Capitolo 22. Ci vede lungo, per avere cinque anni.

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Anita

<<Okay, la cosa che preferite del vostro corpo?>>

Ci trovavamo al locale di Kyros per fare colazione con i ragazzi, ma quel giorno avevamo tutti programmi diversi: noi saremo andate a fare un giro ad Oia con gli asinelli carini, mentre i ragazzi sarebbero andati alla Caldera, sempre ad Oia. Ci saremo incontrati di nuovo ad un ristorante a vista mare, il quale era stato prenotato da Kyros.

La mamma di Kyros era stata tanto carina da prestarci la sua macchina, mentre tutti gli altri avrebbero preso quella di Francesco. Ci sarebbe stata anche Stella ed eravamo contente che sarebbe venuta con noi.

<<Occhi>> disse Luna, prendendo un sorso di latte.

<<Capelli>> disse invece Emma.

Eva fece spallucce. <<Niente.>>

<<Come sarebbe a dire?>> Feci io, dandole una botta in testa.

Leo, accanto a lei, le diede una spallata e sorrise. <<Posso rispondere io?>>

<<Ovvio! Dalle anche un'altra botta in testa.>>

<<Il sorriso.>>

Luna fece una faccia carina, mentre Natalia il verso del vomito, così Leo la guardò. <<Dai, parla tu!>>

Natalia morse il cornetto e sorrise. <<I piedi.>>

Tutti la guardammo e scoppiammo a ridere, creando un po' di atmosfera nel locale. <<I piedi?>> Fece Ivo, mentre metteva un braccio dietro lo schienale della sedia di Luna.

Natalia annuì, poi Luna sospirò, ridendo. <<È fissata con i suoi piedi.>>

Allora, lei si tolse la ciabatta e guardò il piede. <<Ma guardate! Sono perfetti! Hanno anche una curva bellissima!>>

Gli altri continuarono a ridere, poi Ivo disse: <<Pensavo che anche tu dicessi gli occhi.>>

Natalia fece una smorfia e tornò al cornetto. <<Ti sbagliavi. Preferisco i miei piedi.>>

Francesco ci portò un sacchetto di panini. <<Come diavolo siete finiti a parlare di piedi?>>

Mirko, accanto a me, rise sporgendosi per prendere il sacchetto e sfiorandomi con la spalla. Persi un battito. <<Credo che all'inizio stessimo parlando di cani.>>

Francesco accennò un sorriso, poi, dopo aver preso Stella dalle grinfie dell'amico motociclista, ci disse che potevamo andare e che Kyros ci avrebbe raggiunto al ristornante.

<<Avete voi le chiavi della macchina?>> Chiese Natalia, afferrando lo zaino e il suo cappello.

<<No>> rispondemmo io e le altre in coro, poi Luna sorrise e disse: <<Va' a prenderle, ti aspettiamo fuori.>>

Prima che Natalia potesse rifiutarsi, noi uscimmo dal locale e fu davvero strano come io e Mirko ci ritrovammo a camminare fianco a fianco, ovviamente per le circostanze. Luna ed Eva avevano il loro bel happy ending e io me ne stavo qui, in disparte con quello un po' più asociale.

Non che mi dispiacesse più di tanto, comunque. Una bella presenza maschile la riconoscevo eccome e, anche se Mirko fosse poco più basso degli altri ragazzi, era davvero un bel ragazzo.

Era proprio vera la frase che diceva: i manzi giravano in branco. Ergo, quando c'era uno figo in una comitiva, ce ne dovevano essere almeno altri due.

The Last Wave. Cavalca l'Onda IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora