CAPITOLO 30

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Prima di quel momento non vidi mai mia madre discutere in modo così serio. Si era allontanata da me per non farmi sentire la conversazione, ma dal suo tono silenzioso e lo sguardo cupo che vidi attraverso uno specchio erano la prova che la faccenda era molto seria.
<< Ti dicevo... - Disse sedendosi su una sedia. - Tuttavia, non era vero e l'ho scoperto solamente oggi, come sono stata ingenua... Era normale che uno come lui avesse qualcosa da nascondere, altrimenti avrebbe insistito per dormire in questa casa. Un posto dove vivere ce l'ha ed è con sua figlia. >>
<< Quel maledetto non ha mai finito di prenderti in giro! >>
<< Calmati. Anzi è meglio che tu te ne vada, sta arrivando qui. >>
<< Sai che non me ne andrò mai. Ma parliamo con calma. Innanzitutto volevo chiederti come l'hai scoperto. >>
<< Quell'idiota non è stato furbo: aveva dimenticato di dire alla figlia che non sarebbe ritornato a casa entro quest'ora e quindi lei l'ha telefonato. Anche in quest'occasione è stato poco furbo, perché sebbene lui abbia fatto il vago, io avevo sentito chiaramente cosa veniva detto dall'altro lato e l'ha chiamato "papà". >>
<< Ah, ecco. L'altra cosa che volevo chiederti era il contenuto della telefonata. Perché sta venendo qui? >>
<< Ha detto che deve chiarire una volta per tutta la sua difficile situazione e non può farlo a telefono perché ha dimenticato una cosa qua, a casa nostra, e quindi mi avrebbe parlato dal vivo. >>
<< Cos'ha dimenticato? >>
<< Non gliel'ho chiesto, ma non penso sia una cosa importante, no? >>
<< No, no. Era semplice curiosità...>>
<< Adesso va'. Non so dove abita con sua figlia, ma ha detto che sarebbe arrivato presto. Non voglio che tu assista ancora a dei litigi, non hai fatto nulla per meritartelo e purtroppo questa è la sorte che hai avuto anche quando eri più piccolo. >>
<< Mamma, adesso sono grande. So affrontare una discussione e voglio dirgliene quattro a quel lurido verme. >>
<< Te lo chiedo per favore. Oggi già hai avuto una grande delusione, non voglio che questa giornata te la ricorderai per sempre solo per cose negative. Vai da Nora, lei saprà come tirarti su il morale, proprio come Caterina. >>
<< È una persona indubbiamente importante per me, ma non viene prima di te. >>
<< Non farti implorare. Nella mia vita ho avuto poca dignità negli ultimi anni, non voglio seppellirla del tutto inginocchiandoti davanti a te per dirti di andare. >>
Era strano come mia madre cambiò in pochi minuti, ma non potevo fare altro che darle retta, anche se avrei voluto restare con lei. Così andai via senza aggiungere parola. Ovviamente scesi le scale e quando arrivai al piano terra, vidi che qualcuno era appena entrato in ascensore. Probabilmente era lui. La tentazione di ritornare a casa era forte, ma ormai avevo preferito fare ciò che mia madre mi avevi chiesto.
Arrivai, quindi, a casa di Nora che mi accolse letteralmente a braccia aperte. Aveva saputo la notizia da Angelo, il quale sapeva dove vedere in tempo reale i risultati delle partite del campionato dilettantistico. Dunque mi saltò tra le braccia e mi disse tristemente che le era dispiaciuto quanto successo. Eravamo entrambi seduti sul divano e lei mi parlava di non so cosa, la mia mente era concentrata solo sugli avvenimenti tra mia madre e quell'uomo. Nora notò il mio sguardo assente e un po' triste, ma non sapeva che non era di certo per la sconfitta e cercò di attirare la mia attenzione accarezzandomi la faccia, per poi tentare di baciarmi.
<< Scusa, non è il momento. >> Le dissi.
<< Non abbatterti! Non è sicuro che non diventerai un professionista. >>
<< Non è per quello, il problema è legato ai miei genitori. Sta succedendo qualcosa di grave a casa ed io non sono lì, almeno fisicamente. >>
<< Ah, capisco... Beh, purtroppo non so come esserti d'aiuto, anche io non ho avuto una situazione familiare come le altre. Ero sola con mia madre, poi sola con mio padre, ma quando siamo venuti qui, sono sola, con nessuno se non con te. Come ti accenno spesso, tra lavoro ed impegni extra, come dice, mio padre non c'è mai. >>
<< Tranquilla. Non mi servono parole di conforto, l'unica cosa che mi serve è andare lì. >>
<< E andiamoci allora. >>
<< Non voglio farti assistere a nulla di brutto. >>
<< Non sono una tipa sveglia come te, ma noi donne abbiamo il nostro intuito e purtroppo devo dirti che ho un brutto presentimento. >>
Appena Nora smise di parlare, squillò il mio telefono: era mia madre.

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