Intervallo. Eravamo nello spogliatoio.
<< Devo fare assolutamente un cambio, ma non so se far uscire un attaccante o un centrocampista. >> Disse il mister.
Il mio volto fu riempito improvvisamente da un'espressione di speranza.
<< In ogni caso deve entrare un difensore. - Aggiunse. - Non possiamo rischiare di prendere un altro gol. >>
Tutta la speranza che avevo, quindi, crollò miseramente, ma non potevo tacere. Tralasciando il fatto che quella partita era troppo importante per me, non potevo vedere i miei compagni demoralizzati e il mister sperare di non subire altri gol.
<< È possibile che questa squadra non abbia un punto debole? - Esclamai. - Sono forti, sì, hanno messo dentro addirittura due gol. E quindi? Dobbiamo limitarci a perdere solo 2-0? Dobbiamo essere determinati, dovete attaccare con tutte le forze! Se segniamo subito abbiamo l'occasione di ribaltare la partita. Fa niente che rischiamo qualche contropiede, tanto hanno dimostrato di poter segnare in tutti i modi. In questi casi è l'attacco la miglior difesa! >>
<< Continuate a giocare come abbiamo sempre fatto. Ora rientrate in campo. >> Concluse il mister.
Tutti uscirono dagli spogliatoi ed io con loro, ma il mister mi fermò in modo da poter parlare da soli.
<< Capisco esattamente come ti senti. - Disse. - Però rifletti: da quando giochi in questa squadra i risultati sono sempre stati scadenti ed è sempre stato così purtroppo, anche quando io non allenavo qua. Il gruppo ha fatto una bellissima figura quest'anno, ma l'unico che ha dimostrato miglioramenti nel corso degli anni sei tu, quindi per loro questa è una vittoria. >>
<< Ma sono tutti ragazzi in gamba. Questi sono ragionamenti da perdenti...>>
<< Devono fare le loro esperienze. Non potranno contare su di te per sempre... E non preoccuparti per il tuo futuro, so quello che faccio. >>
<< Cos'ha in mente? >>
<< Lasciami lavorare e riscaldati finché non ti dico di entrare. >>
Cominciò il secondo tempo. I miei compagni cominciarono a giocare leggermente meglio, ma il divario tra le due fazioni era ancora tanto. Tuttavia, la forza di volontà era tanta e la squadra creava sempre più azioni da gol fino a schiacciare gli avversari nella propria trequarti. Però era passato tanto tempo ed erano trascorsi quasi trenta minuti dall'inizio del secondo tempo.
Mi chiedevo per quale motivo il mister ancora non mi aveva fatto entrare in campo, mentre la squadra avversaria aveva già usufruito di tutti i cambi per riottenere il possesso palla. Continuavo a riscaldarmi come diceva lui (anche se ormai il tempo di riscaldamento era diventato più che sufficiente), ma dovevo farlo, dopo aver trasgredito un suo ordine.
Finalmente arrivò il punto di svolta: calcio d'angolo in nostro favore, tocco con un braccio da parte di un difensore avversario, quindi espulsione e rigore.
<< Cambio! >> Urlò il mister dall'area tecnica mentre mi fece il cenno di avvicinarmi.
<< Francesco, hai visto che hanno un punto debole? - Disse soddisfatto. - Era dall'inizio che soffrivano i calci piazzati. Adesso sta' attento: manca più o meno un quarto d'ora alla fine. Segna quel rigore. Sentiranno la pressione, ma noi continueremo a difenderci e tu dovrai dare una mano. Con un solo gol di scarto, quindici minuti ti bastano per ribaltarla, no? >>
<< Sono anche troppi. - Risposi orgogliosamente. - Grazie per la fiducia. >>
Finalmente entrai in campo. Dovevo fare di tutto per ripagare la fiducia datami dal mister.
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Le pagine più buie
General FictionIl viaggio psicologico attraverso la mente di un giovane aspirante calciatore, che, già segnato dagli eventi vissuti durante l'infanzia e l'adolescenza, vivrà diverse importanti svolte nella sua vita. Riuscirà a realizzare il suo sogno e, soprattutt...