~ Capitolo 3 ~

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Pov Emanuele

Crescere per me è stato molto difficile, troppo difficile oserei dire, c'era sempre qualche problema: che fossi io, la mia famiglia , la scuola ecc. non c'era un solo giorno dove potessi starmene da solo a capirmi.

Bè in questo periodo capita sempre più spesso questa cosa.

Ho notato già da molto tempo che mi perdo nei pensieri costantemente.

Che siano buoni, brutti, particolari, imbarazzanti non importa; la mia testa è sempre invasa di pensieri che mi portano fuori dal mondo risucchiandomi così in una nube nera che mi contorna gli occhi e mi acceca la vista.

Sembra la scena di un film a volte, il ragazzo complicato che muore e gli amici scoprono tutti i suoi segreti.

Sembra la nostra storia, ma con delle modifiche per fortuna.

Siamo sempre stati noi quattro da un anno a questa parte e se una persona ha bisogno di una mano noi partiamo subito senza pensarci, ma una domanda mi sorge spontanea a questo punto.

Questa persona..........lo merita?

È sabato sera e gli altri hanno organizzato una cena a casa di Edo e Ros per poi andare tutti in discoteca.

Mi diverte la discoteca, mi è sempre piaciuta: la musica, la gente, il ballare ,il bere.

Specialmente il bere.

L'alcol mi è sempre stato amico, ma soprattutto nemico quando esagero.

Divento un Lele più intraprendente, più socievole, ma soprattutto più veritiero.

Parlo di tutto e neanche me ne accorgo fino a che arriva la persona che scappa fuori piangendo o quella che mi da un pugno, ma alla fine bevo comunque.

"Raga alle otto dobbiamo stare da Edo. Io vado subito in doccia quindi preparatevi" ci dice Diego arrivando dalla sua camera e dirigendosi in bagno.

"Ok bro." rispondo io convinto, ma rimanendo comunque sul divano

"Io mi vado a vestire" dice Gian e Tancredi lo segue.

Rimango solo ancora una volta con i miei pensieri che mi martellano la testa che però scompaiono quando mi sento toccare la spalla.

"Ehi Lè vestiti che poi facciamo tardi" mi dice Diego bello che pronto e io mi domando quanto tempo abbia passato immerso nei pensieri.

"Hem si si eccomi" faccio alzandomi e andando in stanza dopo aver dato sulla guancia un bacio a Gian arrivato subito dopo il mio migliore amico.

Entro in camera e noto Tancredi a petto nudo che fruga tra le mie cose.

"Hei Tanche che fai il ladro?" gli chiedo io ridacchiando e dirigendomi verso di lui

"Si sto rubando una tua felpa. Le mie non mi piacciono" dice noncurante di me al suo fianco

"Ah si? E se a me desse fastidio?" faccio io con il broncio da finto offeso

"La prenderei lo stesso" dice sogghignando sventolandomi poi la mia camicia verde a scacchi davanti agli occhi e andandosene ridendo

"Stronzo" gli dico da fuori la porta facendo aumentare le sue risate che contagiano alla fine anche me.

Pov Chiara

Sono stanca. Tanto stanca. Non ce la faccio più.

Sono passati solo pochi giorni dall'arrivo e io non sopporto più nessuno.

Salvatore con le sue manie per l'igenizzazione, Noemi con le sue ossessioni per lo shopping e la moda, mia cugina che mi stressa per trovarmi un lavoro lì nonostante ancora non abbia finito la scuola e mio padre che non mi chiama da quando sono partita senza il suo consenso.

Insomma sono stanca ok? Tanto.

Il venerdì l'ho passato chiusa in hotel eliminando tutte le persone dalla mia vita per concedermi in po' di tempo per me.

E lo avrei fatto anche oggi se Salvatore non mi avesse obbligato categoricamente ad uscire per andare a ballare visto che ha detta sua
"Sprecare una serata in disco di sabato a Milano è come sprecarla a New York quindi muoviti".

Queste erano state le sue parole quella mattina e io mi sono rassegnata subito sapendo di non poter fare niente.

Per questo ora sono in bagno a truccarmi mentre Noemi mi dice di sbrigarmi da fuori

"Noemi a ballare si va tardi quindi non rompere" le rispondo io abbastanza irritata per la sua costante puntualità.

"Va bene, lo so, ma manchi solo tu quindi daiiiii dai dai dai" inizia lei con voce petulante

"Ho detto che esco quando sono pronta finiscila" le rispondo finalmente io irritandomi maggiormente e aprendo la porta

"va bene va bene non ti incazzare" dice alzando gli occhi al cielo e andandosene.

10 minuti dopo sono pronta nei miei pantaloncini bianchi skinni e una fascia rossa che copre il seno abbinata per colore al rossetto.
I capelli sono formati da onde molto morbide che mi inquadrano bene il volto e per le scarpe un tacco 10-centimetri a stivaletto bianco.

"Se il ritardo porta a questo aspetto anche tre ore la prossima volta" dice Salvatore appena mi vede e io alzo gli occhi al cielo rispondendo

"Sempre galante sei tu eh"

"Certamente" risponde con un sorrisetto malizioso

"Ok ok andiamo dai che voglio bere" dice a questo punto Noemi che era rimasta in silenzio come sempre

"Non puoi bere sorellina" le fa notare Salvo ricevendo un occhiata di fuoco dalla sorella

"Manca solo un anno al diventare maggiorenne e vestita così ne dimostro 21 quindi non ci saranno problemi" fa lei facendomi notare solo a quel punto il top con spalline sottili nero in pelle che indossa con al di sotto i miei stessi pantaloncini e delle decoltè sempre nere.

"Bè dai vedremo. Andiamo su" faccio allora io placando le acque e sorridendo usciamo dall'hotel non sapendo che ci aspetta una serata piena di sorprese.

Angolo me

Ciao! La storia continua....

I capitoli iniziali sono terminati.
Dal prossimo si entra nel vivo della storia.

Fatemi sapere cosa ne pensate.💖

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