CAPITOLO 66

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Due giorni dopo, Los Angeles

ELIZABETH'S POV

Non vorrei aprire gli occhi ma qualcosa mi solletica il naso facendomi sbuffare, spero che se ne vada e che mi lasci dormire in pace.

Apro gli occhi spazientita e vedo Jason con l'aria divertita che mi solletica il naso con una ciocca dei miei stessi capelli <<Io e il tuo bambino dobbiamo dormire>> mi giro dall'altra parte e chiudo gli occhi <<Amore>> bacio sulla testa <<Piccola>> bacio sulla guancia <<Mogliettina>> bacio sulle labbra. Apro gli occhi e ricambio il bacio mentre si sdraia su di me tenendosi con i gomiti, bacia il collo e scende fino alla pancia <<Ciao ometto>> sorrido a vedere Jason che parla alla mia pancia, gli occhi gli brillano di felicità e se questi sono i risvegli da ora fino ad altri otto mesi posso anche abituarmi.

<<Amore non possiamo perdersi tempo, abbiamo un matrimonio da organizzare>> sembra entusiasta, apre le tende costringendomi a chiudere gli occhi per la troppa luce, si fionda in bagno e torna cinque minuti dopo con un solo asciugamano in vita, wow.
<<Piccola non sbavare>> <<Sono gli ormoni, io non c'entro!>> <<Farò finta di crederci totalmente. Appena il mio bambino nascerà recupereremo il tempo perso>> sgrano gli occhi
<<Otto mesi senza sesso?! Da quando ho scoperto di essere incinta non mi tocchi più>> <<Piccola, ne stai diventando dipendente?>> sbuffo, forse un pochino.

Stiamo facendo colazione, mi correggo. Io faccio colazione per due e si vede, qualunque cosa mi ritrovo davanti mangio.
Di sto passo ingrasserò a vista d'occhio.
<<Bene, dobbiamo iniziare a pensare>>
È più esaltato di me.
<<Penso che per prima cosa, un po' di musica>> vado a prendere il telecomando e appena accendo la TV c'è un telegiornale.

"In collegamento da Los Angeles.
Oggi parliamo di nuovo di gossip ma non di uno qualsiasi, parliamo di Elizabeth Moore e Jason Miller o forse dovrei dire Elizabeth Miller ma andiamo per gradi.
Dal suo trasferimento improvviso ad Atlanta nessuno pensasse che potesse tornare tantomeno Elizabeth che è stata spesso paparazzata a piangere o in giro da sola. Jason però è tornato e sembrava esser disposto a tutto pur di riconquistare la sua donna tanto che sono stati visti insieme al Perch proprio ieri sera. Elizabeth ostentava tanta sicurezza mentre la sua mano era intrecciata a quella dell'ex giocatore dei Lakers.
Un post su Instagram da entrambi i profili dei ragazzi annunciano che preparo diventeranno genitori e che Elizabeth è al primo mese di gravidanza. Questa notizia non è stata l'unica ad avere sorpreso il web ma anche una foto postata dalla giovane con un cofanetto di Tiffany insieme ad una didascalia con "Si" ciò conferma che sono prossimi al matrimonio. Avremmo altro da aspettarci? Insomma, i giovani hanno fatto parlare molto di sé nel giro di un mese.
Non è stata anche una notizia che ci aspettavamo quella delle dimissioni da parte di Miller che ha nominato come capitano della squadra Luke, il numero 18. Avranno già deciso la data delle nozze? I giornalisti potranno accedere?
Per ora è tutto, linea a voi."

Ridacchio e rivolgo un'occhiata d'intesa a Jason. Iniziamo con la lista di tutte le cose da fare: vestito, damigelle, elenco invitati, location, fiori, tema.
Non ho alcuna intenzione di chiamare una Wedding Planner, faremo tutto noi.

<<Direi di iniziare dalla lista degli invitati, è la cosa più semplice>> annuisco e prendo un altro foglio scrivendo in alto a caratteri cubitali "Invitati".

<<Vai con i primi nomi>> <<I nostri genitori, i nostri fratelli, John, Katrine, mio nonno Robert, Blake, Ryan, Chloe, Melanie. Vedi ecco, volevo chiederti se potessimo invitare anche Savannah e Camille, il Coach e la squadra>> <<Certo! Nessun problema>> gli stampo un bacio e sorride.
<<Bene, la lista è pronta>> <<Piccola aspetta un attimo. La nostra famiglia non sa nulla del matrimonio>>
Non ci avevo pensato.
<<Bene, riuniamoci tutti qui. Cucino io>> <<Va bene>> <<Torniamo a noi. La lista degli invitati è fatta, ora pensiamo a dove celebrarlo>> corro di sopra a prendere il computer e torno in soggiorno tenendolo stretto al petto per evitare che possa frantumarsi in mille pezzi essendo che sto correndo.

HAAVEILLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora