CAPITOLO 18

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Sebbene non volessi, quel giorno mio padre restò a casa tutto il pomeriggio, perché, a detta sua, "preoccupato della mia fragile condizione di salute". Mi ero ripreso immediatamente e quel pezzetto di pane mi aveva restituito un po' di forze, ma i genitori sono fatti così, estremamente premurosi, e se stava mentendo ancora, bisogna ammettere che recitava bene. Mentre studiavo, chattavo con Nora. Si lamentava del fatto che non avrebbe potuto vedermi, perché avevo saltato gli allenamenti, e avrebbe voluto accompagnarmi come il giorno precedente; inoltre si annoiava a morte perché sola a casa. Mi riempiva d'affetto per quello che mi era successo. Il suo però era ben accetto, a differenza di quello di mio padre, ed ero sicuro fosse sincero. Al di là di questo, qualsiasi altra cosa mi avesse detto, per me sarebbe stato qualcosa di straordinario. Infondo è così quando ci si innamora, se ricambiato o no. Tuttavia io ero consapevole che fosse ricambiato, ma timidezza e prudenza  ci impedivano di confessarlo. Ogni giorno aumentava sempre più il desiderio di averla mia e chi diceva che l'attesa del piacere è essa stessa il piacere si sbagliava di grosso. Realizzai che la amavo davvero e volevo averla il prima possibile.
<< Fanculo! >> Esclamai in segno di liberazione. Presi coraggio e mandai a Nora il messaggio in cui la invitavo a casa.
Nel frattempo il tempo passava. Senza rendermene conto il cielo era illuminato solamente dal crepuscolo e mio padre era andato via da casa, la quale era cosparsa dall'odore della cena che stava cucinando mia madre.
La sua risposta fu un "sì" apparentemente freddo, ma poi inviò una nota vocale in cui frettolosamente mi diceva che era tornato il padre a casa senza preavviso e doveva mettersi subito a studiare. In quei pochi secondi però si sentiva la gioia che trapelava dalla sua voce, così presi una decisione fondamentale: se sarebbe piaciuta a mia madre mi sarei dichiarato, sperando che tutto sarebbe andato liscio.
Di quello che avevo studiato non avevo appreso letteralmente nulla, ma ero forte della giustifica del certificato medico, pertanto i professori non avrebbero potuto interrogarmi. Dopotutto l'amore è anche questo. Una persona riesce a farti focalizzare solo su di lei, come per magia, facendoti ignorare tutto quello che non le riguarda. Questo però non poteva essere possibile per la mia passione verso il calcio. Riuscii a dire di no a Caterina in diverse occasioni pur di non rinunciare ad allenamenti o partite e dovevo solo sperare che Nora capisse che questa era una delle mie priorità.

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