CAPITOLO 23

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La giornata non era finita e la sfortuna neanche.
Uscii da scuola e stavo tornando a casa con Nora. Mi trovavo accanto alla mia ragazza, quella che per me era la ragazza più bella di tutte, eppure ero abbattuto. Non sono mai stato una persona ossessionata dall'andare bene a scuola, però ero bravo e quando qualcosa andava storto me la prendevo tanto male.
<< Perché stai così? - Mi chiese Nora con la tipica preoccupazione femminile. - Sarà mica per via del compito? >>
<< Sì. >>
<< Suvvia, hai una media insufficiente, sì, ma solo in una materia. Sicuramente i professori chiuderanno un occhio. So bene quanto te quanto sia importante avere tanti punti di credito. >>
<< Già... >>
<< Dai, sorridi. Fallo per me. >>
Le sorrisi e lei mi diede un bacio.
<< Sfogati in allenamento. - Disse Nora che poi cominciò a guardarmi con uno sguardo ammiccante. - Magari tra un po' di tempo potrai sfogarti anche in un altro modo. >>
Sapevo bene a cosa alludesse ed entrambi sapevamo che c'era una forte attrazione fisica da ambedue parti. Tuttavia preferivo non aprire un discorso così delicato per una coppia che è fidanzata da troppo poco tempo. Quindi, approfittai del fatto che eravamo nei pressi di casa sua e la salutai. Era palese che lei avesse capito che volevo evitare l'argomento, ma mi comprese e sorrise intelligentemente dopo avermi salutato.
Successivamente andai al campo per la doppia seduta d'allenamento, ma, come anticipato, mi aspettava una sgradevole notizia.
<< Vieni Francesco, devo farti un discorso... >> Mi annunciò il mister con tono paterno mentre tutta la squadra si stava allenando.
Andammo, pertanto, in disparte. Ero leggermente preoccupato, ma sapevo che non poteva essere nulla di così grave. Invece mi sbagliavo.
<< Ho preso una decisione. - Disse il mister dispiaciuto. - So che non è molto professionale per un allenatore svelare le proprie intenzioni prima di una partita, tra l'altro la nostra è addirittura una finale, però è una cosa che ti riguarda e lo sai che per me, più di tutti gli altri ragazzi, sei come un figlio. >>
<< Non ci giri intorno, per favore. >>
<< Sei molto teso, forse ho sbagliato. >>
<< No, no. Sono calmissimo, glielo assicuro. >>
<< Va bene, va bene. Ecco... Gli altri ancora non lo sanno, perché in realtà non è una decisione definitiva, anche se al 99% sarà così, però spero che gli allenamenti di oggi potranno farmi cambiare idea. Bene, arrivo al dunque... Credo che sia meglio per te che non giocherai la partita da titolare. >>
<< È uno scherzo, vero? >>
<< No. Appena ieri hai avuto un malore. Domenica invece hai subito un colpo nel punto in cui ti eri infortunato. E domenica era proprio la prima partita che hai giocato dopo l'infortunio. >>
<< Non può farmi questo. Non è una semplice partita quella che dovremo giocare. È la finale. Sarà fondamentale per il mio futuro. >>
<< Non voglio mica stroncarti la carriera. Ma è meglio che gli osservatori non ti vedano proprio piuttosto che lo facciano nella tua peggiore condizione. >>
<< Non è detto che non avrò una buona condizione. >>
<< Su questo hai ragione, difatti avevo specificato che gli allenamenti di oggi hanno il duro compito di farmi cambiare idea. >>
<< Se non saranno sufficienti gli allenamenti di oggi, mi allenerò da solo anche domani. >>
<< Non devi affaticarti. È proprio questo il motivo per cui non voglio farti giocare. Ci tengo maggiormente alla tua salute che alla tua carriera. Sai quanti giovani aspiranti calciatori hanno fatto brutte figure per aver faticato troppo prima di una prova (?) >>
<< Io non sarò uno di questi. Conta la qualità e non la quantità. Posso allenarmi tanto, ma bene, senza sprecare troppe energie. >>
La mia determinazione doveva essere più forte del mio stesso fisico. Dovevo fare di tutto per l'evento più importante della mia vita fino a quel punto.

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