Eva
Una volta scesa dal pick-up di Kyros, mi guardai indietro e sorrisi a tutti i ragazzi.
Kyros spense al volo il motore, scese per venire ad abbracciarmi ed io lo strinsi forte. Kyros, molto probabilmente, era uno dei pochi ragazzi a cui avrei davvero lasciato il cuore della mia amica, perché avevo visto quanto ci tenesse e quanto le volesse bene. <<Trattala bene, Kyros.>>
Lui rise, poi si spostò. <<Tu pensa a risolvere a casa, okay? E mandami... che ne so, cartoline?>>
<<Va bene>> risi anche io, spostandomi.
<<Comunque non preoccuparti per Nat>> aggiunse, sorridendo un po'.
<<Mi togli una curiosità?>> Gli domandai, piano. <<Che significa agapi?>>
Rise forte, quindi mi diede una pacca sulla spalla. <<Cercalo sul traduttore.>>
Ad uno ad uno, i ragazzi vennero a salutarmi, mentre Leo e le mie amiche entrarono con me in aeroporto.
Ero in anticipo, ma dopo aver fatto il check-in, mi girai verso tutti e capii che fosse il momento di andare e di salutarle per davvero.
Emma mi abbracciò per prima, stringendomi forte. <<Ohi, come sempre: non piangere, sorridi e spacca il culo a tutti. Okay?>>
Risi, mentre una lacrima mi scendeva. <<Sì.>>
Anita venne verso di me e, anche se fosse più bassa, il suo calore mi scaldava sempre. <<E cerca di scriverci ogni tanto, per farci sapere come va>> si spostò le diedi un bacio in guancia lunghissimo. <<Ti voglio bene, suricato.>>
Sorrisi tirando su col naso, ricordandomi come eravamo solite chiamarci. <<Anche io, An.>>
Anche Natalia mi strinse forte. Lei era sempre quella con le parole giuste e la frase sensata, ma stavolta restò in silenzio e mi abbracciò solamente, facendomi capire quanto tenesse a me. <<Ti... ti voglio bene!>>
Quando fu il turno di Luna, sentii il cuore sprofondarmi nelle scarpe.
L'America. New York. Erano così lontane.
<<Ci sentiremo sempre>> disse lei, prendendomi le mani. <<Ogni giorno. Ogni ora. Magari riesco a tornare per Natale. Io...>>
L'abbracciai. <<Ci sentiremo>> confermai, deglutendo e allontanandomi dalle mie amiche.
A quel punto toccò a Leo. Forse, salutare lui sarebbe stato più difficile; non perché tenessi più a lui che alle mie migliori amiche, solo perché ero certa al centonove per centro che non lo avrei più rivisto. <<Ciao>> sorrise lui, dandomi una botta con la spalla.
<<Ciao.>>
<<Quando atterri, mandami un messaggio, va bene?>> Mi scostò una ciocca di capelli, portandola dietro l'orecchio.
<<D'accordo.>>
<<E poi fammi sapere con i tuoi genitori come va.>>
<<Va bene.>>
<<E... e ricorda che ti amo>> sorrise, ampliamente, toccandomi il labbro inferiore con il dito.
Sentii gli occhi pizzicarmi, ma imposi a me stessa di non piangere. <<Ricorda che ti amo anche io>> risposi.
Chiamarono il mio volo ed io sospirai, quindi Leo si abbassò e mi baciò.
Un bacio da addio, lungo, forte e depressamente triste. Ero certa che avesse anche mandato giù qualche mia lacrima.
Mi staccai da lui a fatica, quindi mi girai e iniziai a salire le scale mobili per andare al mio gate.
Non mi voltai indietro solamente perché non volevo che vedessero i miei fiumi di lacrime.
***
Avevo il traduttore offline, perciò impostai dal greco all'italiano e scrissi la parola agapi, sbagliandola varie volte. Quando finalmente inserii la parola corretta e lessi la traduzione, il mio cuore scoppiò di gioia e poi la mia voce proruppe in una risata di gila, allegra, mentre scuotevo la testa pensando a Natalia.
Oh, lei lo avrebbe odiato per averla chiamata così all'inizio. Ma se l'avesse chiamata ancora così, ero certa che si sarebbe sciolta come stavo facendo io.
Leo
Tornare in macchina con una persona in meno, era sempre triste, ma con lei in meno, era tutta un'altra storia.
Il viaggio di ritorno fu silenzioso e del tutto privo di battute o scherzi. Eravamo andati tutti con la macchina di Kyros, la quale aveva solo tre posti davanti e tutto lo spazio disponibile nel cassone.
Io ero lì dietro, con Ivo, Emma, Anita, Mirko e Luna, mentre Natalia e Francesco erano davanti con Kyros.
Mi sentivo a pezzi, letteralmente. Mi chiedevo come fosse solo lontanamente possibile senza un disperato bisogno di qualcuno, nonostante lo si conoscesse da un solo mese.
Eva era intrata nella mia vita per sbaglio, per un mio sbaglio.
Avevo capito che lei mi avrebbe rubato il cuore da quel suo <<porca tro...>> la volta in cui le pestai il piede.
E lo avrei rifatto.
Lo avrei rifatto, sapendo che tutta la nostra conoscenza, la conoscenza di tutti noi, partì da quello.
Se io non avessi parlato a Francesco di Eva, lui non l'avrebbe riconosciuta al locale e a quel punto le ragazze non avrebbero giocato con noi a beach volley.
Se io non avessi pestato il piede ad Eva, questa sarebbe stata una delle tante estati prima di tornare a studiare.
ANGOLO AUTRICE
quanto è dolce lei da 1 a HO UNA CARIE?
Io non so voi, ma lo adoro alla follia!Comunque, cosa succederà alle ragazze, ora che una delle cinque è tornata prima a Roma?
Stay tuned per saperlo!❤️✌🏻
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The Last Wave. Cavalca l'Onda I
Roman d'amour⚠️PRIMA STORIA CHE HO SCRITTO⚠️ NON È REVISIONATA E NON CREDO LO FARÒ 5 ragazze, 4 settimane, 3 amici, 2 gruppi e 1 vacanza. Natalia, Luna, Eva, Anita ed Emma sono diventate amiche durante il liceo e con fatica sono riuscite a mettere da parte i so...