Posso sentire perfettamente le campane natalizie che suonano, i bambini che cantano le solite canzoni tradizionali e la gioia nei loro occhi quando la mattina presto trovano sotto l'albero di Natale il loro regalo.
Respiro l'aria fredda seppur per tutto il pomeriggio ci sia stato il sole. Incredibile ma vero. Il 24 dicembre passato con il sole e di neve non se me parla nemmeno. Sorrido mentre mi stringo nelle spalle e mi copro meglio aspettando che il semaforo diventi rosso per le auto in modo da poter attraversare liberamente la strada senza essere investita. Il mio sguardo vaga nel vuoto cercando di trovare qualcosa su cui puntarsi. I vari negozi e bar sono addobbati molto ma nulla in confronto a New York, i vari ragazzi sono a spasso per queste strade probabilmente intenti ad incontrare il Natale insieme ai loro amici piuttosto che con i genitori. Molti dicono che è sbagliato non stare in famiglia uno dei giorni più importanti dell'anno ma bisogna comprendere pure i giovani, alla loro età ero molto legata ai miei ma non tutti hanno una vita facile e vedono le varie feste come un giorno tutto loro per sfogarsi con qualcuno o per dimenticare i vari problemi alla spalle.
《Guarda un po' chi si vede》mi volto di scatto per vedere che mi abbia presa in causa《Katami!》la saluto senza scompormi troppo. Alya me l'ha presentata qualche settimana fa come se non la conoscessi e diciamo che ci siamo chiarite su alcune cose del passato e così eccoci qui. Per puro caso ho scoperto che lavora in un bar poco lontano dalla Maison così qualche volta la incontro mentre torno a casa dal lavoro e scambiamo sembre quattro parole. Non c'è l'ho con lei è solo che mi fa strano parlare con l'ex di Adrien, non che io sia diversa ma mi fa uno strano effetto《Allora? Domani è Natale!》esulta Katami saltando a momenti di gioia, non pensavo che le piacesse così tanto il Natale. Roteo gli occhi e sorrido, è l'unica cosa che posso fare per non dire qualche idiozia. Il semaforo diventa finalmente rosso e le prima auto cominciano a fermarsi così attraverso di fretta la strada seguita da Katami che non sento più parlare, sicuramente starà fantasticando per le sue. La prima volta che l'ho conosciuta, ovvero quando andavo a scuola mi sembrava una poco di buono, una da cui non c'è da fidarsi ma in realtà e completamente diversa, se dovrei paragonarlo a qualcuno non ci rifletterei molto a dire che si rispecchia in una bambina, non farebbe del male nemmeno a una mosca. Rallento il passo appena sono dall'altra parte della strada e Katami si sbriga ad arrivare al mio fianco《Oggi festeggerai con i tuoi amici?》mi chiede curiosa, chiudo gli occhi e sorrido, è proprio una bambina《Dovrei ma non so se le persone vogliono passare il Natale con me. Poi devo anche chiamare i miei amici e la mia famiglia, non so nemmeno per quanto possa essere libera di stare con le persone》ammetto modificando il sorriso in uno di circostanza《Se vuoi vengo da te. A casa non c'è nessuno che mi aspetta e potremmo passare un po' di tempo insieme》propone. Ci rifletto un'attimo.
Perché no. Alya, Chloé, Nino e Adrien saranno con le loro famiglia a festeggiare. Alessandro sarà insieme a Chloé e quindi nemmeno con lui potrò passare il Natale. Insomma, pure Katami avrebbe il tempo di salutare i suoi e anche le sue buone amiche.
Non la sento più parlare, avrà frainteso il mio silenzio. Siamo vicine alla via dove abita e con lo sguardo basso e triste si allontana da me《Cia-》《Dove pensi di andare?》le chiedo interrompendola《Andiamo a casa mia!》l'afferro per un braccio e la comincio a trascinare. Non pronuncia parola né si oppone, o è solo felice oppure non ha ancora decifrato bene gli ultimi 10 secondi. Ma chi se ne importa, non avverto spavento e qualsiasi altra emozione negativa quindi non c'è da preoccuparsi.Le apro la porta facendola entrare per prima《Ti presento casa mia!》dico chiudendo la porta e accendendo la luce《scusa il disordine》 mi affretto a dire per non fare brutta figura. Katami si guarda intorno a parer mio affascinata ma non c'è niente per cui esserlo, forse sono io abituata ma è una casa normale. Appoggio la borsa sul comodino e tolgo il giubbotto《Ma questa è una reggia!》 Quasi urla Katami, mi faccio scappare una risata e scuoto il capo. Anche se abbiamo la stessa età mi sembra di essere più come mamma e figlia.《Ma no!》nego divertita《Non è una reggia dai.》lei mi guarda confusa ma preferisce non andare avanti. Le faccio togliere il giubbotto pure a lei e lo sistemo vicino al mio 《Di chi sono tutti quei pacchetti?》chiede curiosa mentre si avvicina in un angolino della stanza, dove ho sistemato tutti i regali per i miei amici, compreso il suo. Si. Ho pensato pure a lei.《Beh, avevo in programma di passare il Natale con i miei amici ma ci ho riflettuto e ho preferito far passare loro questa festa in famiglia. I regali glieli darò tra qualche giorno. Mentre alcuni sono anche per la mia famiglia e i miei amici a New York, vorrei spedirli ma non ho ancora idea di come fare》spiego mentre sento gli occhi pizzicare. Ho una strana sensazione, è come se non mi sentissi completa. Ho sempre passato queste feste con persone che conoscevo bene e ora, passarle con altre mi fa effetto. Mi avvicino all'angolino e scruto tra i regali quello per Katami. È una piccola scatolina color viola metallizzato e gliela porgo《Questo è per te. Spero ti piaccia.》sorrido e le porgo il pacchetto. Lei mi guarda attentamente e con gli occhi sembra chiedermi se stia scherzando oppure no, allungo e tendo ancora di più il braccio per farle intendere di prenderlo ma sembra non recepire il messaggio così mi avvicino e prendo una sua mano per poi posare il pacchetto sopra al suo palmo. Il suo sguardo si posa sulla scatoletta e non smette di fissarla《Scusa se te lo do in anticipo ma mi sembra che sia la cosa giusta》dico e dopo di che rimango zitta ad aspettare una sua reazione. Stringe la scatoletta e fa una cosa che non mi sarei mai aspettata, si avvicina a me e mi abbraccia forte, rimango imbambolata per qualche secondo per poi ricambiare il suo abbraccio《Grazie》mi sussurra mentre si allontana per poter aprire il regalo, in tutto ciò io sorrido. I suoi occhi cominciano a brillare quando vede gli orecchini che gli ho regalato, sono tondi e cosparsi di piccoli rubini rosso fuoco. Mi sembra di vederla quasi piangere dalla commozione. Mi abbraccia ancora e questa volta l'abbraccio è più lungo《Non dovevi》dice mentre richiude la scatoletta con dentro gli orecchini《Nono, dovevo e anche eccome. E ora diamo inizio alla nostra serata!》
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Nonostante tutto
Storie d'amoreSequel di : "Troppo bello per essere vero" Sono passati anni dalla rottura tra Marinette e Adrien e la vita è andata avanti per entrambi. Marinette si ritrova a dover andare a Parigi per lavoro e quì incontra le sue vecchie conoscenze rilanciando i...