Chapitre 20

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Chiudo la porta dell'ufficio e tiro un sospiro, Alessandro è uscito prima e non ha dato nessuna spiegazione, ma va bene così, già da questa mattina sembrava strano, non vorrei fosse successo qualcosa tra lui e Chloé, li vedo come una bella coppia, mi dispiacerebbe non vederli insieme. Ho rifletto durante il tempo che sono rimasta da sola, è l'ora forse che mi trovi pure io qualcuno di nuovo, con cui passare il tempo insieme e che mi ami per davvero. Perché devo continuare a fermarmi al passato quando ormai non c'è più, perché devo fermarmi fermando così anche il mio futuro? Mi incammino per le scale osservando a terra come per paura di poter cadere, passo dopo passo, gradino dopo gradino senza fretta, quasi sembra che abbi paura delle scale, effettivamente sono caduta parecchie volte dalle scale e assicuro che non è una bella esperienza. Arrivo in fondo alle scale e punto immediatamente la porta di uscita, e questa volta a passo veloce mi avvicino ad essa ed esco fuori. Respiro l'aria aperta, come se avessi trattenuto il fiato per tutto il tempo che sono stata quì dentro, il sole si nasconde tra le nuvole che si stanno radunando, un'altra pioggia in arrivo, evviva! Qui l'autunno e molto più piovoso rispetto in America, chissà l'inverno.
Mi avvio per il marciapiede guardando il cielo, tenendo gli occhi fissi alla nuvola che nasconde il sole non facendo caso a dove metto i piedi, sento la terra mancare sotto i piedi e mi aspetto il peggio, chiudo gli occhi e aspetto lo schianto che non arriva, mi rendo conto di essere appoggiata a qualcosa, o meglio qualcuno, spalanco gli occhi e mi soffermo sul viso, occhi verdi e capelli biondi, li sgrano e mi allontano subito《S-scusa》biascico a bassa voce mentre ritorno a camminare《Non c'è di che》risponde Adrien, non percepisco la sua presenza dietro di me e tiro un lungo sospiro, proprio lui cavolo? Preferivo cadere a terra davanti a tutti che essere afferrata da lui.

In lontananza riesco a vedere la pasticceria e seduta ad una panchina Alya è china sul cellulare mentre le sue dita scivolano sulle schermo, mi avvicino lentamente con un sorriso furbo in volto, senza fare rumore mi ritrovo dietro di lei e a quanto pare non se ne è accorta, la vedo muoversi e trattengo il respiro, se si gira non riuscirò a mettere in atto il mio piano malefico. La osservo guardarsi intorno in cerca di me presuppongono mentre sbuffa di frustrazione varie volte il che mi fa sorridere, per la prima volta dopo un po' di tempo, un vero sorriso spontaneo, con lei mi sembra che le nuvole nere che mi oscurano la testa svaniscono mentre al loro posto esce un sole splendente come pochi. Prendo coraggio e allungo la mano, voglio appoggiarla sulla sua spalla giusto per un piccolo spavento, sono a qualche millimetro quando la vedo girarsi di scatto e afferrare il mio polso, sussulto e la guardo sconvolta, neanche a spaventare le persone sono buona《M-ma...》balbetto《Pensavi non mi fossi accorta della tua presenza?》chiede furba, scuoto il capo e mi libero dalla sua presa, giro intorno alla panchina e mi ci siedo《Volevi vedermi?》chiedo tornando seria all'improvviso《Si. In questi giorni ti ho vista parecchio giù di morale》《Mi stalkeri ancora?》《Non pensare che non ti veda per strada》abbasso il capo e chiudo gli occhi《Non è che in questi giorni mi senta molto a mio agio, stan...》《Alt!》mi ferma mettendo la sua mano a coprirmi la bocca《Non voglio sapere il perché, non voglio essere invadente. Voglio solo tirarti su l'umore》scostò la sua mano e sorrido appena《Davvero, non devi perdere tempo con me. Me la caverò da sola》cerco di fargli cambiare idea, ma la sua espressione mi fa intuire che qualsiaisi cosa dica non mi mollerà, roteo gli occhi e sorrido appena《Andiamo?》chiede prendendomi per mano, non faccio nemmeno in tempo a rispondergli che mi trascina per le varie vie della famosa capitale francese.

《Alya, rallenta il passo》le dico, sarà una decina di minuti che a passo svelto mi trascina per le vie e non riesco ad opporre resistenza, mi sentirei in colpa vederla dispiaciuta, in risposta lei scuote il capo senza voltarsi nemmeno per guardarmi《Dove mi stai portando?》chiedo ma lei non risponde facendo finta di niente, sbuffo e mi lascio guidare.
Passiamo davanti la maison Agreste e per qualche secondo la guardo nuovamente per poi lasciarmi trasportare da Alya. Poco lontano vedo Alessandro, Chloé e Nino chiacchierare allegramente《Intuisco che la nostra destinazione sia a quel tavolo?》dico ad Alya indicandolo. Lei annuisce e posso tirare un sospiro di sollievo, qualche metro più avanti vedo lo stesso volto della persona che non mi ha fatto cadere insieme ad un'altra donna che mi sembra di aver già visto. Più ci avviciniamo più la rabbia sale dentro di me senza alcun motivo, Alya sembra accorgersene e mi schiocca le dita davanti al viso《Non guardare il tuo ex e la tua ex suocera》scuoto il capo e la guardo incredula, un'attimo, primo come fa a sapere che io e Adrien non siamo più insieme, può darsi che non abbiamo perso i legami, cosa che neanche in un'universo parallelo sia potuto succedere e secondo, in che senso suocera? Non gli era venuta a mancare la madre? Guardo la donna al suo fianco che nel frattempo si è girata e le riesco a guardare in volto. Emilie? Quella donna è sua madre? Come potevo non notare le somiglianze《F-fam-mi ca-capire u-una co-coco-cosa...》balbetto indicandoli《In realtà molte cose sono successe》comincia Alya mentre ci fermiamo al marciapiede e aspettiamo che il semaforo diventi rosso per le auto in modo da poter passare《In realtà la madre Adrien era in coma, solo che il sig. Agreste ha inventato una bugia a parer suo a fin di bene per proteggere suo figlio, cosa che alla fine ha rovinato parecchio il loro rapporto che si stava cominciando a creare. Io non so bene come erano e siano andate avanti le cose, magari tu sai qualcosa in più rispetto a me, ma la riapparsa di Emilie ha sconvolto molti diciamo. Nemmeno io mi sarei aspettata una cosa del genere》per tutto il tempo del suo riassunto ho tenuto gli occhi su Emilie e suo figlio. Mi volto verso Alya e apro bocca per farle un'altra domanda《Marinette, non giriamoci intorno, so nei minimi dettagli cosa sia successo. Lo sa pure Nino e Chloé. Mi dispiace molto.》mi interrompe《C-come f-fai a...》《È stato Alessandro. È da un po' che ti vedo giù, non rispondi manco ai messaggi che ti mando, ti vedo grigia e vuota che è una cosa strana. Ho chiesto ad Alessandro siccome passa più tempo con te il motivo di questo tuo cambiamento emotivo e gli ho rotto le scatole fin quando ha ceduto racontandomi le origini. Non potevo rimanere muta con Chloé e Nino, anche loro sono preoccupati per te e trovo giusto che debbano sapere cosa sia successo. Forse ho sbagliato nei tuoi confronti e ti chiedo scus...》《Va bene così》la interrompo. Ormai è andata e non posso più tornare indietro a cambiare le cose. Spero solo di non peggiorare qualcosa. Il semaforo finalmente ci da il via libera e oltrepassiamo la strada, raggiungiamo i tre ragazzi e prendo subito posto vicino ad Ale che sussulta appena mi appogio alla sedia, si irrigidisce e lo percepisco《Stai tranquillo. Non trovo motivo per cui ti debba uccidere. Non vorrei creare dispiacere a qulcuno》dico puntando per qualche secondo Chloé. Devo dire la verità, il tentativo di ucciderlo c'è ma non sono quel genere di persona anche se potrei diventarlo un giorno proprio per colpa sua.

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