Passò un mese in tranquillità, non successe molto. I miei fratelli erano un po' spaesati senza Zayn, ma stavano cercando comunque di andare avanti.Una sera Agnese mi convinse, non so come, ad andare ad una festa in un locale. Io non amavo molto stare in mezzo a tante persone brille che non conoscevo.
Andammo a piedi, cosa difficile quando hai dei tacchi e sei vestita bene.
«Senti, io cammino scalza. Mi sono rotta i coglioni di questi tacchi.» disse Agnese, fermandosi per togliersi le scarpe.
«Per forza non riesci a camminare, hai dei tacchi altissimi.» dissi io ridendo alla affermazione della mia amica.
Non eravamo molto lontano dal locale per fortuna, infatti dopo aver camminato qualche minuto, arrivammo.
C'era pieno di gente e subito persi Agnese, che si era già mischiata con le altre persone. Stavo per girarmi e tornare a casa, quando proprio lei mi afferrò il braccio e mi disse: «Devi seguirmi, sennò ti perdi.»
Come se fosse stata io a perderla, non lei ad abbandonarmi. Già iniziava male questa serata e non ero ancora entrata nella stanza.
«Dai ti divertirai, sciogliti un po'. Andiamo a ballare.» disse Agnese, vedendo la mia faccia e facendo una smorfia per farmi ridere.
«Ma lo sai che sono un pezzo di legno, mi vergogno.» dissi ridendo. Agnese sapeva sempre come farmi ridere, anche quando ero arrabbiata.
«Gne gne gne. Perché ti vergogni con quella faccia che ti ritrovi, dovresti vantarti.» disse lei, spingendomi verso la pista di ballo.
«Piuttosto di ballare faccio tutto quello che vuoi.» dissi senza pensare.
«Ok, andiamo a bere allora.» disse lei tranquillamente, smettendo di spingermi.
«Che rompicoglioni che sei.» dissi ridendo, volevo divertirmi.
«Accetti?» disse lei incredula.
«Non ballerò.»
«Ok allora andiamo al bancone.» disse lei trascinandomi verso il bar.
Agnese ordinò due cocktail di cui non non capii neanche il nome. Me ne passò uno e mi esortò a berlo.
Devo dire che non reggo molto l'alcool, perciò ero già un po' brilla. Ecco perché decisi di mia spontanea volontà di andare a ballare.
Agnese stupita mi seguì e ballammo, spero bene perché non mi ricordai niente il giorno dopo.
«Ho sete, ordiniamo qualcos'altro?» dissi dopo un po' alla mia amica.
«Va bene, seguimi.» disse lei, prendendomi il braccio sempre per non perdermi.
Arrivate al bar, Agnese ordinò. Io non avevo idea di cosa stavo bevendo, sapevo solo che era buono.
Eravamo appoggiate al bancone, chiacchierando e bevendo, quando qualcuno mi chiamò.
«Ceciu, cosa ci fai qui?»
«Non ti voglio più vedere e non chiamarmi così, solo gli amici possono.» dissi, dopo essermi girata e aver riconosciuto la persona che mi aveva chiamato.
nota autrice
in ritardo di un giorno, che palleeee non ho tempo
puntualizzo per la Ayuz che si starà già preoccupando, non ho mai bevuto bevande alcoliche keep calm ahahaha
ma l'importante è questo: chi è la persona che ha chiamato Cecilia?
bye
ceciu
STAI LEGGENDO
Just a strange family || One direction
Fanfictionallora questo è come immagino la mia vita se gli 1D mi adottassero. lo so che alcune cose non combaciano con la realtà, infatti è una storia inventata :) se siete qui per criticare, evitate, preferisco i consigli COMPLETA