Sono sveglia ma non voglio aprire gli occhi nonostante non abbia sonno. Mi rigiro e rigiro nel letto ma sembra non voglia farmi tornare a dormire oggi, cosa strana direi. Apro gli occhi controvoglia e fisso il soffitto fino a che la mia vista non smette di sfocarsi. Siamo solo all'inizio della giornata e mi sento già stanca, non oso immaginare cosa mi aspetta tra qualche ora. Mi metto seduta e come quasi ogni volta stropiccio gli occhi per abbandonare i residui di sonno, mi alzo e mi stiracchio leggermente. Uno sbadiglio fugge dalle mie labbra mentre mi dirigo verso la cucina, una bella colazione è l'ideale per cominciare una giornata al meglio. Entro in soggiorno e subito la mia attenzione viene rubata da una coperta piegata bene sul divano. Mi riporta alla mente la serata di ieri, Adrien era quì. Quì con me. Ha passato la notte sul divano. Adesso svengo.
Mi riprendo e vado a controllare in cucina dato che non c'è nessuno in soggiorno ma nemmeno lì c'è segno della sua presenza e nemmeno in bagno. Vedo un post-it attaccato in un angolo dello specchio del bagno:"Sono uscito presto per tornare a casa.
Grazie per l'ospitalità.
Adrien"Sorrido mentre leggo ed è così che la mia giornata e tornata serena.
Chiudo l'appartamento a chiave dopo che ho fatto una bella colazione e mi sono preparata per bene. È come se quelle poche parole mi avessere riportata alla serenità e per di più non sono nemmeno in ritardo. Scendo giù con l'ascensore e dopo aver salutato la receptionist esco fuori. All'aria aperta. Il cielo non è per niente sereno e non c'è molta luce. D'altronde cosa posso pretendere? L'inverno sta arrivando e con esso le giornate corte e il buio perenne.
Percorro il marciapiede senza nemmeno guardare avanti siccome la mia vista è catturata da ogni cosa, la strada la so praticamente a memoria, la farei ad occhi chiusi se fossi certa che non ci fosse nessuno su cui cadere addosso o qualche sassolino che mi faccia inciampare. In poco tempo mi ritrovo davanti al cancello enorme che sei giorni su sette mi tocca oltrepassare anche più di due volte al giorno. Dall'altra parte della strada, in lontananza, si può intravedere un Alessandro che corre a per di fiato. Il mio sorriso che mi ha accompagnata fino a qui diventa più ampio, è così buffo quando vuole, quasi non mi viene a credere. Decido di aspettarlo, tanto qualche minuto me lo posso permettere. Quando si accorge della mia presenza velocizza la sua corsa ritrovandomelo così a pochi passi in qualche secondo《Buon giorno》lo accolgo sorridendo, Ale increspa un sopracciglio《Come mai tutta questa felicità? Mi sono perso qualcosa?》domanda, in risposta faccio roteare gli occhi mostrando qualche espressione vaga《Può darsi》rispondo mentre oltrepasso il cancello seguita a ruota dal mio migliore amico ormai. Saluto all'entrata Nathalie che armata di tablet controlla e ricontrollo il programma giornaliero di tutti i dipendenti...o almeno credo. Salgo le scale passo dopo passo con gli occhi chiusi, sembra quasi mi diverta a mostrare la mia parte da bambina a tutti. E tutto questo per due frasi scritte dal'"ex". Sono proprio strana, e anche se sono consapevole di tutto sembra che possa anche succedere una catastrofe, sarei ottimista e guarderei la parte positiva dell'accaduto se ci fosse. Quando le scale terminano riapro gli occhi e percorro il piccolo tratto di corridoio che separano me e il mio piccolo ufficio《Ma posso sapere come mai sei così...allegra? Insomma, in un giorno sei lunatica e incomprensibile, nell'altro sei allegra e sempre sorridente..》domanda Alessandro alle mie spalle mentre io tiro fuori le chiavi per aprire la porta《E scusa, non si può essere felici? Preferisci la me depressa?》chiedo, non vorrei dire la verità, potrebbe pensare male e non voglio che la notizia si sappia in giro. La in America non ero nessuno e nemmeno Adrien lo era, chi mai si sarebbe dovuto interessare ad una relazione tra due comuni ragazzi? Qui invece è diverso, Adrien è conosciuto da tutti e se si verrebbe a sapere che ha passato la notte con una ragazza la notizia si spargerebbe velocemente e si scoprirebbe che sia io infatti che lo abbia ospitato e non mi piace stare al centro dell'attenzione. Già sono abbastanza ansiosa di conto mio, non mi serve un'aggiunta《No, ci mancherebbe. È solo che dovrò impiegare diverso tempo prima di abituarmi ai tuoi sbalzi di umore nel giro di poco più di ventiquattr'ore》risponde. Ridacchio mentre entrò nell'ufficio e comincio a sistemare la borsa e il cappotto sull'appendi abiti imitata da Alessandro che si va a sedere quasi subito sulla sedia girevole rovistando tra vari documenti ed elenchi cercando, presuppongono, quello di oggi. Mi siedo di fronte a lui e aspetto che cominci a dare ordini da eseguire. Dopo qualche secondo di silenzio la sua espressione diventa strana, sgrana leggermente gli occhi alzando entrambe le sopracciglia, sbatte per qualche volta le palpebre e si gratta la fronte《Cosa c'è?》chiedo, non pronuncia parola il che potrebbe indurre a nulla di buono ma mantengo il silenzio aspettando sia lui a sputare il rospo. Nessuna parola fuoriesce dalle sue labbra e mantiene gli occhi sgranati e le sopracciglia alzate. Rubo velocemente l'elenco dalle sue mani e mi metto a leggerlo. Passo velocemente con lo sguardo i due fogli puntati ma non trovando nulla di strano, solite commissioni da svolgere e nient'altro《Ma cos'hai?》chiedo scuotendo leggermente la testa cercando di capire il motivo della sua espressione improvvisa. Dopo qualche secondo un sorrisetto compare dalle sue labbra ma io non mi scompongo. Quel sorrisetto innocuo all'apparenza diventa una risatina che a sua volta diventa una vera e propria risata di gusta devo anche aggiungere《Alessandro Bianchi》lo riprendo seria alzandomi dalla sedia e sbattendo i fogli e i pugni sul tavolino《Mi puoi spiegare che cavolo ti prende?》chiedo quasi fuori di me. Non c'è nulla di strano scritto, i soliti compiti da svolgere, niente di extra o qualcosa da spiegare la sua reazione. Continua a ridere e dubito che mi abbia sentita, mi sporgo più in avanti e faccio per tirargli un ceffone che, fortuna sua, riesce ad evitare. Smette di ridere ma il sorrisetto non svanisce dalle sua labbra《E-era uno scherzo》dice con fare innocente mentre raccoglie i fogli《Idiota!》gli urlo contro sedendomi con fare poco agraziato sulla sedia《Perché? Non passo scherzare un po'? E poi non ho nemmeno esagerato, sei stata t...》《Niente io! Non devi più farlo, o giuro che la prossima volta non riuscirai ad evitare la mia manata in piena faccia. È un'avvertimento》ribatto alterata. Se si comporterà così tutto il giorno non so quanto tempo possa sopravvivere nelle mie mani. Perché non può andare tutto liscio?Sono passate diverse ore e diciamo che sono stata un po' per le mie, Ale non smette di fare battute squallide inventando ogni tanto freddure davvero orribili da quando siamo dentro questa stanza. Non ho prestato molta attenzione ai discorsi che faceva e che fa tutt'ora ignorandoli con maestria. 《La puoi smettere per un secondo?》mi lamento per la millesima volta ma non ottengo nessun risultato o un minimo di attenzione da parte sua, è insopportabile. Come fa Chloé e stare insieme ad uno come lui, con me sarebbe già morto da tempo《Mi stai sentendo?》chiedo tentando di mantenere i nervi a posto per non scattare e creare casini《Allora, vai te oppure vado io?》chiede con normalità, volto la testa dalla finestra dove ero persa per i miei pensieri《Cosa?》《Vai te oppure vado io a prendere gli aghi e i fili dal signor Lapierre?》ci penso un po' su. Se andasse lui dovrei rimanere a svolgere gli altri impegni e dovrei incontrare tante di quelle persone...che mi passerebbe anche la voglia di vivere. Invece se andassi io salverei tante di quelle conversazioni e in più potrei tornare anche tardi...《Vado io!》urlo alzandomi dalla sedia facendola cadere ma infischiandomene, mi vesto alla velocità della luce, prendo la borsa e prima di volare fuori dalla porta dico un 《Ciao》ad Ale giusto per cortesia che nel frattempo è rimasto pietrificato dalla mia reazione improvvisa.

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Nonostante tutto
RomanceSequel di : "Troppo bello per essere vero" Sono passati anni dalla rottura tra Marinette e Adrien e la vita è andata avanti per entrambi. Marinette si ritrova a dover andare a Parigi per lavoro e quì incontra le sue vecchie conoscenze rilanciando i...