Sabato 11 aprile, Portorico
ELIZABETH'S POV
Stiamo salendo sul jet dei Miller, Aiden è nel passeggino mentre i ragazzi e le nostre famiglie sono i primi a salire.
Domani mi sposo, non ci posso credere.
Il jet decolla e siamo tutti appartati, io, Jason e Aiden, i miei genitori, i genitori di Jason, i genitori di Blake, Ryan e Melanie, James e Sophie, Chloe e Blake. Guardo la mia famiglia al completo e mi rendo conto di non poter desiderare altro, è tutto qui.
L'abito ho dovuto cambiarlo, non avendo più il pancione mi serviva di almeno due taglie più piccolo ma grazie a mia madre abbiamo trovato un vestito mozzafiato. Abbiamo sette ore e venti minuti di aereo e mi godo le coccole che Jason da a me e a mio figlio.
Ricordo come se fosse ieri quando l'ho stretto tra le le braccia per la prima volta, sono scoppiata a piangere mentre Jason mi diede un bacio sulla fronte mentre Aiden strinse il suo dito con la sua mano microscopica. Appena ha aperto gli occhi mi sono resa conto che Jason aveva ragione, è uguale a me e per questo che suo padre è ancora più convinto che farà un sacco di conquiste.Ho paura.
Otto ore dopo, Portorico.
Siamo atterrati poco fa e siamo già diretti all'hotel che abbiamo prenotato per la serata, ci fermeremo qui stanotte tutti insieme mentre domani rimarranno solo le nostre famiglie e i nostri amici perché per me e il mio futuro marito ho organizzato altro. Aiden lo lascerò a mia madre andandolo a prendere il pomeriggio successivo.
Preparo Aiden per andare a cena nella zona ristorante dell'hotel, Jason è sotto la doccia mentre a me mancano solo le scarpe <<Amore, quanto sei bello>> mi guarda con i suoi occhioni grigi, così simili ai miei ma così innocenti.
<<Siete una visione>> ho Aiden in braccio davanti allo specchio, perfettamente vestiti e profumati mentre lo cullo facendo delle facce buffe quando guarda verso lo specchio. A lui ho messo una tutina a maniche lunghe bianca insieme alle scarpette mentre io ho dei sandali dorati con gli intrecci lungo il polpaccio, un tubino nero senza scollatura e spalline sottili.
<<Anche tu non stai per niente male>> lo squadro dalla testa ai piedi senza ritegno e quando lo guardo negli occhi il suo volto è attraversato da una scintilla di desiderio. È da circa un mese e mezzo che io e Jason non ci diamo dentro, parole sue ovviamente.
Andiamo di sotto e hanno già tutti preso posto, mancavamo solo noi. <<Ecco la famiglia felice>> sorrido, hai proprio ragione Ryan. Prendiamo posto e ci viene servita la cena, brindiamo e finalmente posso dire addio all'acqua, iniziavo a stufarmi.
<<Ai futuri sposi>> alziamo i calici mentre stampo un bacio sulle labbra di Jason anche se con un po' di fatica perché il passeggino è proprio in mezzo a noi. Passiamo la serata così, a ridere e a scherzare finché non si fanno le undici e mezza e le ore di volo iniziano a farsi sentire. Trascinano via il mio futuro marito con la scusa del "non potete dormire insieme" e mi ritrovo in un letto matrimoniale enorme con Sophie mentre Jason è da James. <<Allora, è tutto pronto?>> sussurro per non svegliare la creatura che dorme beatamente nella culla affianco al letto <<Tutto pronto, come reagirà?>> <<Bene, ti ama e ne sarà entusiasta>> Sophie ha scoperto di essere incinta, eravamo tutte da me e ha deciso di fare il test, inutile dire che appena è comparsa la scritta "positivo" abbiamo urlato dalla gioia. So per certo che Jason non vede l'ora di diventare zio e che i miei genitori non vedono l'ora di diventare nonni di più bambini possibile. <<Speriamo, già lo amo>> dice accarezzandosi il ventre ancora piatto <<Ti capisco, anche io l'ho amato da subito>> <<Avete fatto un capolavoro Elizabeth, è stupendo>> alludendo al mio bambino <<Grazie. Sono sicura che anche il vostro sarà stupendo>>.
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HAAVEILLA
Romance-IN REVISIONE- Haaveilla è una parola finlandese che Elizabeth Moore ha tatuata sul retro del collo. Sognare ad occhi aperti rappresenta a pieno il carattere della ventitreenne che fa la tatuatrice nel centro di Los Angeles, lei sogna di diventare...