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Indossavo un abitino corto verde acceso, quasi color speranza – che era quella che mi serviva per passare al meglio la serata -, che rimaneva morbido sulle curve con due spacchi laterali non eccessivi e la schiena scoperta se non per l'incastro di lacci.

Lasciai Alay in preda alla sua crisi di nervi in camera e camminai per i corridoi fino ad arrivare alle comode poltrone all'ingresso dell'hotel, sentendo il rumore che i miei tacchi a spillo producevano quando mi spostavo.

In ascensore controllai i capelli biondi legati in una coda bassa e le due ciocche leggere che mi contornavano il viso, il trucco era al proprio posto e il rossetto speravo che non si sarebbe cancellato dopo un solo drink.

Seduta, accavallai le gambe e mi guardai in giro con la borsa appoggiata ai piedi.

Un gruppo di adolescenti dall'altro lato della stanza mi stava osservando, il tipo alla reception mi salutò cordialmente quando gli passai davanti e una piccola bambina mi regalò un sorrisino incerto con alcune finestrine tra i denti.

Era adorabile!

Poi, come in fila indiana, i miei amici mi vennero incontro. Prima Theo, che si complimentò per il mio meraviglioso aspetto, poi Logan ed Eva che si guardarono innamorati mentre scendevano le scale ed infine arrivarono gli ultimi.

Alay e il tubino corto bianco con le frange che portava, attirò la concentrazione di Wil che si sistemò il colletto della camicia bianca dopo aver osservato il fondoschiena della mia migliore amica. Al contrario Jane e Noah scesero in sincrono, perfettamente coordinati nei passi e nel modo di camminare.

E forse vidi la scena in slow motion e questo non fece che accaldarmi ancora di più, ma per quanto fosse bella Jane la mia attenzione fu completamente catturata dal mio coinquilino.

La camicia nera in tiro quando si muoveva e i suoi muscoli ci contraevano, i pantaloni a sigaretta che gli fasciavano perfettamente le gambe toniche e i capelli mori spettinati che gli donavano un tocco sbarazzino. 

Evitando i vari saluti, dato che avevamo cenato insieme poche ore prima, ci dirigemmo verso le automobili che Noah e Wil avevano deciso di noleggiare a loro spese.

Rimasi indietro a parlare con Alay sul ragazzo moro che non le toglieva lo sguardo di dosso, e forse anche indecisa in quale macchina entrare, ma il mio problema si risolse all'improvviso quando Wil mi aprì la portiera con un'espressione che sottolineava la minaccia.

Come se non vedesse l'ora di farmi entrare al suo fianco e non avesse intenzione di avere la mia migliore amica vicina per tutto il viaggio, che non era oltretutto nemmeno così lungo.

«Vedi? Non mi vuole.» non feci in tempo a rispondere che lei si incamminò elegantemente verso la decapottabile azzurra, muovendo i fianchi e spostando i capelli boccolosi sulla schiena.

«Grazie.» lo disse Wil a me dopo avermi chiuso la portiera quando ero salita. «E per la precisione, sei meravigliosa.» gli lanciai un bacio al volo, poi abbassai lo specchietto per controllare nuovamente i capelli.

Era la prima volta che li legavo per una serata in discoteca e la cosa mi innervosiva. «Non ti azzardare a portare su questa bellezza una ragazza Theo.» ordinò lui, fulminandolo dallo specchietto retrovisore. «E la cosa vale anche per voi due.»

Io sghignazzai, Jane si decise a ribattere.

«Tranquillo, al massimo prenderò quella di Noah.» sapevo di non dovermi preoccupare di Jane, ma ero ancora stordita dal rapporto che avevano e vederlo ogni giorno era ancora più strano.

Non che mi ingelosissi, ma sentivo uno strano formicolio all'altezza dello stomaco quando quei due si allontanavano insieme. E non potevo, non dovevo permetterlo. Lo sapevo: non c'erano dubbi sul fatto che tra i due non ci fosse nulla.

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