Chapitre 19

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Sono passati diversi giorni ormai, diciamo che tutto è andato abbastanza bene. Adrien non l'ho più visto e non ne ho sentito parlare. In questi giorni il mio umore è stato neutro, una espressione seria che non cambiava mai, nessun sorriso, molte volte Alessandro mi ha detto che sono spenta ed è plausibile, sono pure vuota dentro se per questo. È tutto il tempo che penso e ripenso a quello che ha raccontato Adrien, potrebbe essere una bugia eppure sembrava sincero. Ho dubitato molto della mia visione della situazione e non riesco a tirarne fuori nulla. Va bene, potrebbe anche essere vero che mi abbia amata, perché allora non me ne ha parlato? Come mai mi ha tenuto nascosto tutto? E poi non credo che mi ami ancora così come ha detto alla fine, è passato troppo tempo, è impossibile che due persone divise si possano amare ancora. Non so nemmeno io quello che provo per lui, non so se è ancora un specie di amore, oppure odio.

In questi giorni ho riflettuto molto ma non sono arrivata ad una conclusione. Non so se voglio vederlo oppure non avere più a che fare con lui, potrei dargli una seconda possibilità in amicizia forse ma temo che possa rovinare pure quella. Non voglio stare male nuovamente questa volta, non se ne parla. Non so come è cambiato negli anni, potrebbe essere diventato peggio, in qualsiaisi caso non voglio sentirmi male ancora, mi affeziono troppo, questo è il mio difetto, il mondo non è fatto solo di persone buone, c'è sempre qualcuno che ti farà del male ed è importante capire chi è quella persona per non restarci male alla fine. Io per esempio devo imparare ancora a distinguerle, perché anche se ne ho passate di brutte non riesco ancora. A volte i difetti non possono diventare pregi.

Mi alzo dal letto e mi avvicino alla finestra lentamente e con calma, non mi importa quasi più del tempo perso e di quello che mi circonda, sarebbe ora che mi prendessi un po' di tempo per me stessa invece che sprecarlo per gli altri e per le altre cose. Sbatto il pugno contro la parete, perché tutti non hanno così tanti problemi? Perché solo me vede la sfortuna? Guardo giù dalla finestra e non vedo nessuno, è tutto fermo. Il cielo si sta schiarendo, tra poco il sole dovrebbe sorgere e io dovrei anche cominciare a prepararmi ma continuo a stare ferma davanti alla finestra a scrutare l'orizzonte. Chissà come sarebbe la mia vita se non avrei mai incontrato Adrien. Chissà se ora avrei tutti questi pensieri per la mente, chissà se sarei qui oppure sarei rimasta a New York, chissà quanti problemi mi sarei risparmiata. Sospiro lentamente e mi metto le mani sul viso per coprirmi gli occhi, perché dev'essere tutto così difficile? Mi allontano dalla finestra e mi incammino in bagno, vi entro e comincio a lavarmi la faccia, per tirare via i residui di sonno e anche per staccare un'attimo i pensieri, se vado avanti rischierò di far esplodere la testa.

Non faccio nemmeno colazione, vado a vestirmi ed esco fuori a passo svelto. Per oggi basta pensare, devo concentrarmi solo sul lavoro che devo svolgere. Devo andare a recuperare alcune stoffe da madame Blanchet e poi devo portarle da Ale che successivamente le porterà dai vari sarti. Tipica giornata di lavoro, più o meno niente stress, o almeno credo. Con l'aiuto di Maps mi ritrovo davanti ad un negozio dove in vetrina si possono ammirare varie stoffe e utensili da sartoria. Ahhh, quanto vorrei averli. Mi sono anche portata dietro alcuni bozzetti che ho disegnato e vorrei realizzarli solo che non trovo il tempo, sono sempre indaffarata e la storia "Adrien" non aiuta di certo. Entro e il campanellino appeso alla porta tintinna segnalando il mio arrivo, è carino e accogliente l'ambiente, mi avvicino ad un ragazzo giovane, sulla trentina di anni presuppongono, occhi marroni e capelli neri《Ehm, salve, cerco madame Blanchet》dico《Mi dispiace ma mia madre oggi no c'è, mi dica cose le serve》risponde il ragazzo 《Sono qui per ritirare le stoffe che sono state ordinate qualche giorno fa dal signor Gabriel Agreste》dico, il ragazzo annuisce e va dietro ad una porta, ritorna dopo poco con una scatola non tanto grande《Ecco a lei》dice porgendomi la scatola, lo ringraziò chinando il capo e afferandola, esco fuori e mi incammino per il marciapiede, carino devo dire e gentile, peccato sia in questo momento in questo stato, non ci avrei pensato due volte a saltargli al collo. Intanto i primi raggi riscaldano leggermente l'ambiente anche se le temperature si cominciano ad abbassare, allungo il passo per arrivare prima, dovrebbero già avere aperto, non rischio di rimanere fuori ad aspettare che aprino la maison. Mi ritrovo davanti l'enorme cancello e anche se non è la prima volta che lo vedo mi sento lo stesso strana ogni volta che rimango a fissarlo, suono il citofono e subito mi viene aperto il cancello, lo oltrepasso e lo richiudo. Entro nella costruzione e comincio a fare le scale fino a ritrovarmi la porta del mio "ufficio" affero la maniglia per controllare se sia aperta oppure chiusa, la spingo all'ingiù e la spingo leggermente in avanti, con mia sorpresa è aperta, la spalanco e vedo Ale osservare fuori dalla finestra《Buon dì》lo saluto《Ciao》risponde sorridendo appena, gli sarà successo qualcosa, lo percepisco ma non voglio essere invadente《Ho preso le stoffe》dico appoggiando sul tavolo la scatola《Vado subito a portarle da Valentin e Karine allora》in risposta annuisco e lo osservo sparire con la scatola in mano oltre la porta. C'è qualcosa che non va, anche se in questi giorni non lo trattato poi con tanta attenzione come faccio di solito ha sempre tenuto lo stesso atteggiamento, come se non fosse successo niente di tutto questo. Mi siedo alla scrivania e prendo la cartelletta per vedere le prossime commissioni da svolgere. Dopo qualche minuto sento dei passi in fondo al corridoio, dovrebbe essere Alessandro di ritorno così non ci do peso, i passi si fanno sempre più vicini e alzo lo sguardo verso la porta aperta, davanti a me si presenta Adrien che non ferma fortunatamente la sua camminata e procede dritto senza nemmeno voltarsi, per qualche istante l'ho osservato, quando ho sentito un leggero calore al viso però ho distolto immediatamente lo sguardo da lui. Possibile che provi ancora qualcosa per lui? Non ho nemmeno sentito Ale tornare, cosa strana, di solito non mi perdo mai nei pensieri a tal punto da non percepire più nulla intorno a me.
《Se non conoscessi la storia che c'è sotto direi che sei innamorata di Adrien》mi riscuoto immediatamente e lo osservo prendere il catalogo《Cosa c'è? Perché mi guardi così?》domanda, non rispondo e faccio come se non ci fosse, mi sono arrabbiata un po'. Io? Innamorata di nuovo di lui? Ma neanche per scherzo. Potrebbe esserci attrazione fisica ma mai più amore. Sento il mio cellulare vibrare e il rumore della notifica di un messaggio, lo prendo e lo sblocco, Alya sembra non avere molto da fare:

"Hey! Come va?"

Leggo nella mente. Quando inizia una conversazione così non andrà a finire di certo bene. Comincio a digitare la mia risposta pregando che non tiri fuori nulla di strano:

"Diciamo bene"

"Perfetto, ne sono felice"
"Ti va se oggi ci incontriamo? A che ora finisci?"

"Verso le 16:00"

"Perfetto, appena finisci vieni alla pasticceria vicino a Notre-Dame"
"Ps: che non vada a finire come l'altra volta"

Non rispondo più, ci andrò comunque, preferisco restare con lei che ha casa da sola a pensare e a rimuginare sulle mie azioni passate, mi distrarrò un po', ogni tanto può aiutare. Magari riuscirò a ritrovare anche il mio sorriso spontaneo.

Nonostante tutto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora