CAPITOLO 9

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ELIZABETH'S POV

La somiglianza tra i due si nota a vista d'occhio ma come al solito non me ne sono accorta.

Sophie è la sorella di Jason.

La loro casa è meravigliosa, oltre ad un mega terrazzo con piscina hanno un piccolo idromassaggio che fisso da due minuti, il soggiorno è ampio e luminoso con un divano ad L, due poltrone color grigio chiaro e una grande televisione con vari giochi come la Play, Wii e Xbox mentre al piano superiore ci sono i bagni e le camere da letto.

Inizio a chiacchierare con Sophie e confermo quello che ho detto nello studio, è molto simpatica. 

«Devi passare ogni tanto, facciamo un bagno in piscina» 

«Volentieri, ho puntato gli occhi su l'idromassaggio appena sono entrata» 

«Va bene allora poi puoi farti portare da mio fratello» 

«Sophie, sono tornata!» e sento una porta sbattere talmente forte che penso che si possa staccare.

«Ciao, sono Jennyfer, la sorella di Sophie e Jason» «Ciao, sono Elizabeth» 

«Sophie, Jason è a casa? Abbiamo ospiti»

«Tranquilla, Jenny. È stato Jason a portarla qui»

Adesso sì che sono piuttosto imbarazzata.

Vedo Jason scendere le scale molto velocemente e penso che si sia spaventato per il rumore della porta 

«Sorellina la smetti tutte le volte che entri di sbattere la porta? Prima o poi la staccherai» 

«Si si fratellone come vuoi. Dimmi Elizabeth, come vi conoscete?» 

«Gli sto facendo un tatuaggio, ho un negozio in centro» e appena dico questa frase vedo Jennyfer guardare il fratello con un sorrisetto.

«Posso prendere un appuntamento anche io? Vorrei fare il septum» 

«Certo, tieni, questo è il numero del negozio, puoi chiamare quando vuoi dalle nove alle sei del pomeriggio»

«Va bene allora domani ti chiamerò di sicuro» 

«Bene, ora è meglio che vada, a mio fratello serve la macchina, ciao ragazze e grazie» 

«Vieni ti accompagno fuori».

Mentre mi accompagna fuori sento le due ragazze tirare un urletto e mi viene da ridere se penso che si sono fatte un'idea sbagliata.

«Grazie per il passaggio Elizabeth e spero che quelle due non ti abbiano dato fastidio»

«Assolutamente no, sono simpaticissime ma ora è meglio che vada» non so bene come salutarlo e forse lo capisce perché prende l'iniziativa prendendomi per i fianchi e mi lascia un bacio umido sulla guancia.

«Ciao, piccola»

«Hai già cambiato soprannome?» 

«Mi piace variare, però "Rapunzel" rimane il migliore»

È bellissimo stare tra le sue braccia, mi sento protetta. 

«Ciao, Jason»

«Ciao, Rapunzel»

Nel tragitto verso casa penso a quello che è successo con Jason pochi minuti prima. 

Perché appena mi ha preso per i fianchi ho sentito una scarica elettrica? 

Perché quando mi ha avvicinato a lui mi sono avvicinata ancora di più? 

Per fortuna arrivo a casa e non ho tempo di pensare che mi trovo Andrew appoggiato allo stipite della porta.

HAAVEILLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora