Chapitre 18

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Rimango in silenzio, non ho voglia di parlare con lui, non voglio rimanere da sola con lui, ho paura che qualsiaisi cosa mi possa dire mi possa fare male, più di quanto me ne abbia fatto, entra e chiude la porta a chiave, la paura comincia a farsi sentire, perché chiudersi a chiave se dobbiamo solo parlare? Si siede sulla sedia di Alessandro ma io rimango in piedi, non so perché gli occhi mi pizzicato ma non ho la minima intenzione di piangere davanti a lui《Veloce. Devo andarmene》dico schietta, mi indica di sedermi e anche contro voglia il mio corpo fa quello che vuole, mi avvicino lentamente alla sedia e mi ci siedo ma non incrocio il suo sguardo con il mio. Sospira e incrocia le braccia ma non proferisce parola《Ti sbrighi?》chiedo, una lacrima si è formata all'estremità dell'occhio destro, me l'asciugo con il polso e subito dopo sbatto la mano sul tavolo《Non ho tutto il giorno Adrien Agreste, se mi vuoi far perder tempo dillo subito alme...》《Non è andata così come pensi》dice di scatto, mi blocco e nessuna lettera esce più dalle mie labbra, voglio solo che si sbrighi a raccontare la sua versione e senza girarci intorno, prima torno a casa e prima starò meglio《C-cioè, la maggior parte di quello che sai è vero ma non del tutto. All'inizio non ne volevo nemmeno sapere di venire in America, forse ti avrei anche risparmiato tanti problemi》comincia a bassa voce tenendo il volto basso. Qualche lacrima tenta di scendere ma mi affretto ad asciugarle tutte《Mio padre mi ha costretto ad andarci e non potevo oppormi al suo volere. Appena atterrato mi sono impuntato che non avrei fatto nulla, non avrei stretto nessuna amicizia con nessuna, non avrei studiato né ascoltata nessuno, mi sarei comportato come se fossi in vacanza da solo. Quando ti ho incontrata per la prima volta mi sei stata immediatamente antipatica, una ragazza che non si fa mai gli affari suoi, la gentilezza con cui mi avevi tratta era una cosa strana per me, siccome mi ero completamente dimenticato cosa vuol dire essere gentili alla morte di mia madre. Più passava il tempo più mi stavi antipatica, fu allora che feci la conoscenza con Ryan, mi propose dei soldi ma in cambio avrei dovuto farti innamorare di me per poi spezzarti il cuore subito dopo, in modo che Ryan abbia potuto avvicinarsi a te, tentai di rifiutare ma mi ritrovai alcuni ragazzi intorno e cominciò così un rissa. Cosa che non si fermò per qualche giorno fino a che accettai, era l'unico modo per scappare a loro》una morsa mi si crea al cuore, mi sento indebolire nonostante sappia bene che è solo all'inizio. Adrien sospira e continua《Io non volevo nemmeno essere tuo amico, dovevo solo avvicinarmi a te per neanche qualche giorno e seguite le direttive di Ryan. Però più tempo passavo con te più mi rendevo conto della persona meravigliosa che eri, era una cosa impossibile giocare con i tuoi sentimenti, ti avrei di certo rovinata, così decisi di tirare per le lunghe con Ryan. Così da amico sono passato a migliore amico, vederti sorride ogni giorno alla mia vista mi ha fatto innamorare di te ma per davvero, non per i soldi. Cerca di capire la mia situazione come era, ho rimanere insieme a te e rischiare la pelle oppure spezzarti il cuore, sapendo che però alla fine ti saresti ritirata su, anche perché con Ryan non ci saresti andata ugualmente. Più passava il tempo, più mi innamoravo di te, sempre di più, finché e successo...beh, quello che è successo e ci siamo messi insieme. Fu in quel momento che entrai nella merda, scusa il termine, sapevo che alla fine avrei dovuto lasciarti, e non come avrei voluto anche perché non avrei mai voluto lasciarti ero disposto a restare a New York solo per te. Sapevo che stavo giocando con il fuoco e non solo mi sono bruciato io, ma anche la persona che amo》sobbalza sul posto, non ha detto al passato il verbo amare. Sono confusa, la testa mi sta scoppiando《Credimi se ti dico che ci sono rimasto male, e ci rimango pure male ora per quello che è successo. Se potessi tornare indietro cambiarei tutto. Ti ho perso e questo e plausibile, ho perso tutto di te, il tuo amore, la tua fiducia, tutto. E me ne pento, e ad esser sicero ho cercato di dimenticarti in tutti i modi ma non ci sono riuscito, sei rimasta nella mia mente fino alla fine, fino ad ora. So bene che tutto questo a te non interessa anche perché non mi crederai mai. Voglio solo chiederti scusa per tutti i miei errori, capirò se da oggi tu non mi voglia più vedere, lo capisco, chi mai vorrebbe vedere un essere come me? Dimmi solo di andarmene e io me ne andrò, per sempre. Non so se tu ti sei fatta un vita, se ai una famiglia ma sappi che ti ho amata e ti amo tuttora.》si alza e sento il suo sgrado su di me, lo guardato per tutto il tempo ma alla fine non ci sono riuscita più, mi ha sconvolta tutta. Mi sento leggera, come se mi avessere tolto un macigno di dosso ma mi sento vuota, ho sempre la sensazione di tristezza e delusione quando penso a lui《Voglio andare, ora》dico con voce ferma, per quanto me lo permettano i singhiozzi che cerco di nascondere, Adrien si avvicina alla porta mentre io, con sguardo basso aspetto che la apra per scappare via, via da qualsiasi pensiero e ragionamento, appena sento la porta aprirsi lo supero, percorro le scale che portano al mio vecchio posto di lavoro, recupero il giubbotto, la borsa e vado dritta all'uscita, non posso più stare qui per oggi, a meno che non voglio scoppiare a piangere davanti a tutti i dipendenti.

Come promesso ad aspettarmi c'è Alessandro che sorride ma appena nota il mio comportamento e la mia espressione tramuta la sua in seria, non dice niente, mi mette la mano dietro la schiena e mi spinge leggermente, avrà capito cosa sarà più o meno successo, non fa nessuna domanda e non parla nemmeno, mi lascia solo sentire i rumori che mi circondano, i motori delle macchine e i bambini che si rallegrano. Per tutto il tragitto regna il silenzio, entrambi tra i pensieri. Da quando Adrien ha cominciato a raccontare un vuoto si è creato dentro di me che mi accompagna anche per la strada senza volermi abbandonare.

Mi ha fatto male sapere come è andata secondo lui?
Non saprei.
Non provo nessuna emozione ora che ho analizzato bene tutto, non sono né felice di sapere che mi ha amata davvero ne triste nel sapere che all'inizio il "piano" era tutt'altro. Ci sono rimasta male troppo tempo, vivendo nella mia versione che tuttora mi sembra quella giusta che sentirne un'altra mi ha tolto quasi tutte le possibili reazioni. Gli occhi mi bruciano, ma nessuna lacrima scende, rimango ferme offuscandomi la vista, cosa che mi da fastidio. Arrivo sotto l'Hotel e saluto Ale con un cenno della mano, nessun abbraccio, mi comprende e mi sorride inclinando la testa《Vuoi che venga da te dopo?》chiede, scuoto il capo in risposta《No grazie. Preferirei stare sola》. Accena e dopo un saluto si incammina per tornare a casa, sbatto le palpebre per cercare di togliere le lacrime, passo il dorso della mano sotto gli occhi e tiro su con il naso, mi faccio coraggio ed entro pregando che nessuna mi fermi. Vedo un' ascensore aprirsi e da esso uscire una vecchiata, ne approfitto e salgo subito dentro. Schiaccio il tasto che porta al secondo piano, le porte si chiudo e l'ascensore comincia a salire, mi guardo nello specchio dell'ascensore, il mascara si è leggermente sciolto ma non si nota molto, meglio così, ho risparmiato di sicuro le occhiate dei passanti. Le porte si aprono ed esco lentamente mentre vado alla porta del mio appartamento sperando di non crollare appena varcata la soglia.

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