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«Dai Ayumi, mi puoi dire dove stiamo andando?» dissi sbuffando. Stavamo camminando da un po'.

«No, lo scoprirai tra un po'.»

«Vedi di dire la verità, perché io non camminerò un'altra mezz'ora.»

«Sì è lì dietro l'angolo il posto.»

Arrivammo ad una casa, non molto grande, ma tenuta bene. Ayumi suonò il campanello.

«Ayumi, di chi è questa casa? Sai che mi sale l'ansia quando non so dove sono.»

«Dai rilassati, è il tuo compleanno, nessuno ti vuole uccidere.» disse lei ridendo.

«Ah ah ah simpatica.»

La porta si aprì e noi entrammo. C'era un stanza grande, con alcune sedie e poltrone, un tavolo pieno di cibo e bevande, dei palloncini e delle decorazioni. Al centro della stanza c'erano tutti i miei amici di scuola vestiti eleganti, con una scatola enorme davanti.

«AUGURI VECCHIACCIA.» disse Agnese, che compiva gli anni dopo di me.

«Grazie ragazzi, non so cosa dire.» dissi stupita e contenta.

«Devi dire che sono fantastica, perché ho organizzato tutto io.» disse Ayumi, con una faccia da superiorità.

«Fanculo.» dissi abbracciandola.

«Quanta gratitudine. Ora apri il regalo.» disse lei ridendo.

«Eh calma Ayumi.» dissi avvicinandomi al regalo.

Lo aprii togliendo tutta la carta che c'era attorno. Dentro c'erano un sacco di pacchettini medio piccoli.

Il primo conteneva un portachiavi con tantissimi codici di Spotify, che corrispondevano a canzoni.

«Queste sono canzoni che ti dedichiamo, ognuno ne ha scelte alcune. Quelle dello stesso colore sono della stessa persona. Puoi ascoltarle quando ti va, basta che inquadri con il telefono il codice e ti verrà la canzone.» spiegò Agnese.

«Bellissimo.» dissi emozionata.

Aprii un altro pacchetto. Dentro c'era una maglietta nera con scritto in inglese: "Sì sono timida, problemi?".
Era azzeccatissima e io mi misi a ridere.

Negli altri pacchetti c'era un album di foto con tutti i miei amici, fatte di nascosto durante i cambi dell'ora e tantissimi dolci e schifezze.

C'erano altri piccoli regali: penne, quadernetti e altre cosine carine.

Abbracciai tutti per ringraziarli. Non me l'aspettavo.

Festeggiammo tutta la sera, per fortuna era sabato e l'indomani non avremmo avuto scuola.

Verso fine serata, quando quasi tutti erano andati a casa, si erano formati dei gruppetti di due o tre persone.

Agnese era in disparte con il suo ragazzo e Ayumi stava parlando con Teresa.

Mi sedetti su una poltrona, guardando un po' per la stanza. Era stata una serata stupenda.

Andrea si avvicinò a me per parlare.

«Posso?» chiese e si sedette a fianco a me, stando un po' stretti.

«Allora, ti è piaciuta la festa Ceciu?»

«Sì un sacco, grazie mille. Ora sono un po' stanca» dissi appoggiando la mia testa alla sua spalla. Con lui non provavo nessuna vergogna, facevo solo quello che mi passava per la testa.

«Ti accompagno a casa?» mi chiese, vedendo che quasi non riuscivo a tenere gli occhi aperti.

«Sì, se non devi fare altro.» dissi alzandomi.

«No, tranquilla. Ho tutto il tempo.» disse lui sorridendo.

nota autrice

e niente, festa a sorpresa

adoro la cosa con le canzoni, Ayumi, segnatelo

eheh Andrea che la accompagna chissà cosa succederà

non so se siete svegli, ma al massimo lo leggete domani

bye
ceciu

Just a strange family || One directionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora