Chapitre 27

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Entro in ufficio, come se nulla fosse successo, Alessandro sembra preoccupato, si mangia le unghie mentre guarda fuori dalla finestra, cosa che fa quasi sempre quando è sotto stress. Non deve essersi accorto di me dato che non si è nemmeno voltato per vedere chi sia entrato, così invece di chiudere la porta lentamente la sbatto. Ale sobbalza sul posto e si volta di scatto rimanendo scioccato senza motivo, almeno credo《Allora?》chiede picchiettando il piede al suolo ripetutamente. Mi prendo il mio tempo e vado a sedermi per essere più comoda《Ti ha licenziata?》butta li Alessandro. Cerco di non sorridere e fare la seria e la misteriosa ancora per un po'《Diciamo forse》rispondo《Come forse?》 Ale sembra non capire così parto in quarta《Non mi hanno licenziata, tutt'altro. Pensa che il sig. Gabriel mi ha proposto di diventare sua allieve dato il mio talento così che un giorno mi possa persino lasciare la sua eredità.》dico abbastanza poco convinta delle mie parole《È perché parli così? Fai sembrare questa cosa inutile quando ha un valore immenso. Hai accettato, vero?》domanda Ale sorridendo, chino il capo e lo rialzo dopo qualche secondo《Vuoi che ti dica la verità? No, non ho accettato. Anche se questo era più o meno il mio sogno da piccola ora non sono pronta a tutto questo. Dovrei cambiare tutto e sono anche stufa di farlo. E sì. Lo so perfettamente che ho sprecato una possibilità d'oro ma questa è la mia scelta. Dovete imparare ad accettarla 》dico mettendo le mani avanti per indicare di non controbattere《Lo sai che in questo caso non lo farei mai. Insomma, al tuo posto avrei fatto il contrario ma, conoscendoti era plausibile la risposta che avresti dato. Rispetto e accetto pienamente la tua scelta e decisione. In futuro magari si potrà di nuovo toccare questo argomento》dice, sorrido. In questo momento vorrei abbracciarlo, è veramente meraviglioso quando si comporta così《Se vuoi che te la dica tutta non è solo perché non mi sento pronta il motivo per cui ho rifiutato la proposta sei stato tu. Tu, i miei amici, la mia famiglia. Ci ho riflettuto per qualche secondo. Ti rendi conto che dovrei abbandonarvi completamente? Non potrei più passare del tempo con voi e questo, secondo me è più importante della fama》. Alessandro si alza e senza dire niente si avvicina a me e mi abbraccia, mi stringe forte facendomi percepire quanto mi voglia bene. Non ho mai messo in discussione la nostra amicizia. È sempre stato al mio fianco quando ero proprio nel buio più totale ed anche in parte grazie a lui che sono riuscita, diciamo, a tirarmi su. Da quando ho deciso di dirgli la verità l'ho percepito più come un fratello che come un'amico. Anche se non ci sentivamo più da anni il nostro legame è sempre stato indistruttibile e in poco tempo lo abbiamo sempre rinforzato di più.
Ad interromperci è il bussare della porta, ci stacchiamo dall'abbraccio e torniamo composti《Avanti》dico. La porta viene aperta lentamente, lasciandola cigolare lievemente, dietro ad essa fa la sua comparsa Adrien vestito sportivo, l'esatto contrario di una decina di minuti fa《Marinette, vorrei parlarti. Ti va bene?》chiede, guardo Ale che sorride sereno.
Prima di uscire fuori lo saluto con un bacio sulla guancia, cosa che di sicuro non sfugge inosservata ad Adrien, però ben gli sta in fin dei conti. Prendo il cappotto e lo tengo in mano in caso voglia uscire fuori a parlare. Non sembra a suo agio, anzi, sembra agitato, di sicuro dove parlarmi di quello che è successo ieri e anche se non lo do a vedere mi sento esattamente come lui, agitata. Ieri non è che era una situazione comoda tra noi, dopo tutto quello che è passato, ritrovarci a dormire sotto lo stesso tetto e anche gli avvenimenti che sono capitati e strano, anzi, tutto quello che sta succedendo da quando sono atterrata qui a Parigi è strano e quasi incomprensibile, quante possibilità c'erano che accadesse tutto ciò?
Lo seguo in silenzio non preferendo parola, voglio che sia lui a cominciare. 《Allora, volevo chiarire quello che è successo》dice dopo una manciata di minuti. Si ferma di scatto ma non si volta, lo osservo da dietro e cerco di trovare le parole adatte per continuare la conversazione che si è appena creata《Anche io, dovevo parlarti già di prima mattina ma non ti ho trovato e poi a lavoro sono anche dovuta uscire.》dico alzando di poco i lati della bocca mostrando un piccolo sorriso che non vedrà di sicuro.

Ci ritroviamo su una panchina vicino ad una bar proprio a pochi passi dalla Maison. Adrien ha proposto di parlare davanti ad una tazzina di caffè e qualche dolcetto, non ho rifiutato, almeno ci sentiremo più a nostro agio. 《Voglio subito arrivare al punto. Spero tutto quello che è successo non ti abbia dato fastidio, il mio comportamento e tutto il resto. Lo sai che tengo a te e sai anche parte della mia storia. Se non ci fosse stato nessuno ad intralciare a quest'ora non saremmo qua. Io non voglio che ci comportiamo da sconosciuto dopo tutto quello che è accaduto. Non ho mai smesso di volerti bene, anche perché mi hai sempre trattato bene e mi dispiace molto per come ti sei sentita dopo la rottura. Ma come ben sai ci ho sofferto anche io. Io voglio riallacciare i rapporti con te, mi basta essere pure amici, sono stato uno stupido idiota, lo ammetto di nuovo, e lo sono tutt'ora, ma so che tu puoi perdonarmi se lo vuoi, non dico che lo devi fare per forza...》 mi limito ad annuire, sorseggio il caffè piano, per non scottarmi tenendo gli occhi chiusi e assaporandone il gusto forte《Io voglio perdonarti, ce la metto tutta, sul serio, ma sono bloccata al passato. Peró non posso trascurare quello che ai fatto e che fai per me, ti ringrazio di tutto, davvero. Ieri notte non avrei saputo che fare se non saresti intervenuto tu, ti sei pure ferito e mi dispiace, sarei io quella che si deve assumere anche le proprie colpe in parte. Insomma, parliamoci chiaro, dopo tutto questo tempo ti stai comportando come se non fosse successo...beh, quello che è successo. Percepisco che provi ancora qualcosa per me e non posso negare, anche perché mentirei sia a me che a quelli che mi stanno intorno, che anche io provo qualcosa per te, di certo non è come all'inizio di tutto questo. Possiamo paragonarla ad una piccola lucina che si è rimpicciolita ma che non si spegnerà mai. E fidati che sarà sempre così.》dico poggiando la tazzina sul tavolo e afferando un mini cupcake. Non so cosa mi prende. Ma è ora che vada avanti. Voglio smetterla di comportarmi da bambina. Sono grande e devo dimostrare di essere matura. È inutile comportarsi così, io e Adrien, pur essendo ex fidanzati, possiamo sempre diventare amici, non dico di avere un rapporto così come con gli altri, come Alya, Nino, Chloé oppure come Alessandro, ma almeno salutarci per strada se ci vediamo e scambiare quattro parole. Ci penso e ripenso a tutte le cavolate che ho pensato in questi tempi, ed è giunta l'ora che mi comporti da persona matura, così come avrei dovuto comportarmi dall'inizio. 《Quindi questo vuol dire che...》comincia in modo seducente ma venendo subito interrotto da me《Wo, wo, wo...cioè...insomma》《Stavo scherzando!》esclama. Metto un broncio e incrociò le braccia, ci mette qualche secondo per mandarmi in palla《Possiamo essere amici, tenterò di comportarmi da buona amica》dico tornando ad essere me stessa. Adrien sorride e si alza in piedi avvicinandosi lentamente a me, lo guardo finché non me lo ritrovo davanti e sono costretta ad alzare la testa per poterlo guardare in viso, allarga il suo sorriso e mi affera per le spalle facendomi alzare, allarga le mie braccia e si avventa tra di esse abbracciandomi forte. Rimango sorpresa per qualche secondo ma subito dopo ricambio. Spero di aver fatto la scelta giusta.

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