gergo romanesco. <<Non ti merita e avresti dovuto capirlo da subito. Anzi, avremmo dovuto capirlo da subito, senza insultare Nat pensando che fosse la solita stronza.>>
Mi venne da sorridere. <<Dici?>>
<<Sì>> annuì, sicura. <<Chiamalo, ora. Fregatene di quello che ti dice. Chiamalo e mollalo. Ora. Now. Ahora.>>
Risi un po', poi mi feci coraggio e tirai fuori il telefono. Andai sulla rubrica e cercai il nome di Samuel, ma prima di chiamarlo, cambiai il contatto con il nome e il cognome.
<<Ti lascio sola>> Eva si alzò e mi baciò la testa. <<Fai vedere chi è Luna De Blasi!>>
Così restai lì, con tutto il chiasso dietro di me, e il silenzio nel mio cuore. Non sapevo cosa fare. Okay, una volta chiamato, che gli avrei detto?
Proprio quando stavo per perdere il coraggio e spegnere il telefono, Ivo si sedette dietro di me, cingendomi con le sue braccia e facendomi poggiare al suo petto. <<Che fai, princesa?>>
Con il cuore a mille, spensi il telefono, e mi rilassai un po'. <<Penso.>>
Ivo dovette aver letto il nome sul telefono, perché lo sentii irrigidirsi. <<Vuoi chiamarlo?>> Il suo tono di voce era neutrale, quasi distaccato.
STAI LEGGENDO
The Last Wave. Cavalca l'Onda I
Romance⚠️PRIMA STORIA CHE HO SCRITTO⚠️ NON È REVISIONATA E NON CREDO LO FARÒ 5 ragazze, 4 settimane, 3 amici, 2 gruppi e 1 vacanza. Natalia, Luna, Eva, Anita ed Emma sono diventate amiche durante il liceo e con fatica sono riuscite a mettere da parte i so...